Massiccia partecipazione alla giornata di mobilitazione #FuoriServizio

Pierangelo Raineri Fisascat G00

Massiccia partecipazione alla giornata di mobilitazione #FuoriServizio indetta dai sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs e Uiltrasporti a sostegno dei nuovi contratti nazionali di lavoro per oltre un milione e mezzo di lavoratori del turismo, della ristorazione, delle imprese di pulizia multiservizi, del comparto termale e delle farmacie private. È del 70% – con punte dell’80% nel settore dei servizi di pulizia e ristorazione – la percentuale media di adesione allo sciopero intersettoriale promossa in oltre 50 piazza italiane.

«Dalla crisi non si esce demolendo i diritti e la dignità del lavoro ma cercando di aiutare le persone ad avere una vita dignitosa perché se non cresceranno i salari non ci sarà sviluppo» è questo il messaggio rilanciato a Venezia dal segretario generale della Fisascat Cisl Pierangelo Raineri dal palco della manifestazione regionale del Veneto. «Lo stallo negoziale non è più tollerabile – ha aggiunto – è urgente tornare ai tavoli di trattativa e definire norme per la valorizzazione della professionalità, per il potenziamento del welfare, per il rafforzamento del secondo livello di contrattazione, per l’accrescimento delle tutele e per il mantenimento dei livelli occupazionali anche nei periodi di crisi».

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Prioritario per Raineri anche «bloccare, prima che sia causa di un vero disagio sociale, l’abuso sullíutilizzo dei voucher nel lavoro stagionale, penalizzato anche dalle nuove normative sulla Naspi» la nuova assicurazione sociale per l’impiego in vigore dal 1° gennaio 2016 che ha di fatto dimezzato la durata e l’importo del sussidio di disoccupazione. Ma soprattutto è necessario «contrastare il paradosso economico che vede il comparto turistico in crescita e le retribuzioni degli operatori del settore al palo nonostante in questi anni abbiano contribuito, con la loro professionalità e competenza, alla crescita del Pil». Urgente infine «ristabilire le tutele contrattuali per le lavoratrici e i lavoratori dei servizi e del sistema degli appalti sempre più esposti a logiche lontane dal mantenimento dei diritti e dei livelli occupazionali».