Fisioterapia ambulatoriale savonese: interrogazione di Melgrati (FI) sui centri medici privati convenzionati

“Anche se le mie battaglie sono sempre state improntate alla rivalutazione dell’impegno pubblico nel settore della Sanità, esistono realtà di eccellenza in provincia di Savona che meritano di conoscere il proprio destino all’interno della politica di pianificazione sanitaria regionale. Infatti i Centri privati convenzionati che svolgono attività ambulatoriale di fisioterapia sono 7 in provincia di Savona”.


Trova il regalo perfetto in Amazon
Regali! Tante idee e tante promozioni

Lo rende noto il Capogruppo di Forza Italia in Regione Liguria Marco Melgrati che spiega: “distribuiti sul territorio da Andora ad Albisola Superiore occupano circa 80 addetti tra personale amministrativo e fisioterapisti, quasi esclusivamente con contratti di lavoro a tempo indeterminato, erogando circa 220.000 prestazioni fisioterapiche l’anno a poco meno di 20.000 persone, di cui il 70% anziani. I Centri sono tutti accreditati col S.S.N. e quindi sottoposti al rispetto di parametri e controlli esattamente come le strutture sanitarie pubbliche. Coprono con efficienza ed elasticità la stragrande maggioranza delle prestazioni riabilitative ambulatoriali prestate ai cittadini che, altrimenti, graverebbero in modo decisamente più costoso sul bilancio sanitario regionale se fornite direttamente da strutture pubbliche. A fronte infatti di richieste di impegni amministrativi e gestionali sempre più gravosi (procedure per l’Accreditamento, trasmissioni dati Sogei, gestione della documentazione ecc….) i rimborsi ASL per le prestazioni fornite sono fermi a tariffe risalenti al 1996, mai aggiornate (anzi, ridotte del 2% dalla Legge Finanziaria 1997). Rimborsi inalterati da oltre 15 anni quando i costi di produzione delle prestazioni a cui si fa riferimento (personale ma anche energia, attrezzature, costi indiretti) sono aumentati in modo notevolissimo”.

“L’indice ISTAT dei prezzi al consumo riporta nel periodo un incremento del 40% . A titolo esemplificativo, il rimborso per un’ora di trattamento di un fisioterapista varia dai 10 a massimo 17 euro lordi, quando il solo costo contrattuale del personale è di circa 20 euro l’ora e il costo globale di un’ora di prestazione fornita è di 40/45 euro l’ora, tenuto conto dell’insieme dei costi strutturali e delle dotazioni obbligatorie che devono avere gli Istituti per essere accreditati e per fornire la qualità del servizio che viene richiesta. Appare del tutto evidente quindi che, per il soggetto pubblico, i costi sono assolutamente competitivi rispetto a quelli che sostiene fornendo direttamente gli stessi servizi, anche considerando solo i costi operativi e non anche quelli relativi a infrastrutture, attrezzature sanitarie, aspetti organizzativi, costi fissi in generale e tutti gli elementi di rischio d’impresa che sono totalmente a carico delle strutture private”.

“L’incongruenza costi/ricavi, ormai al limite dell’insostenibilità per i centri convenzionati, si è ulteriormente aggravata con i tagli del budget per il 2012 (confermati per il 2013) pari ad una riduzione del 15% su quote che erano già ferme da oltre cinque anni, causando indirettamente un ridimensionamento di altrettanto valore per l’attività privata collegata. L’effetto devastante è così duplice, considerando che l’attività privata è quella che permette in qualche modo di equilibrare i disavanzi che la politica dei rimborsi sul convenzionato causa agli Istituti”.

“Gli Istituti, che in tutti questi anni hanno investito intensamente nel migliorare la qualità dei servizi offerti, nel personale e nelle attrezzature, nelle dotazioni informatiche e in tutte le incombenze che via via sono state introdotte, si trovano così da un lato ad avere rimborsi unitari sempre più inadeguati, dall’altra a poter contare su budget che si riducono nel tempo in controtendenza con l’invecchiamento della popolazione e la necessità di intervenire nella riabilitazione in modo sempre più puntuale. L’attività ambulatoriale di fisioterapia, con costi per ciclo di prestazione molto contenuti, rappresenta un’azione efficace e spesso risolutiva per evitare costi futuri molto più pesanti in termini di interventi chirurgici, degenze ospedaliere, riabilitazioni post-operatorie. Questo dovrebbe ragionevolmente far propendere per un incremento e non certo per una riduzione del budget, ed in generale per una considerazione della Fisioterapia come risorsa centrale per controllare i costi sociali di patologie oggettivamente sempre più diffuse. Gli Istituti privati convenzionati vorrebbero vedere qualche segnale tangibile coerente con l’apprezzamento del loro operato che, per vie indirette, dagli “addetti ai lavori” che quotidianamente lavorano nei servizi sanitari, viene Loro riconosciuto. Questi Istituti lavorano secondo i parametri richiesti fornendo prestazioni di qualità e pertinenti, controllate sistematicamente, a costi assolutamente vantaggiosi per il servizio pubblico ed accollandosi il 100% del rischio imprenditoriale per le attività che svolgono. Sono storicamente presenti sul territorio, hanno contatti quotidiani con i medici di base che sono il primo riferimento dei pazienti”.

“Con la mia interrogazione, continua Marco Melgrati, chiedo all’assessore alla Salute Claudio Montaldo di conoscere per quale motivo vengono penalizzati con tagli di budget, invece di spostare al contrario parti di attività su strutture che hanno dimostrato di funzionare e di essere gestite con capacità. Se questo è un sistema per riportare queste prestazioni nell’alveo del Servizio Sanitario Pubblico, e a quali costi (maggiori o minori?)?

Ad esempio l’insieme degli Istituti in rete nella Provincia di Savona, è assolutamente in grado di offrire per la Fisioterapia domiciliare, un servizio di qualità, con personale assolutamente qualificato, visite fisiatriche, presidio del territorio, a costi senz’altro in linea con le esigenze di contenimento dei costi delle ASL. Allo stesso modo possono, con accordi con strutture municipali e ASL, occuparsi di servizi di fisioterapia esterni presso strutture di ricovero, piuttosto che ambulatorialmente per pazienti che non abbiano la possibilità economica di accedere a prestazioni necessarie ma non convenzionate, in via integrativa”.

“Ben consapevole del delicato momento economico che stiamo attraversando -conclude il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati – ma poiché considero fermamente che la funzione di questi Centri è per l’ASL una risorsa e non un costo, fino a prova contraria, gli stessi hanno oggi più che mai bisogno di poter pianificare, così come è indispensabile per qualsiasi impresa, la loro attività ed il futuro delle persone che lavorano in queste strutture (80 addetti tra personale amministrativo e fisioterapisti) e quindi, in buona sostanza, di conoscere gli indirizzi della politica sanitaria nel breve e medio periodo in questo settore, di sapere se il budget per il prossimo anno potrà essere riportati a valori congrui”.