Borgio Verezzi, “Le Noblesse”: protagoniste Gabriela Mistral e Wislawa Szymborska

Penna lettera

È fissato per mercoledì 12 marzo 2014 alle ore 21.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Borgio Verezzi, in Via del Municipio 17, il secondo dei 6 appuntamenti con “Le Noblesse”: incontri letterario-psicologici con 13 donne Nobel della Letteratura. L’ingresso è libero. Agli studenti partecipanti che ne facciano richiesta sarà rilasciato certificato di partecipazione valido per il credito scolastico.


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Promossi dall’Associazione s.p.i.a. sentieri di psicologia integrata e applicata in collaborazione con il Comune di Borgio Verezzi, gli incontri vedranno impegnate Stefania Bonora, Oriana Cartaregia, Carla Crespi, Graziella Frasca Gallo, Paola Maritan, Linda Marongiu, Nella Mazzoni, Silvia Metzeltin, Silvia Taliente, un gruppo di donne appartenenti a differenti ambiti professionali che, di volta in volta, presenteranno al pubblico le opere ma soprattutto lo sguardo delle 13 donne Nobel per la Letteratura.

In questo secondo incontro le protagoniste saranno due poetesse Gabriela Mistral e Wislawa Szymborska (nella foto). Gabriela Mistral è lo pseudonimo letterario della poetessa cilena Lucila Godoy Alcayaga nata a Elqui, Vicuña, nel 1889. Prima fra gli scrittori ispano – americani a ricevere il Premio Nobel nel 1945. Insegnante elementare, vinse un premio letterario nel 1914, con un sonetto che entra nella raccolta principale, più volte completata, Desolatiòn del 1922.

Ispirata da esperienze tragiche, ma anche aperta alla natura e all’umanità, nonostante la fama, viene confinata nello stereotipo di una poesia femminile centrato sull’amore e sulla maternità. Una revisione, contestualizzando il percorso biografico tormentato, non esente da gelosie letterarie e strumentalizzazioni politiche, la colloca su un piano differente. Entrata nel servizio diplomatico, rientrò solo di rado in Cile e morì a New York nel 1957. Nella motivazione del Nobel che ricevette nel 1945, si legge: “per la sua lirica, ispirata da forti emozioni, che ha fatto del suo nome un simbolo delle aspirazioni idealistiche dell’intero mondo latino americano”.

Wislawa Szymborska, nata nel 1923 a Kornik, in Polonia iniziò a pubblicare le sue poesie nel 1945 su un quotidiano. Si impone all’attenzione del suo paese a partire dal 1956 con raccolte come Richiamo allo Yeti, Sale e Gran divertimento, nelle quali il quotidiano viene raccontato attraverso profonde riflessioni morali e poetiche. Muovendo dall’osservazione del quotidiano, Szymborska costruisce una poesia intellettuale e riflessiva, che s’interroga sulla condizione esistenziale dell’uomo contemporaneo, contrapposto ed estraneo al mondo della natura, approfondendo un’amara e ironica visione dell’esistenza, e sviluppando uno stile personalissimo che unisce il rigore all’estrema levità dell’espressione. Muore nel 2012. Il Nobel, assegnatole nel 1996 sottolinea la leggerezza e l’ironia della sua scrittura: “per la poesia che con ironica precisione permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti di realtà umana”.