Laigueglia, per il Percfest 2014 buona la prima

di Alfredo Sgarlato – Mentre impazzano i Mondiali di calcio il Percfest Rosalia de Souza2014 ci fa girare il mondo con la musica. Dopo il rituale benvenuto del Direttore Artistico Rosario Bonaccorso e del Sindaco di Laigueglia Franco Maglione, si comincia ovviamente con l’omaggio al Brasile, in particolare al suo compositore più grande, Anton Carlos Jobim, nel ventennale della morte.

A interpretare le meravigliose canzoni che Jobim scrisse con Vinicius de Moraes, Joao Gilberto ed altri, la cantante Rosalia de Souza e i fratelli Eduardo e Roberto Taufic a piano e chitarra acustica. Le canzoni più note di Jobim, come “Aguas de março” e “Garota de Ipanema”, sono stravolte, rallentate, la seconda trasformata in un ritmo africano. A queste si alternano brani meno famosi, che Rosalia de Souza porge con voce calda e scintillante, senza indulgere nei tecnicismi.

I fratelli Taufic non danno un semplice accompagnamento: gli intarsi di piano e chitarra, raffinati, percussivi, creano un continuo rincorrersi armonico e melodico. Eseguono anche un medley strumentale, in cui spicca “Cega de saudade”, forse la più bella canzone del Maestro (ma quale scegliere nel repertorio di un autore così sublime?). Atmosfera eccezionale per un trio affiatato e molto raffinato, che per il doveroso bis tradisce Jobim per un cantautore brasiliano meno noto da noi, Lenine, con un brano funky.

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Se il Brasile musicale ha convinto molto, molto di più di quello calcistico col secondo gruppo, Orchestrada, giriamo tutto il Mediterraneo. Il gruppo è guidato dalla cantante e polistrumentista Claudia Bombardella, che già avevamo ammirato al Premio di Loano per la musica tradizionale, e presenta oltre alla leader Modestino Musico alla fisarmonica, Gabriele Savarese bouzouki e violino, Ruben Chaviano violino, Tommaso Papini chitarra, Gabriele Pozzolini batteria e percussioni, Piero Spitilli contrabbasso.

Melodie sefardite si mescolano con la polifonia vocale corsa e sarda, i ritmi dispari dei Balcani con quelli della tarantella, dalla Spagna si arriva in Ciociaria passando per l’Armenia. Le composizioni tradizionali si alternano con quelle autografe dei musicisti. Che ovviamente sono tecnicamente ottimi. Claudia Bombardella, dei moltissimi strumenti che padroneggia ieri sera ha scelto i clarinetti, che suona con la sonorità profonda e aspra tipica della musica klezmer, e il sax baritono. Ottimi gli spunti solisti della leader e dei suoi validissimi collaboratori.

In un’epoca storica in cui le donne sembrano confinate alla cronaca nera o al pettegolezzo politico, abbiamo ammirato due musiciste, loro sì, di livello mondiale. Dietro di me sentivo alcuni puristi lamentarsi, i primi non avevano la batteria, i secondi non erano vero jazz… Ma come diceva Duke Ellington esistono solo la buona musica e la cattiva musica, e ieri quella buona abbondava. E stasera altro doppio appuntamento imperdibile, con Jimmy Cobb (batterista di Miles Davis e John Coltrane, tanto per non far nomi) e Paolo Fresu/ Daniele di Bonaventura duo.