Il capogruppo regionale Fabio Tosi (M5S): “Certo che la decisione del Governo centrale è dannosa per i locali pubblici! Toti però temeva già dal primo pomeriggio di giovedì che la Liguria avrebbe corso il rischio di finire in arancione a causa dei contagi nel Ponente. Ma le criticità della provincia di Imperia erano note da giorni e in merito, martedì scorso, il collega di minoranza Ioculano, ex sindaco di Ventimiglia, aveva giustappunto interrogato l’assessore alla Sanità chiedendogli se non fosse il caso di emanare fin da subito un’ordinanza restrittiva per l’imperiese. Toti rispose che erano in corso delle valutazioni. Decisione mai presa con il risultato che ora tutta la Liguria paga lo scotto e per i ristoratori saltano gli investimenti fatti per il pranzo di San Valentino, con danni ancora una volta ingenti”.
“E no, non è stata una semplice indecisione: è stato puro calcolo politico. Cinturare l’imperiese sarebbe stata mossa molto impopolare e Toti non ha voluto scontentare i suoi elettori. Ora vuole farci credere che si starebbe dannando per trovare una soluzione. E perché non ha fatto sentire la sua voce prima? Troppo facile ora fare i soliti post e i soliti selfie promettendo di farsi sentire a Roma presso Draghi. Magari gli andrà bene (e ce lo auguriamo!) ma poteva fare di più e prima”. “Caro Governatore-Signor Ovunque, per riprendere un celebre spezzone di Totò in “Totò d’Arabia… “Ccà nisciuno è fesso“, conclude Tosi.
Replica e controreplica. Il capogruppo regionale M5S Fabio Tosi è poi ritornato in serata sulla polemica commentando la replica del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. “Se la maggioranza di centrodestra, dopo 12 mesi di pandemia, non ha ancora capito che le azioni preventive risparmierebbero ai liguri tanti grattacapi… allora anche noi francamente non sappiamo più come spiegarglielo. Toti come al solito si arrampica sugli specchi: aveva la possibilità di dare un segnale al Cts già da martedì, invece ha preferito non compiere una scelta scomoda. Lo sanno i ristoratori della Liguria che il presidente aveva avuto sentore del rischio zona arancione già dal primo pomeriggio di giovedì? Lo sa il presidente di Regione che i prodotti freschi e deperibili vengono acquistati il venerdì dai ristoratori che pianificano così il fine settimana? No, così… per capire. Dunque, non solo siamo vittime di un grave ritardo decisionale, ma anche – come sottolineato pure da Confesercenti nella sua nota odierna – di una confusa gestione della comunicazione da parte della Regione”.
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