Fare residenza nell’età contemporanea, studiando nuove destinazioni per aree cittadine sottoutilizzate: la mostra inaugurata sabato 14 giugno nell’ex Chiesa Anglicana di Alassio è un’esposizione di progetti realizzati dagli studenti del Dipartimento di Scienze per l’Architettura (DSA) – Scuola Politecnica di Genova, ma rappresenta anche lo spaccato di una ricerca condotta sull’evoluzione del concetto dell’abitare nella società attuale. Ed è una miniera di spunti e stimoli per le amministrazioni locali coinvolte. Quattro sono i Comuni che hanno aderito al progetto ispirato al tema della residenza come “Bisogno_Primario”: oltre ad Alassio, anche Finale Ligure, Loano e Sassello hanno messo a disposizione di 51 studenti alcuni spazi urbani da ridisegnare. Al termine di uno studio condotto durante l’intero anno scolastico, gli iscritti al Laboratorio di Progettazione Architettonica 1°, coordinati dal docente Carlo Alberto Cozzani, hanno realizzato ben 12 progetti da oggi esposti nella città del Muretto.
“I ragazzi con le loro idee spesso innovative – spiega il sindaco di Alassio, Enzo Canepa (presente all’inaugurazione assieme al vice sindaco ed assessore alla Cultura Monica Zioni ed al consigliere comunale Alessandro Bonavia) – ci ricordano l’importanza della capacità di sognare. Il lavoro svolto nelle aule del Politecnico rappresenta uno stimolo per quanti si occupano di pubblica amministrazione. Le analisi ed i modelli qui esposti riguardano, in particolare, alcune aree di Alassio che sono da tempo sotto la lente di ingrandimento alla ricerca di soluzioni ottimali. Resta la difficile coesistenza tra le idee e la burocrazia imperante che rallenta il ritmo di attuazione dei progetti nel settore pubblico”.
“Desidero ringraziare – aggiunge il vice sindaco Zioni – il professor Cozzani, i suoi assistenti e gli studenti che hanno partecipato con entusiasmo alla realizzazione dei progetti e l’Ufficio Politiche giovanili del Comune per la fattiva collaborazione”.
Due gli studi riguardanti la Città del Muretto, con l’ipotesi di riqualificazione dell’ex Macello e un più ampio progetto sul possibile trasferimento della linea ferroviaria e sulla sua sostituzione con una passeggiata pedonale e ciclabile, integrata nello spazio urbano nel tentativo di ricucire la frattura creata dai binari nel tessuto cittadino. Il risultato è una seconda passeggiata, gemella di quella sul lungomare, completa di aree verdi e percorsi enogastronomici, capace di far dialogare la città e l’entroterra.
“Ci occupiamo del mestiere più bello del mondo – ha spiegato il professor Cozzani -: progettiamo gli spazi dove la gente deve vivere. Per questo è importante ricordare agli studenti che la finalità del nostro lavoro non è il segno fine a se stesso, ma piuttosto la ricerca dell’utilità per le città: per questo il tema centrale del corso annuale era fare residenza, ovvero creare abitazioni che, lungi dal mero intento speculativo, potessero rispondere al bisogno primario dell’uomo, inteso come la necessità di uno spazio in cui riconoscersi, sull’esempio delle case di ringhiera milanesi o dei tetti dove negli anni ’70 si stendevano i panni”.
La mostra resterà visibile al pubblico da domenica 15 a giovedì 19 giugno, secondo il seguente orario: dalle 17 alle 19.