Recessione, Fisascat: scenari e soluzioni per uscire dall’impasse

(Roma) – Scenario mondiale, quadro europeo e focus sui problemi del Pierangelo Raineri Fisascat G00paese. Sono questi i punti cardine della relazione del segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri illustrata al comitato esecutivo della categoria riunitosi a Roma per fare il punto sulle trattative in corso in queste settimane per il rinnovo del Ccnl del terziario distribuzione servizi e del Ccnl del turismo.


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“Per fronteggiare la recessione Italiana bisogna comprendere gli scenari globali che inevitabilmente si riflettono sulle economie dei diversi paesi europei – ha sottolineato Raineri nel corso dell’assise – Si accentua il divario tra gli indici economici statunitensi e quelli europei, con gli Usa vicini ai massimi storici e l’Europa che perde forza relativa”. Tra i rischi, ha evidenziato il segretario, si conferma cruciale proprio quello della crescita dei paesi della zona euro.Raineri ha in particolare posto l’accento sull‘invito dell’Europarlamento alla Bce, quello dell’attivazione di un programma specifico per aiutare proprio le piccole e medie imprese del sud Europa, già peraltro penalizzata da una crescita della disoccupazione senza precedenti e dall’aumento dei working poor, cioè dei lavori poveri, con pesanti ripercussioni sul livello dei consumi scesi al minimo storico dal 1977. “Un dato su tutti la povertà alimentare cresce non solo in Italia ma nelle economie europee più solide, come anche quella inglese e tedesca – ha proseguito Raineri – È il segnale della scarsa capacità di reddito dei lavoratori che inevitabilmente si riflette sulla capacità di acquisto delle famiglie, problema che non si risolverà in tempi brevi”. Una previsione, quella di Raineri, confermata anche da un’indagine condotta dalla Banca d’Italia che conferma come la crisi stia stravolgendo in negativo i bilanci delle famiglie italiane: tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio è diminuito del 7,3%, mentre la ricchezza media registra un – 6,9%. In Italia metà delle famiglie vive con meno di 2.000 euro al mese.

“C’è anche un altro aspetto da non sottovalutare – ha aggiunto Raineri – Il rischio deflazione è alle porte: con una inflazione dell’ 1,2% occorre intervenire al più presto per invertire la tendenza che rischierebbe di alimentare altrimenti processi speculativi, sperperando il patrimonio aziendale nostrano come già sta accadendo in altri settori dell’economia ma che ha già riguardato anche diversi comparti del terziario”.

Una situazione da fronteggiare, secondo Raineri, con la necessaria riduzione dei carichi fiscali su lavoro dipendente e pensionati, innanzitutto, e con il contrasto all’evasione fiscale e contributiva.

Raineri ribadisce poi il ruolo della contrattazione. “È anche attraverso i rinnovi contrattuali che si possono favorire scenari di ripresa – ha aggiunto Raineri sottolineando come, attraverso una flessibilità contrattata, si possano preservare i livelli occupazionali, sostenere le imprese agendo da contraccolpo alle difficolta strutturali aziendali, supportare i lavoratori con il rafforzamento degli interventi di welfare integrativo e prevedere, nel medio e lungo periodo, un aumento dei livelli salariali correlandoli soprattutto al secondo livello di contrattazione e dunque ai livelli di produttività aziendale e territoriale”. “Le politiche sindacali della Fisascat hanno fin qui ricevuto il consenso dei lavoratori – ha concluso Raineri – Nonostante la recessione e le difficoltà lo scorso anno abbiamo superato la soglia dei 300.000 associati, un dato che riscontra l’impegno della categoria a tutti i livelli e che proseguirà con convinzione nei prossimi anni”.