Vittorio Giardino, o delle delizie a fumetti

di Alfredo Sgarlato – Nel periodo a cavallo tra anni ’70 e ’80 il fumetto Giardino Ego 01italiano ha vissuto il suo momento di consacrazione. Da una parte la consacrazione di autori come Pratt, Crepax e Manara al rango di autentici artisti, dall’altra l’esplosione dei nuovi autori come Pazienza, Tamburini e Liberatore o il gruppo Valvoline legati a “Frigidaire” o “Il Male”. Senza dimenticare che fumetti di successo come Tex o Alan Ford venivano giustamente riscoperti anche dalla critica.

In questo florilegio il grande pubblico può aver sottovalutato un autore di generazione intermedia, Vittorio Giardino, che pure è degno di essere apprezzato quanto gli altri nomi citati. Nato nel 1946 e destinato a un brillante futuro come ingegnere elettronico Giardino decide a trentadue anni di mollare le certezze lavorative e diventare fumettista a tempo pieno, poiché, dice, se lo si fa nei ritagli di tempo scrivere una storia prenderebbe anche dieci anni.

Stilisticamente Giardino si colloca nel gruppo degli autori detti della linea chiara, come Hergè (il creatore di Tin Tin) o a Jacques Tardi, i francesi in genere (e infatti in Francia è molto più noto che in Italia), mentre possiamo avvicinarlo per alcuni temi trattati a Pratt e a Manara.

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Giardino è noto per tre serie con personaggi fissi. Sam Pezzo, creato nel 1978, detective di scuola chandleriana che opera a Bologna. Max Fridman, ideato nel 1982, agente segreto che agisce negli anni ’30. Jonas Fink, ragazzo ebreo nella Praga degli anni di Stalin.

È evidente come l’avventura sia la passione di Vittorio, che però si cimenta anche nel fumetto erotico con Little Ego, omaggio allo storico fumetto Little Nemo, i sogni erotici, ed esotici, di una bellissima donna. Già, le donne, insieme all’avventura, il tema ricorrente nei racconti di Giardino.

Donne bellissime, fedifraghe o vendicatrici, oppure strumenti di un destino terribile, spesso sullo sfondo di città di mare, viaggi o guerre tra mercanti d’arte. Le donne di Giardino non sono esageratamente sensuali come quelle di Manara, ma non sfigurano accanto a loro. Peraltro l’autore dice di ispirarsi alla Giardino Ego 02moglie, così come Sam Pezzo e Max Fridman sono egli stesso, Flaubert insegna.

I personaggi femminili sono protagonisti dei racconti brevi, molti dei quali sono raccolti nel volume “Vacanze fatali”, piccoli gioielli noir essenziali e perfetti.

Bene, i titoli ora li sapete, i temi ve li abbiamo presentati: cosa aspettate a dar la caccia ai lavori di Vittorio Giardino?

* il trend dei desideri: la rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato