Consiglio Regione Liguria: dibattito congiunto sui provvedimenti finanziari e di bilancio (2)

Giovanni Toti - stemma Liguria

Savona / Genova. Nel Consiglio regionale è proseguito il dibattito iniziato in mattinata sui provvedimenti di natura finanziaria ed economica. Andrea Melis (Mov5Stelle) ha rilevato che il livello di occupazione ha presentato criticità in Liguria nel 2018 e ha analizzato alcuni indicatori del fenomeno fra cui lo sviluppo del settore turistico che, secondo Melis, doveva essere valorizzato maggiormente. Il consigliere, citando la Corte dei conti, ha sottolineato inoltre che nella sanità c’è stato un peggioramento nella situazione dei conti. «Ci sono diversi elementi su cui – ha aggiunto – l’azione regionale presenta dati negativi. Dopo 4 anni di giunta Toti – ha concluso – i risultati continuano a non esserci».

Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha ricordato le sue precedenti critiche espresse sulla gestione del settore turistico, che non è al centro – ha detto – dell’azione regionale. Tosi ha sottolineato «la flessione dei flussi turistici e che il Pil derivante dal settore è in calo e lo sarà ancora di più l’anno prossimo». Il consigliere ha criticato anche alcuni investimenti per la promozione turistica decisi dalla giunta.

Angelo Vaccarezza, presidente della I Commissione Bilancio, ha rilevato che la programmazione regionale prevede la riapertura a breve dei reparti di pronto soccorso negli ospedali di Albenga e Cairo Montenotte. Vaccarezza ha poi ricordato l’impegno costante dell’amministrazione regionale per tutelare, anche rispetto all’attuale governo, la categoria economica dei gestori degli stabilimenti balneari rispetto alla direttiva europea Bolkestein. Vaccarezza ha rilevato si tratta di un’attività con caratteristiche particolari in Liguria.

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La replica agli interventi in aula del presidente Toti

 Il presidente della giunta Giovanni Toti ha replicato ai numerosi interventi della minoranza della seduta del mattino e del pomeriggio. «L’analisi della situazione mi sembra quantomeno approssimativa, molto spesso manichea» ha esordito rilevando che «imputare il disavanzo della Sanità di 98 miliardi di milioni di euro del 2015 all‘amministrazione che si è insediata nel luglio del 2015 mi sembra una capriola molto lontana dalla verità». Rispetto alle valutazioni della Corte dei conti citate negli interventi di alcuni consiglieri regionali ha aggiunto: «Ricordo nitidamente il dispositivo della sentenza della Corte e che la non parifica riguarda voci che non dipendono dalla nostra amministrazione, ma dalle amministrazioni precedenti». Toti ha ribadito che le voci che non sono parificate sostanzialmente non si riferiscono ai 4 anni di bilancio della sua giunta e ha sottolineato: «Stiamo cercando di porre, anno dopo anno, un rimedio alle voci non parificate delle amministrazioni precedenti». Rispetto alle critiche sulla gestione del turismo il presidente ha puntualizzato: «Sui dati del turismo c’è da fare un lavoro, che è molteplice, il primo probabilmente sull’osservatorio dei dati, e diciamo pure che dopo anni di crescita segniamo un segno in controtendenza, ma è un segno in controtendenza italiano, non è un segno in controtendenza ligure» in quanto si sono riaperti mercati rimasti chiusi per lungo tempo. Il presidente ha rilevato, inoltre, che il calo di presenze di maggio è stato provocato anche da quattro weed end con condizioni meteo sfavorevoli. Rispetto alla situazione economica Toti ha precisato: «Dobbiamo tenere conto che i dati macroeconomici aggregati sono quelli del DFR del Governo evidentemente, la Liguria certamente non è tanto autonoma da non tenere conto che questo anno l’Italia sostanzialmente non crescerà e l’anno prossimo ha una previsione di crescita dello 0,5 per cento e la Liguria, normalmente lievemente sottocongiunturale quando si scende, è un po’ più lenta a recepire gli stimoli nazionali».

Toti ha spiegato: «In questo quarto rendiconto che noi approviamo non vi è sostanzialmente un dato peggiore di quelli che abbiamo trovato quando siamo entrati in carica nel luglio del 2015. La disoccupazione nel 2014 era al 11 per cento, oggi segna il 10 per cento, il disavanzo della Sanità era 98. Siamo calati meno di quanto avremmo sperato? Forse sì, però siamo calati». Rispetto alle critiche sulla gestione della sanità Toti ha precisato: «Abbiamo invertito sicuramente un trend in questa regione perché si erano chiusi i Pronti Soccorsi, e ora si prova a riaprirli, anche contro risorsi al TAR.. Nel campo dei trasporti abbiamo avviato – ha aggiunto – un percorso che ci porterà al rinnovo di tutta l’obsolescenza accumulata dal materiale rotabile». Toti ha ribattuto: «Al di là della descrizione apocalittica che ho sentito questa mattina, insieme al Trentino, la Liguria è la seconda regione più ricca d’Italia per risparmio privato, quindi è la regione dai fondamenti sostanzialmente solidi, semmai ha un problema di investimenti e, comunque,anche gli investimenti fissi sono passati negli ultimi due anni da meno 0.15 a più 1.6. In ogni caso – ha detto – la Regione ha un reddito di 21 mila euro a persona, contro i 18 della media nazionale e ha ridotto la sua cassa integrazione negli ultimi anni dal 42 per cento contro una media del 37 nazionale». Sull’occupazione il presidente ha puntualizzato: «Il 3 per cento di quanti non cercavano un lavoro perché rassegnati da decenni di inerzia è tornato ad iscriversi alle liste di chi lo cerca di nuovo e questo, ovviamente, fa aumentare il tasso di disoccupazione, anche in presenza di più occupati».

Toti ha rilevato che nonostante il crollo del Ponte Morandi, le partite IVA sono tornate a crescere. Rispetto alla tragedia del 14 agosto scorso il presidente ha concluso: «Genova e la Città Metropolitana sostanzialmente hanno ripreso i livelli pre ponte e credo sia un risultato straordinario. Nel mese di giugno, per esempio, i porti liguri hanno segnato il record storico di contenitori nei nostri scali, il 2019 verrà ricordato come l’anno record delle crociere e a maggio le prenotazioni sui traghetti per le isole erano sostanzialmente ritornate in pareggio all’era pre ponte. Credo che in questi 4 anni – ha concluso – sia stato fatto uno straordinario lavoro, avendo ereditato una situazione complicata e difficile non solo a livello politico, ma a livello sociale, industriale e credo si potesse davvero fare poco di più di quello che è stato fatto, dopodiché quel poco di più sarebbe il contributo che mi aspetterei dai gruppi di opposizione in modo fattivo, cosa che invece non ho sentito».