Piaggio Aero, Rixi: “Difesa a oltranza di un’eccellenza genovese pluricentenaria”

«Il piano aziendale presentato per la Piaggio è inaccettabile perché fatto Edoardo Rixi 1G00dalle banche senza tenere conto del cuore industriale che da 130 anni pulsa a Genova dove 540 lavoratori, tra operai e impiegati, hanno prodotto velivoli ad altissimo contenuto tecnologico. Non possiamo stare a guardare mentre degli pseudo investitori arabi cercano di scippare un’azienda leader a livello mondiale, camuffando esuberi ed esternalizzazioni come un piano di investimento». Così interviene Edoardo Rixi, consigliere regionale della Lega Nord, che annuncia la sua partecipazione all’assemblea pubblica organizzata dai lavoratori per questa mattina nella mensa della Piaggio Aero di Sestri Ponente a Genova.

«Contrapporre il destino dello stabilimento genovese a quello di Villanova d’Albenga è un ricatto a cui le istituzioni liguri non possono cedere se vogliono conservare ancora un po’ di credibilità tra i lavoratori che si meritano una mobilitazione generale che li sostenga e un impegno congiunto a tutti i livelli politici – commenta Rixi – fino a oggi abbiamo assistito a un atteggiamento di totale chiusura da parte dell’azienda, controllata da grandi azionisti esteri del mondo della finanza araba, che ha potuto fare voce grossa davanti alle arrendevoli istituzioni genovesi. Ricordo che c’è un Accordo di programma sottoscritto nel 2008 con condizioni economiche precise, molto diverse da quelle che oggi l’azienda vorrebbe imporre allo stabilimento genovese. Bisogna necessariamente farlo rispettare e contestualmente occorrono precise risposte sui piani futuri. A oggi sappiamo solo che sono previsti 117 esuberi, 108 esternalizzazioni in una newco a Sestri Ponente con il mantenimento delle sole manutenzioni, 48 esuberi e 99 esternalizzazioni a Finale Ligure, in attesa del trasferimento a VillanovaW.

«La cosa più grave e inconcepibile è che questo piano “tagli” sia stato deciso dall’azienda proprio quest’anno che, con l’inizio della nuova versione del velivolo P180 e del pattuglione senza pilota, potrebbe portare l’assegnazione allo stabilimento genovese della costruzione di diversi velivoli. È chiaro, alla luce di questa palese incongruenza, che il piano presentato non abbia alcun obiettivo industriale e di rilancio dell’azienda Piaggio Aero in Liguria, in particolare sotto la Lanterna, ma sia esclusivamente di natura finanziaria. Oltre alla necessità di richiedere all’azienda un piano industriale preciso che tenga conto dell’Accordo di programma del 2008 firmato anche da Comune e Regione, è indispensabile che l’eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali sia adottato in un’ottica di rilancio dell’industria e non sia una forma di assistenzialismo che sposti la criticità del problema di qualche mese per poi trovarci, inevitabilmente, al totale smantellamento di un’eccellenza industriale, irripetibile per il nostro territorio».

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«Fino a oggi le istituzioni genovesi, il sindaco Doria in testa, hanno dimostrato una totale incapacità nella gestione della trattativa con l’azienda: esempi lampanti della scarsa considerazione ricevuta, le defezioni negli incontri istituzionali da parte dei vertici dell’azienda. Non solo: il nodo irrisolto dello spostamento della cabina di verniciatura sul torrente Chiaravagna, conclusasi con un nulla di fatto e impugnato da Piaggio in un braccio di ferro che rischia di trasformarsi in un assist mortale per l’azienda a danno esclusivo dei lavoratori», conclude Rixi.