Europee, “Operazione Triplete”, Briano: “La buona politica c’è ed è così che noi vogliamo lavorare”

“La buona politica c’è ed è così che noi vogliamo lavorare, raccontando ai Renata Briano 2014territori quali sono le opportunità e raccogliendo dai territori le esigenze da portare in Europa”. Renata Briano, candidata Pd alle prossime europee nel collegio Nord Ovest, commenta così il lancio dell’ “Operazione Triplete”, ieri sera a Milano presso l’Auditorium di via Valvassori Peroni, incontro-dibattito di presentazione dei candidati civatiani alle prossime europee per la circoscrizione che comprende Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle D’Aosta.

Diritti, politiche dell’immigrazione, giovani, sostenibilità, nuove tecnologie e start up: Briano insieme a Pippo Civati, Paolo Sinigaglia e Daniele Viotti, ha raccontato i temi della sua campagna elettorale incentrati sulla necessità di un’Europa meno burocratica, meno finanziaria e più attenta alle esigenze dei cittadini.

“Serve un modello nuovo – spiega Briano – noi parliamo di temi laici e di sinistra, temi che devono riguardare in modo trasversale tutti gli ambiti di intervento delle politiche Ue”.

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“Penso ai progetti per i giovani e la mobilità internazionale – continua Briano – sui quali l’attenzione è altissima perché l’Europa può rappresentare il vero trampolino di lancio per politiche sulle quali i governi nazionali stentano ad essere determinanti”.

“Abbiamo discusso – aggiunge ancora Briano – di immigrazione e della necessità di una politica comune, da parte dell’Europa. Attraverso la cooperazione internazionale la Ue deve aprire un dialogo con i paesi nordafricani, perché il dramma degli sbarchi coinvolge tutti i paesi della sponda mediterranea. Io continuo a dire che posti come Lampedusa non devono essere italiani ma europei”.

“Serve poi una rivoluzione culturale – continua Briano – legata alle politiche di accoglienza e integrazione. I paesi come l’Italia per troppo tempo hanno operato in questo senso concentrandosi sui numeri, “le quote immigrati” da distribuire ai comuni, gestendole come si fa nelle emergenze. Ma qui parliamo di persone, non di quote. Finché non ci saranno linee guida, politiche di integrazione comuni, affronteremo sempre il tema dal punto di vista sbagliato”.

“La mia campagna elettorale europea – conclude Briano – vuole concentrarsi da vicino sul rapporto – ancora tutto da costruire – tra cittadini e istituzioni Ue, in un percorso di avvicinamento, di interesse ai problemi locali, di promozione, d’incontro costante e diretto tra i territori e la politica europea. Chi rappresenterà l’Italia a Bruxelles dovrà farsi portavoce anche di questa istanza, in Europa non si va per sé stessi ma per diventare canale diretto con chi la Ue la avverte ancora come distante dai propri bisogni”.