Sanità, Volpi e Melis (M5S): “in Liguria la spesa sanitaria è fuori controllo”

"la magistratura contabile è arrivata a sollevare dubbi finanche sul ruolo dell’Azienda Ligure Sanitaria, che avrebbe dovuto essere un elemento di efficienza e invece è stata parte del problema"

Genova | “Con 64 milioni, la sanità della Liguria ha il disavanzo peggiore in Italia dopo quello del Molise: è quanto dichiarato ieri dalla procura regionale della Corte dei Conti della Liguria nel corso del giudizio di parifica dell’esercizio finanziario 2019. Un disastro cui il Governatore risponde come al solito con mirabolanti giri di parole e frasi ad effetto. Ma la realtà è nuda e cruda e ancora una volta ci dice che la politica sanitaria del centrodestra ha fallito!”, dichiara la deputata M5S Leda Volpi.

“Emerge che il sistema regionale ligure – continua – è poco attrattivo, è inefficiente, ha un elevato costo pro-capite, eroga prestazioni di media-bassa qualità e non finanzia la qualità delle prestazioni. Un quadro desolante, cui si aggiungono i costi generati dalle fughe dei pazienti liguri, obbligando così la Liguria a pagare dazio: nel 2019, infatti, a causa della mobilità extra-regionale, abbiamo speso 18 milioni di euro in più rispetto al 2018, per un totale di 71 milioni. Dunque, obiettivo mancato: le fughe fuori regione sono aumentate e con esse l’esborso. E che dire della spesa per investimenti in campo sanitario? È un’altra débâcle: a fronte di un impegno di oltre 40 milioni per il 2019, la Regione ha speso solo 719 mila euro”.

leda volpi

“Di fronte al giudizio impietoso della Corte, Toti si è arrampicato sugli specchi: sviando in maniera pretestuosa l’attenzione sulla gestione pandemica, ad esempio, egli ‘dimentica’ che la Corte si riferisce al disavanzo del 2019, quindi non ha nulla a che fare con il Covid”, precisa Volpi. “Al netto delle giustificazioni risibili – e conclude -, l’Ente a trazione totiana e leghista ci dica piuttosto perché la magistratura contabile è arrivata a sollevare dubbi finanche sul ruolo dell’Azienda Ligure Sanitaria, che avrebbe dovuto essere un elemento di efficienza e invece è stata parte del problema. ‘Sarebbe necessario comprendere l’effettivo ruolo svolto da A.Li.Sa’, ha infatti dichiarato il procuratore della Corte dei conti Claudio Mori.”, conclude Volpi.

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“Stupisce che l’assessore alla Sanità, commentando la sentenza, abbia voluto citare come esempio virtuoso la distribuzione dei farmaci salvavita nelle farmacie territoriali, questione finita sotto la lente della stessa procura contabile: di virtuoso ed esemplare noi ricordiamo solo il progetto pilota dell’Asl1 imperiese, grazie al quale il sistema sanitario regionale aveva dimostrato di poter risparmiare 1 milione di euro l’anno. Sistema che fu eliminato proprio da Viale nel 2018”, dichiara in merito il vicecapogruppo regionale M5S Andrea Melis commentando le reazioni della maggioranza.

“Questa mattina in I Commissione sono stati licenziati i testi dei diversi provvedimenti di Bilancio regionale. Non posso esimermi dal commentare un’evidente situazione stagnante, con rilievi posti in modo netto dalla Procura della Corte dei Conti nella sua relazione”, aggiunge Melis. Che poi spiega: “In un generale quadro complesso di finanza pubblica, i rilievi posti sono più che condivisibili. Nel dibattito in Commissione, al Governatore, che fin da subito ha voluto non solo sminuire l’intervento della Corte ma anche rimarcarne lo sconfinamento di competenze, ho voluto ribadire che il principio di indebitamento di un ente pubblico, quale che sia, ha senso nella misura in cui tale indebitamento produce un successivo guadagno. Nelle politiche regionali dell’amministrazione di centrodestra, dalla sanità agli interventi puntuali, non vi sono stati a oggi elementi che lascino presagire un rientro degli investimenti di spesa pubblico, per crescita economica dell’intera regione o per miglioramento dell’offerta sanitaria”.

“Su alcune questioni puntuali, come la fusione delle società IRE e IPS, è evidente che vi siano state delle inefficienze e una scelta politica che potrebbe chiamare in causa la Commissione europea per una possibile violazione della normativa sugli aiuti di Stato – conclude Melis -. Nello stesso solco si inserisce anche la vicenda, che in passato avevo seguito da vicino, del Parco Tecnologico della Valbormida. Quest’ultimo che poteva essere uno strumento di sviluppo se solo fosse stato utilizzato correttamente e con un business plan realistico, ad oggi resta una costante perdita sostenuta da Fi.L.Se, la finanziaria di Regione Liguria. Siamo ancora una volta al cospetto di un caso di indebitamento che non produce un vero rientro economico”, conclude il consigliere Melis.