Caso Tirreno Power, Rete savonese fermiamo il carbone: “grave e penoso il tentativo di Burlando di scaricare la colpa su associazioni e cittadini”

“Riteniamo grave e penoso il tentativo di Burlando di scaricare la colpa su Claudio Burlando al1prim pmc1 x00associazioni e cittadini”. Così interviene la “Rete savonese fermiamo il carbone” sulle polemiche seguite al sequestro dei due gruppi a carbone della centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado / Quiliano.

“A nostro avviso il Governatore dovrà rispondere politicamente, moralmente (ed eventualmente anche giuridicamente se lo deciderà la Magistratura) della pesante situazione evidenziata dagli atti dell’inchiesta. È grave che il Governatore Burlando dichiari che l’ammodernamento è stato frenato dai ricorsi dei cittadini”.

“Burlando, gli assessori regionali Montaldo e Briano, i funzionari coinvolti di Regione e Ministero – prosegue l’unione delle associazioni – a nostro avviso dovranno rispondere alla nostra comunità della carenza per anni di controlli, dovranno rispondere politicamente, moralmente (e se anche giuridicamente lo dirà la Magistratura) sul perché si è preferito in modo ottuso e arrogante chiudere un occhio e continuare una produzione estremamente dannosa, eseguita spesso in regime di autocontrollo e per troppi anni senza autorizzazione ambientale all’esercizio, salvo poi accordarsi a un’Autorizzazione AIA con diversi valori emissivi ben sopra i livelli consentiti dalle normative MTD. “

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“A nostro parere dovranno rispondere ai cittadini di errori e di omissioni che secondo noi hanno comportato una mancanza di tutela non solo della vita e della salute dei cittadini, ma anche del lavoro e dei lavoratori, anch’essi vittime incolpevoli di questa situazione. È la stessa Magistratura che parla delle responsabilità di amministratori a vari livelli. Ricordiamo che in un primo tempo la Regione si oppose al progetto di ampliamento avvalendosi di significative e forti motivazioni, quindi non riusciamo a capire perché le Regione abbia concesso poi l’accordo per l’ampliamento, data che permanevano forti ed evidenti motivazioni che avevano fatto respingere in un primo tempo il potenziamento”.

“Il Presidente ben conosceva la situazione del territorio evidenziata anche da nostre ripetute lettere e diffide (a cui non ricordiamo risposta) dove venivano evidenziati i gravi segnali come i livelli di inquinamento nei licheni (studio effettuato a cura della stessa centrale), l’inquinamento nei sedimenti marini documentato da Arpal, le precise segnalazioni dell’ordine dei medici, tutti studi che a nostro parere non legittimavano alcun progetto comportante una ulteriore sofferenza sanitaria e ambientale. Il 26 settembre 2011 il Sindaco di Quiliano affermava ‘il Presidente Burlando ha tenuto in considerazione per un 20% il territorio e per l’80% le esigenze dell’azienda’. Nonostante ciò, lo stesso Presidente ha optato per un ‘piano di ampliamento e adeguamento’ ancora a carbone che prevede il funzionamento per molti anni dei vecchi e altamente inquinanti gruppi 3 e 4 con quei livelli emissivi evidenziati e approvati in sede di AIA (ricordiamo ad esempio per il monossido di carbonio ben cinque volte il valore massimo previsto dalle normative MTD). E non basta: Il Presidente cita i cosiddetti ‘gruppi nuovi’ omettendo di precisare che questi gruppi ‘nuovi’ prevedono un limite per il monossido di carbonio più che doppio rispetto alle norme MTD. È questa l’innovazione?”

“Dobbiamo peraltro constatare con amarezza che nelle dichiarazione del Presidente della Regione non abbiamo trovato nemmeno un accenno ai pesanti numeri di morti e ammalati riportati dalla Magistratura: non sono anche questi cittadini? E infine un aspetto che riteniamo estremamente importante: Tirreno Power ha sottolineato ancora nel 2012 come ‘sia del tutto inesatto e strumentale presentare il progetto di Vado Ligure come un’iniziativa dell’ing. De Benedetti, che non ha alcun ruolo in Tirreno Power’. Oggi invece Burlando parla di ripetuti colloqui con De Benedetti per definire il futuro dell’azienda. Dove sta la verità? Ma soprattutto vorremmo sapere a che titolo e in quale ruolo l’ing. De Benedetti sia stato coinvolto dal Presidente della Regione: gli incontri sono avvenuti in un contesto istituzionale, amicale o di partito? Essendo l’argomento di enorme rilevanza industriale, economica e ambientale presumiamo che ne esistano i verbali: chiediamo siano subito resi pubblici”, conclude la ” Rete savonese fermiamo il carbone”.