Sindacati: la Fisascat rilancia sul ruolo delle donne nel mondo del lavoro

(Roma) – La Fisascat rilancia sul ruolo delle donne nel mondo del lavoro e Pierangelo Raineri Fisascat G00sulla necessità di rivalutare la parità di genere anche nel contesto politico e nel mondo del lavoro. La riflessione della categoria arriva proprio all’indomani della bocciatura degli emendamenti all’Italicum sulle quote rosa per le donne.

“Le donne rappresentano un patrimonio da valorizzare sia a livello istituzionale che nel mondo del lavoro attraverso la contrattazione” così il segretario generale della categoria cislina Pierangelo ha esordito ai lavori del comitato esecutivo in corso a Roma evidenziando l’incidenza dell’occupazione femminile nei diversi comparti del terziario privato “in media al 60% nei settori del commercio, nel turismo e nei servizi con punte superiori al 90% negli studi professionali, nel lavoro domestico e in alcuni comparti dei servizi”.

Nel rimarcare l’impegno della categoria per la definizione di politiche di conciliazione famiglia/lavoro puntando, attraverso la contrattazione decentrata, alla realizzazione di una nuova cultura, Raineri ha illustrato la posizione della federazione sui vari temi di attualità analizzando la situazione del Paese nel contesto socio-economico europeo e globale ed avviando una riflessione sul ruolo del sindacato.

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“Il sindacale è una forma di associazionismo nella quale i lavoratori si riconoscono in pieno” ha stigmatizzato Raineri sottolineando che in Italia oltre il 35% della forza lavoro aderisce al sindacato, dato confermato anche da una recente ricerca dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nella quale la percentuale di adesione alla rappresentanza sindacale è superiore del 10% rispetto agli altri paesi dell’area Ocse”, numeri elevati nel paragone internazionale.

Raineri ha poi fatto il punto sullo stato delle trattative per il rinnovo dei contratti nazionali scaduti che interessano oltre 5 milioni di lavoratrici e lavoratori del terziario, della distribuzione, del turismo e degli studi professionali “per i quali si punta innanzitutto ad un incremento economico in busta paga, al rafforzamento del secondo livello di contrattazione aziendale e territoriale ed al potenziamento degli interventi di welfare garantiti attraverso il sistema della bilateralità”.

Per il segretario generale della Fisascat “è arrivato il momento di ragionare a 360 gradi e con lo sguardo rivolto ad un contesto globalizzato, con il rafforzamento dell’Europa. “Una situazione che ci impone di avviare una riflessione anche sul ruolo del sindacato a livello internazionale che sempre più dovrà contrattare per garantire diritti minimi ai lavoratori ed alle lavoratrici” ha poi rimarcato Raineri rilanciando anche sulle diverse forme di partecipazione da attuare attraverso la concertazione e la contrattazione globale, internaizonale, nazionale e decentrata.

“La concertazione e la contrattazione a tutti i livelli dovranno poi farsi carico dei grandi temi sociali – ha aggiunto Raineri – Tentando innanzitutto di arginare l’avanzamento dei tassi sulla disoccupazione, che in Italia ha tristemente superato quota 42,4%”. Un allarme quello sul lavoro che riguarda anche oltre 6milioni di scoraggiati che nel nostro paese non cercano più occupazione tanta è la sfiducia. “Ecco perché non sono più rinviabili seri interventi di sostegno al lavoro – ha poi sottolineato Raineri – Dopo il varo del Jobs Act di Renzi ci aspettiamo anche una seria rivalutazione delle politiche attive del lavoro mirate alla occupabilità di chi non ha lavoro ed alla rioccupabilità di chi è stato escluso dal mercato in questi anni di crisi e di recessione ai quali bisogna fornire nuove opportunità”.

“Propositivo e dinamico, questo è il ruolo sindacato del terzo millennio – ha concluso Raineri – Di certo siamo spronati a fare sempre di più soprattutto per chi nel sindacato ci crede, lo ha sostenuto negli anni e continua ad infondere fiducia in questa forma di rappresentanza”.