Brambilla: “Trentamila minori fuori famiglia, una ferita aperta per le istituzioni”

Trentamila minori fuori famiglia sono “una ferita aperta per le istituzioni”. Michela Vittoria Brambilla Roma 13-2-2014E nel nostro sistema di accoglienza “ci sono disfunzioni e distorsioni, anche gravi, sulle quali è necessario intervenire”. È quanto afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, nel suo saluto al convegno “Ubi maior minor NO cessat”, organizzato a Bari da “Civiltà cittadina” con la collaborazione dell’Ordine degli avvocati.

“Trentamila tra bambini e ragazzi fuori famiglia – sottolinea l’on. Brambilla – sono una ferita aperta per le istituzioni. E noi dobbiamo chiederci francamente se il nostro sistema, al di là dei buoni propositi, davvero applica a questi soggetti deboli i tre principi-base della necessità, dell’appropriatezza, del superiore interesse dei minori. Dobbiamo chiederci se l’allontanamento è sempre necessario in tutti i casi in cui viene disposto, se la collocazione scelta è adeguata alle esigenze del bambino e dell’adolescente, se l’allontanamento corrisponde effettivamente al suo superiore interesse. Volendo essere sinceri con noi stessi, dobbiamo ammettere che non è sempre così, che nel sistema ci sono disfunzioni e distorsioni, anche gravi, sulle quali è necessario intervenire”.

Sulle strutture di accoglienza e sui loro ospiti mancano perfino dati di base. “Perfino le istituzioni – ricorda la presidente – hanno una conoscenza imperfetta, sia quantitativa che qualitativa, del fenomeno dell’accoglienza fuori famiglia, un insieme nel quale confluiscono realtà molto diverse (dalle case-famiglia agli affidi familiari) e di diverso livello (dall’eccellenza a situazioni inaccettabili), alimentato dalla fonte inesauribile del disagio sociale ma anche dal continuo afflusso di minori non accompagnati sulle coste del nostro Paese”.

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