FIM: per Don Backy il Premio alla carriera

Venerdì 16 maggio si prospetta una serata di grande musica al FIM – Fiera microfono cuffi xG00Internazionale della Musica, l’evento che si terrà fino a domenica 18 alla Fiera del Mare di Genova: tanti i nomi che hanno fatto la storia della musica italiana, e tra questi spicca quello del cantautore Don Backy.

Aldo Caponi si innamora giovanissimo del rock’n’roll e caparbiamente decide di diventarne un interprete: scoperto un suo “mondo interiore”, registra a sue spese il suo primo 45 giri contenente la sua prima canzone, La storia di Frankie Ballan, che susciterà l’interesse del maestro Mariano Detto e che gli farà ottenere un contratto con il Clan Celentano. Aldo nel ’62 prende il nome d’arte di Don Backy e parte alla volta del primo Cantagiro, che lo farà conoscere al grande pubblico e gli tributerà un meritato successo, proprio con quel suo brano, col quale si classificherà secondo tra gli esordienti. All’interno del Clan, Don Backy spicca anche come autore (sono suoi – tra gli altri – i testi di Pregherò e di Sabato triste di Celentano) e da quel momento le sue canzoni entreranno stabilmente nella Top ten delle varie Hit parade.

Il 1967 è l’anno del suo brano più celebre, L’immensità, presentato a Sanremo in coppia con Johnny Dorelli: nonostante il piazzamento (il brano arrivò solo nono), è diventato celebre in tutto il mondo e oggetto di numerose cover, da Mina a Milva, da Francesco Renga ai Negramaro, per parlare della sola Italia. Nello stesso anno, la sua Poesia raggiungerà il primo posto nella Hit Parade. Nel ’68 due sue canzoni sono a Sanremo: Casa bianca, cantata da Marisa Sannia e Ornella Vanoni, si aggiudica il secondo posto, mentre il terzo posto va alla sua Canzone, cantata da Adriano Celentano – che nel frattempo gli si è sostituito – in coppia con Milva. La sua versione del brano arriverà al 1° posto nella Hit Parade. Di lì a poco arriva la rottura col Clan, cui fa seguito la fondazione della sua etichetta, “Amico” e l’uscita del primo concept album prodotto in Italia, Le quattro stagioni di Don Backy.

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L’anno dopo, nel ’69, il riscatto giunge sullo stesso palco dell’Ariston con Milva e la canzone Un sorriso, che vince la prima serata e si classifica terza nella finale, seguita l’anno dopo da Cronaca e poi da Bianchi cristalli sereni, ancora dal festival sanremese. Negli anni Settanta scriverà altri brani per Mina, tra cui Sognando e agli inizi degli anni Ottanta la sua Importa niente è sigla di apertura di Domenica In 1981. Don Backy non è però solo un cantautore: la sua carriera spazia dalla recitazione (è nel cast di oltre venti film), alla letteratura (nel ’67 il suo primo libro, Io che miro il tondo, è edito da Feltrinelli, fino ai recenti 5 volumi della Storia biografica che va sotto il titolo di Memorie di un Juke box 1955/2012), passando per il teatro musicale e la televisione.

Don Backy salirà venerdì 18 alle ore 23.20 sul palco blu del FIM per ritirare il Premio alla carriera ed esibirsi in alcuni dei suoi più celebri successi: canzoni senza tempo che da più di cinquant’anni appassionano il pubblico italiano.