di Alfredo Sgarlato – Inaugurata sabato a Palazzo Oddo la mostra Opera 
Prima, curata dal gallerista Pierluigi Luise, fondatore ad Albenga della galleria Ground Zero di Via Cottalasso, e dal critico Giorgia Cassini. La mostra spazia tra varie tematiche nelle varie sale espositive. L’apertura è affidata alla storia, abbiamo Mirò e Beuys, Angeli e Schifano, accanto a icone russe e ritratti del ‘600.
Ma anche il contemporaneo accoglie i visitatori, con un ritratto di Giorgia Cassini scattato dal bravo fotografo locale Gino Tumbarello. Anche altri artisti locali sono presenti, gli inconfondibili lavori in terra di Carmen Spigno, due sculture di Fabio Brandalise, una foto di Giulio Cardona, col suo interessante stile che sfiora l’astrazione.
Una sala è dedicata ad artisti rumeni, tra cui l’affermato Constantin Neacsu, un’altra sala ad artisti croati, con cui Pierluigi Luise ha un lavoro di collaborazione. Notevoli gli oli di Vinco Saina, ma si tratta di gusto personale, ognuno sceglierà le sue preferite. Poi molti artisti italiani, la pop art di Andy, ex tastierista dei Blu Vertigo, uno dei molti autori presenti all’inaugurazione, Roberto Amadè, anche lui pure musicista, gli interessanti segni geometrici di Riccardo Licata, il monolite di Raffaella Maron, giovane tra le più quotate, e molti altri che il visitatore potrà apprezzare fino al 23 febbraio.
Nel corso dell’inaugurazione si è svolta una performance dell’artista croata Ivona Verbanac: un angelo assiste a una proiezione di foto, su cui scorre la scritta in varie lingue “questa non è liberta”. Spaventata dal male dell’uomo decide di andarsene, ma ci lascia le sue ali in segno di speranza. Quella che la poesia e l’arte ci danno ancora.