Liguria, in Consiglio dibattito e approvazione delle Modifiche alla Legge urbanistica regionale (2)

Il Palazzo di Regione Liguria in Piazza De Ferrari a Genova

Con 16 voti a favore (maggioranza) e 10 contrari è stato approvato nel Consiglio ligure il Disegno di legge 59 Modifiche alla legge regionale 4 settembre 1997 n. 36 (Legge urbanistica regionale). Il provvedimento, che modifica la vigente legge urbanistica regionale n. 36/1997, prevede di attribuire maggiore evidenza e priorità alla pianificazione urbanistica per migliorare la dotazione e la qualità dei servizi e alle infrastrutture pubbliche (parcheggi, ospedali, poli scolastici e universitari, opere di difesa idrogeologica e della costa gestione dei rifiuti ecc.) da parte dei Comuni che già ora svolgono il ruolo di “città” (cioè forniscono servizi di livello sovra comunale), rispetto alla pianificazione urbanistica del territorio comunale relativa alle funzioni rivolte all’attività privata.

Il provvedimento aggiorna, quindi, e specifica meglio i contenuti del Piano Territoriale Regionale (PTR), il cui iter di approvazione è stato avviato nel febbraio 2020: il PTR fornirà ai Comuni tutte le informazioni sull’assetto complessivo dei servizi e delle infrastrutture di scala sovra comunale in modo tale che la loro pianificazione diventi un elemento centrale delle successive politiche urbanistiche per nuovi insediamenti a livello comunale e individuerà le realtà urbanistiche dove saranno collocati questi servizi sovra comunali, con l’obbiettivo di valorizzare anche i centri dell’entroterra, in modo da riportare la pianificazione dei servizi pubblici al centro delle politiche urbanistiche comunali, e al tempo stesso rilanciare il ruolo strategico delle “città” e salvaguardare l’assetto urbanistico della costa. Il disegno di legge, in attesa dell’approvazione del PTR, introduce, quindi, il Piano dei Servizi e delle Infrastrutture e il relativo “Piano urbanistico locale”.

Il “Piano dei Servizi edelleInfrastrutture” (PSI), in quanto fondamentale strumento della pianificazione urbanistica delle “città”, sarà adottato dai Comuni ai quali il PTR affiderà questo ruolo e sarà sottoposto all’approvazione della Regione. Il Piano Urbanistico Locale (PUL), successivamente elaborato dalle stesse “città”, sarà di esclusiva competenza comunale. Il Piano sarà adottato ed approvato dal Comune, in coerenza con il “Piano dei servizi e delle infrastrutture” e con il Piano Territoriale regionale, e regolerà la pianificazione urbanistica delle città, delle città costiere correlate fra loro, delle valli interne e dei poli attrattori dell’entroterra, anche con lo scopo di limitare gli spostamenti di persone sul territorio.

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Sono stati approvati quattro degli emendamenti presentati dal gruppo Lista Ferruccio Sansa presidente e uno di quelli presentati dal gruppo Pd-Articolo Uno. In particolare sono stati approvati, fra gli altri, due emendamenti presentati da Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa presidente) con i quali viene sottolineata la necessità di uno sviluppo e di una mobilità sostenibili. Approvato un emendamento presentato da Davide Natale (Pd-Articolo Uno) che, anche in considerazione della fase pandemica, chiede di pianificare in modo capillare fra i servizi anche quelli di medicina territoriale.

Approvati tutti gli emendamenti presentati dall’assessore Marco Scajola: fra questi uno, che è stato approvato all’unanimità, autorizza i Comuni, in considerazione del permanere dell’emergenza sanitaria e della necessità del distanziamento sociale, a concedere spazi da utilizzare per dehors che ricadono in aree demaniali marittime. Viene disposta, inoltre, l’esenzione per il 2021 dell’imposta di competenza regionale. Approvato un altro emendamento della giunta che proroga dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 la deroga per l’approvazione dei Puc.

Dibattito e polemiche sul provvedimento

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha dichiarato: «In questo testo ci sono solo enunciazioni a cui non corrispondono i fatti» e ha aggiunto: «Questo disegno di legge appare come un Ufficio complicazioni affari semplici». Il consigliere, inoltre, ha accusato la giunta di avere annunciato una nuova programmazione urbanistica già alla fine della precedente legislatura a scopi elettorali. Nel merito del provvedimento Garibaldi ha dichiarato che il testo non individua i Comuni che saranno chiamati a elaborare i diversi Piani e ha chiesto di rivedere la tempistica di approvazione di PTR, PSI e PUL. Il consigliere ha aggiunto: «Non vengono nemmeno definiti gli strumenti programmatori». Forti perplessità sono state espresse anche sulla copertura finanziaria dei costi legati a questa nuova pianificazione e sull’obbiettivo di contrastare il progressivo spopolamento dell’entroterra.

Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa Presidente) ha definito il provvedimento un «un “tapullo” perché non raggiunge gli scopi positivi che si propone e, al contrario, sono enormi i rischi di questo piano». Il consigliere ha sottolineato lo stretto legame che dovrebbe esistere fra la difesa dell’ambiente, la bellezza del paesaggio e una corretta pianificazione urbanistica: «Questa legge – ha detto – decide anche dell’ambiente della Liguria, del futuro della regione e della sua identità». Secondo Sansa «questo provvedimento contiene, in realtà, un grande caos perché non rende chiara e non semplifica la disciplina». Sansa, fra l’altro, ha rilevato anche dubbi legati alla costituzionalità della legge e, in caso di ricorso, ha detto: «Si allungherebbero ulteriormente i termini di applicazione della legge». Il consigliere ha concluso: «Questo è un piano dell’incertezza che lascia i sindaci in una situazione insostenibile».

Chiara Cerri (Cambiamo con Toti presidente) è intervenuta in replica ai consiglieri di minoranza eha invitato l’Assemblea ad una riflessione: entrando nel merito del provvedimento, infatti, ha sostenuto: «I poli attrattori sono un fattore positivo». Il consigliere ha poi rilevato che il provvedimento favorirà una collaborazione fra i diversi Comuni nella pianificazione dei servizi e delle infrastrutture. Cerri, inoltre, ha valutato positivamente il coinvolgimento dei Comuni, soprattutto attraverso il Cal (Consiglio delle autonomie locali), che ne è il massimo organo rappresentativo a livello istituzionale: «Questa legge ha recepito molti dei suggerimenti giunti dagli Enti locali e – ha concluso – rappresenta una grande opportunità per la nostra Regione».

Stefano Mai (Lega Liguria – Salvini) ha ribattuto agli interventi dei consiglieri di minoranza: «Stiamo parlando di un’importante riforma che era attesa e forse nessuno sperava che fosse attuata. Spesso, infatti, anche in quest’aula, in passato, si è parlato di semplificazione, ma le parole sono rimaste tali mentre la giunta precedente e quella attuale hanno dimostrato di far seguire alle parole i fatti». Mai ha aggiunto: «Questa norma è fondamentale soprattutto nella parte che prevede servizi per i cittadini e infrastrutture». Il consigliere, difendendo il provvedimento, ha sottolineato, fra l’altro, l’importanza di attribuire nuovi terreni alle attività agricole anche per contrastare l’abbandono dell’entroterra e ha ringraziato l’assessore all’urbanistica Marco Scajola per l’impegno nell’elaborazione del testo e per avere ascoltato le istanze di tutti gli attori coinvolti e ha stigmatizzato l’atteggiamento assunto dalla minoranza.

Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti Presidente) è intervenuto nuovamentee nel dibattito del pomeriggio dove ha sottolineato il carattere innovativo del testo e la centralità attribuita dal provvedimento al ruolo dei Comuni e al recupero dell’entroterra. Bozzano, inoltre, ha sottolineato le garanzie di tutela ambientale contenute nel disegno di legge.

Claudio Muzio (FI-Liguria Popolare) ha replicato alle obiezioni dei consiglieri regionali ribadendo la «massima partecipazione» dei territori e la «trasparenza» applicate nel processo di elaborazione del disegno di legge e ne ha riconosciuto il merito all’assessore all’urbanistica Marco Scajola. Muzio ha ricordato che, oltre alle tre richieste di modifica chieste dal Cal, sono stati accolti anche alcuni emendamenti presentati da gruppi di minoranza nella competente commissione consiliare. «Questo processo di riforma – ha detto – porterà necessariamente con sè un passaggio di transizione con qualche inevitabile disagio» ma ha ribadito la bontà della norma. Al termine dell’intervento il consigliere ha annunciato il voto favorevole al testo.

Lilli Lauro (Cambiamo con Toti presidente) ha concordato con le osservazioni avanzate da Muzio circa la massima partecipazione dei territori all’elaborazione del documento: «Dal 2019 sono state audite in commissione su questo argomento associazioni e parti sociali quindi è sbagliato sostenere, come hanno fatto alcuni consiglieri di minoranza, che il territorio non è stato ascoltato». Lauro ha aggiunto: «Questa legge è una grande opportunità e sarà una grande responsabilità per i Comuni più grandi, ma il mondo cambia e occorre concentrarsi su servizi e infrastrutture per dare nuove opportunità di lavoro alle attività imprenditoriali, che è un dovere morale». Il consigliere ha concluso: «La Regione supporterà i Comuni affinché anche l’entroterra cresca e affinché crescano le opportunità sia per gli imprenditori e i giovani».

Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa Presidente) ha ribadito le obiezioni al testo già illustrate durante la presentazione della relazione di minoranza nella seduta del mattino e ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti.

Davide Natale (Pd-Articolo Uno) ha replicato ribadito le obiezioni al testo già illustrate durante la presentazione della relazione di minoranza nella seduta del mattino e ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti.

Domenico Cianci (Cambiamo con Toti presidente), che nella seduta del mattino aveva presentato la relazione di maggioranza in qualità di presidente della IV Commissione Territorio-Ambiente, prima delle votazioni ha annunciato il parere favorevole del suo gruppo al disegno di legge. Stefano Balleari (FdI) ha annunciato voro favorevole del gruppo al disegno di legge. Sandro Garibaldi (Lega Liguria-Salvini) ha annunciato il voto favorevole del gruppo.

La replica dell’assessore all’urbanistica Marco Scajola

L’assessore all’urbanistica Marco Scajola ha replicato: «Alcuni interventi della minoranza non hanno centrato il tema di questo importante strumento. In realtà c’è stato il confronto con il territorio, che è cominciato nel 2019 con incontri pubblici in tutte le province e con tutte le categorie e le istituzioni locali». L’assessore ha aggiunto: «Tutti gli incontri sono stati aperti a chiunque voleva partecipare e sono state, fra l’altro, riunioni molto partecipate» e ha rilevato che sul tema della partecipazione non sono mai state sollevate polemiche nei confronti della giunta e ha accusato la minoranza di «immobilismo» rispetto ai vecchi strumenti di pianificazione. «La giunta si confronta con tutti, penso non ci sia un sindaco che possa dire che non c’è stato confronto o un sostegno da parte della Regione. Noi aiutiamo tutti i Comuni – ha proseguito – e questo progetto dà autonomia, libertà e anche responsabilità ai Comuni, una responsabilità importante di pianificazione».

L’assessore ha ribadito che il testo viene incontro all’esigenza di una programmazione dei servizi ai cittadini la cui necessità e ancora più evidente – ha detto – in questo momento di pandemia. Rispetto ai tempi di approvazione del PTR, Scajola ha assicurato che il documento sarà portato avanti in giunta. Rispetto alle precedenti leggi emanate dal suo assessorato, Scajola ha sottolineato: «Abbiamo portato avanti la semplificazione dei piani urbanistici per dare una mano ai piccoli Comuni e i risultati li abbiamo avuti negli ultimi 5 anni». L’assessore ha ricordato, inoltre, che il Piano casa dal 2016 al 2019 ha permesso di attivare ulteriori 300 milioni di euro di fondi privati per piccoli e grandi interventi per la messa in sicurezza e riqualificazione, che nei parchi sono stati autorizzati in questi anni dalla giunta 14 interventi per il recupero di immobili degradati e che la Legge regionale di rigenerazione urbana «è diventata un modello sul piano nazionale». Rispetto al Piano paesaggistico Scajola ha detto: «Ricordo che la giunta nel settembre 2020 ha presentato il proprio progetto al Ministero dell’Ambiente e le prime risposte da parte dello stesso ministero sono arrivate solo nel febbraio 2021». L’assessore ha concluso puntualizzando un aspetto: «Liberare l’entroterra vuol dire fare atti concreti e con coraggio per permettere di avere nuove attività produttive, oltre a quelle già presenti, per dare lavoro aiutando anche le imprese del comparto agricolo, dotando l’entroterra delle necessarie infrastrutture».