Un muggio de palanche: sabato e domenica al Don Bosco di Savona

di Laura Sergi – Proseguono gli eventi della Rassegna 2014 al teatro Don teatral nerviBosco di Savona. Sabato (ore 21) e domenica (ore 16), sul palco ci sarà la compagnia ‘Teatralnervi’ di Genova (nella foto in un titolo di repertorio) con la dialettale: ‘Un muggio de palanche’, di Antonella Risso e Gian Solimano.

Siamo in casa dei coniugi Alfonso e Clara, simpatici ma spendaccioni, quindi inseguiti dai creditori. Il destino, però, riserva loro una gradita sorpresa: è morto il fratello di lui che viveva in America, ricchissimo! Quello che occorre fare ora è incassare il denaro senza pagare i creditori… e la moglie un’idea ce l’ha! Peccato che la stessa idea sia venuta anche in mente alla governante, e peccato che…

Ore di risate garantite, come da anni la ‘Teatralnervi’, nelle sue trasferte, ci ha abituati. Così come siamo abituati a riempire il teatro ogni qualvolta sul palco ci sia la compagnia di casa, ‘La Torretta’ di Savona, in particolare impegnata nell’ultimo week-end di gennaio in una commedia in tre atti del direttore artistico Giovanni Margara, anche regista: ‘Potenza dell’abito’.

Advertisements

A calcare le scene uno spassosissimo Guido Chiappelli nelle vesti di Don Tano, che trova più comodo stare senza abito talare, accompagnato da Mimmo Basuino che interpretava quel tontolone d’un sacrestano di nome Mino, che invece trova più comodo fare alcuni lavori indossando la lunga veste nera. Cosicché, quando irrompe sulla scena una contessa (Graziella Mottola), tal Isabella con doppio cognome come nelle migliori tradizioni nobiliari, crede di parlare con il prete e invece sta parlando con il sacrestano: a lui chiede di darle una mano a ritrovare un vecchio diario, che il prete ormai defunto della parrocchia aveva aiutato la sorella a stilare. Più tardi spiegherà, ritrovando nuovamente il solo Mino in abito talare, che più che il diario le interessa il testamento che sicuramente la sorella aveva vergato quando, malata, aveva fatto ritorno nel piccolo paesino dove stava la loro vecchia villa nobiliare. Di confidenza in confidenza, sempre a quattrocchi col povero tontolone, la contessa ricorderà la propria infanzia, e i litigi con il fratellastro Camillo, avuto dal padre in seconde nozze. Ecco, se Isabella metterà le mani su quel diario, è sicura di trovarci un foglio che escluderà il fratellastro dal testamento, per la vita d’inferno che aveva fatto loro fare.

Certo, più di tanto non può riferire al suo prete il sacrestano Mino, sia perché prende fischi per fiaschi (e quindi la sorella Belinda diventa Belanza, l’usucapione diventa usurcarpione, l’ago nel pagliaio diventa lago nel pagliaio, il libro mastro diventa libro nastro, etc.), sia perché poi si immedesima nella parte di un parroco tenuto al segreto…

Sotto musiche particolarmente efficaci ed importanti (Maria Antonietta Olivero, luci e suono), nella ricerca del diario si impegneranno sia il prete che il sacrestano nonché la donna delle pulizie (Lorena Cavallero), perché in ballo ci sono quei diecimila euro di ricompensa che fanno davvero gola alla povera parrocchia. Nella trama alla ricerca del diario, si intromette pure l’organizzazione della prossima festa patronale, in cui Don Tano vorrebbe tanto declamare le sue poesie!

Ce ne offre una in assaggio: ‘La pialla’, e son risate già dalle prime battute, perché Chiappelli in questi ruoli un po’ svampiti è micidiale! Pathos, entusiasmo, carica e spessore… tutto ci mette a declamare i versi Don Tano, in una caricatura possente che contrasta con la pochezza di ciò che si vuole trasmettere… Ha scritto anche, ma ci viene risparmiata, la lirica: ‘Il volo dell’elefante’, che già dal titolo è tutto un programma!

Lungi dall’esserne affascinati, sia Mino che Lorella fuggono quando don Tano vuole declamare altri versi; chi non è fuggita è invece la contessa, alla quale i versi di quel ‘sacrestano’ sono invece piaciuti, tanto che gli dà un grosso anticipo in denaro purché partecipi come ospite d’onore ad un grande raduno di poeti in Austria. Furba non lo è davvero, ma soprattutto si è ubriacata con il vino che le ha offerto Don Tano, ed ha apprezzato il buon pane e il buon formaggio locale: secondo Don Tano, è andata via felice perché ha scoperto i veri valori della vita…

Intanto, la macchina organizzativa degli ex Salesiani si è messa in moto anche per un grande evento musicale fuori rassegna, previsto per la sera di sabato 15 febbraio. La voce storica de ‘Le Orme’, Aldo Tagliapietra, presenterà il suo nuovo CD: ‘L’angelo rinchiuso’ (alle tastiere Andrea De Nardi).