Enpa Savona: possibile chiedere il divieto di caccia sui terreni anche non recintati

«Con sette anni di ritardo anche la Provincia di Savona ha approvato palazzo Nervi particolare A1all’unanimità, con due soli astenuti e nessun contrario, il (terzo) piano faunistico venatorio, fondamentale strumento di programmazione delle stragi di animali selvatici, accogliendo, come al solito, tutte e solo le richieste delle associazioni venatorie».

Nuove critiche da parte dell’Enpa savonese: «L’unico aspetto positivo – sostengono – per la fauna selvatica e per chi la vorrebbe viva, è la possibilità, entro 30 giorni dalla pubblicazione del piano (1° aprile..), che hanno i proprietari o conduttori di un fondo di discreta superficie, di chiedere il divieto di caccia sui suoi terreni, senza dover costruire una costosa recinzione alta almeno 120 centimetri. La Protezione Animali savonese offre a tutti coloro che lo vorranno fare la propria collaborazione per illustrare e facilitare le pur semplici modalità di attuazione. L’ENPA infatti può fornire la bozza di domanda in carta libera, che dovrà essere indirizzata al presidente della giunta provinciale, allegando i consueti dati anagrafici e catastali e le planimetrie del fondo».

«Basterà quindi rivolgersi alla sede di via Cavour 48 r a SAVONA (da lunedì a sabato, dalle 10 alle 12 o dalle 17 alle 19, telefono 019/824735, e-mail enpa.sv@libero.it) per avere la gratuita consulenza ed evitare, se la richiesta verrà accolta dalla Provincia, con l’apposizione di semplici cartelli esentasse, che gli “sportivi” cacciatori entrino nei propri terreni ad uccidere animali indifesi.

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Un’informazione che avrebbero invece dovuto dare le stesse Provincie e la Regione, se solo gestissero la fauna selvatica in nome di tutti i cittadini, cacciatori e non, i primi una minoranza in continua riduzione numerica ed i secondi in assoluta maggioranza, con dichiarati nemici di un’attività ormai inutile e sanguinaria in continua crescita», concludono gli animalisti.