La Liguria incontra l’Oriente con l’Orchestra Bailam

di Alfredo Sgarlato – Venerdì 29 aprile alle ore 21,30  l’Orchestra Bailam  presenta a La Claque di Vicolo San Donato 9 a Genova il suo nuovo CD “Taverne Cafè Aman e Tekés”, edito da Felmay, in cui il gruppo genovese continua la sua ricerca sulle musiche del Vicino Oriente. Mentre nel precedente, e molto riuscito e premiato, “Galata”, si fondevano i ritmi e le melodie del Mediterraneo col canto tradizionale dei Trallalleri di Genova, qui troviamo undici canzoni provenienti dalla Grecia, dalla Turchia, e dal mondo Sefardita (gli ebrei scacciati dalla Spagna), con il testi tradotti in italiano.  Le musiche sono prese dal repertorio profano, quello che si sentiva nelle taverne, nei bagni turchi. Si parla di amore ma scorre anche molto alcol, con la sottile vena di ribellione che animava per esempio il “rebetiko”, la musica della guapparia greca, di cui viene omaggiato uno dei massimi esponenti, Marcos Vamvakaris.

Copertina Tekes

I ritmi sono contagiosi, e la perizia dei musicisti rende la musica di “Taverne Cafè Aman e Tekés” irresistibile. L’uso della lingua italiana, spesso piegata alle esigenze di metriche diverse, appare inizialmente un po’ straniante, ma contribuisce a rendere il tutto più fascinoso. Il brano di apertura, “Nikriz Pesrev”, scritto nel 1650 da Ali Ufki Bey, è strumentale, giocato dagli intrecci tra strumenti a fiato e a corde, col ney (flauto di origine persiana) suonato da Ayham Jalal che prende il ruolo solista. Nei brani seguenti si melodie e i ritmi si fondono, in “Opa nina nai” il rebetiko greco si fonde con ritmi turchi, mentre il clarinetto di Edmondo Romano improvvisa su melodie balcaniche.

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Tékes Live - Bailam con Alessandra Ravizza

In questo disco ai componenti fissi dell’Orchestra, Franco Minelli, anche autore degli arrangiamenti a oud e bouzouki, Luciano Ventriglia alle percussioni, Roberto Piga a violino e baglama e Tommaso Rolando a contrabbasso e bouzouki oltre al già citato Romano (chi non conosce questi strumenti esotici avrà un motivo in più per andare a vedere il gruppo dal vivo e scoprirli) si uniscono le voci di Alessandra Ravizza e Matteo Merli, oltre a Julio Fortunato alla fisarmonica e baglama e Matteo Rebora alle percussioni. I testi sono profani, invitano al ballo, all’ebbrezza, all’amore, mostrando come l’integralismo sia solo una deviazione della cultura mediorientale e non il fondamento, e i ritornelli entrano in mente con facilità. Canzoni come “Psaropoula” o “Iaroubi” oppure “To proi me ti dhrosula” basta ascoltarle un paio di volte perché non la smettano di risuonarti in testa. Non mancano però i riferimenti alla violenza della Storia, come in “San ti Smirnis”.

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L’Orchestra Bailam nasce nel 1989, formata da musicisti con esperienze diverse alle spalle (per esempio il progressive degli Eris Pluvia per il fiatista Edmondo Romano), poi folgorati dalla scoperta della musica kletzmer e delle tradizioni orientali in genere. Dal vivo uniscono all’ottima tecnica strumentale una forte presenza scenica, spesso arricchita, come avverrà venerdì sera, dalla presenza  della danzatrice del ventre Francesca Negma Orlando. Vi invitiamo perciò all’ascolto, dal vivo e su disco, di “Taverne Cafè Aman e Tekés”.