Polemiche a sinistra contro la legge sui “primari” approvata dal Consiglio regionale

Proseguono a sinistra le polemiche sulla cosiddetta legge camice bianco stetoscopio xG00sui “primari” approvata martedì scorso dal Consiglio regionale [NdR: vedi Corsara 17-2-2015 I primari liguri potranno praticare la libera professione: approvato Testo unificato, maggioranza divisa].

«Il Consiglio Regionale della Regione Liguria ha approvato la legge sulla libera professione dei primari. Il provvedimento è passato con i voti di Forza Italia, NCD e una parte del PD», puntualizzano polemicamente i FutureDem: «Il gruppo PD in Liguria non solo si è spaccato ma una parte di esso, inclusi il presidente della Regione Burlando, e l’Assessore Paita, candidata del Partito Democratico alla presidenza alla prossime elezioni regionali liguri di maggio, hanno votato a favore del provvedimento, in opposizione al parere espresso dal PD ligure e insieme a Forza Italia e NCD. Riteniamo che la forzatura fatta, al costo di spaccare al suo interno il gruppo consiliare del Partito Democratico e la Giunta stessa, sia un errore politico di una gravità inaudita».

«Errore di metodo – proseguono – perché è profondamente sbagliato che si vada a cercare un accordo con le opposizioni quando non lo si è trovato all’interno del proprio schieramento, perché, come sottolineato in una nostra precedente nota, il primo firmatario della proposta era il consigliere Ferrando, lui stesso primario ospedaliero, quindi in palese conflitto di interesse, ed infine perché, a nostro avviso e come ha affermato l’Assessore alla Sanità Montaldo, non farà assolutamente diminuire le liste d’attesa ma potrebbe ripercuotersi negativamente sulla fruizione dei servizi sanitari dei cittadini. È inoltre un problema di merito, perché la legge è a nostro avviso iniqua, perché si creano pazienti di serie A, che possono permettersi di pagare gli onorari di stimati professionisti, e pazienti di serie B, che invece vedranno aumentare i tempi di attesa per avere un consulto con gli specialisti. La votazione di martedì inoltre non fa altro che confermare la fine della coalizione di maggioranza e dimostra quanto l’azione amministrativa attuale non solo non porti più avanti politiche di centrosinistra, ma si regga su maggioranze variabili ottenute con le stampelle offerte dalla destra. Infine concludiamo invitando a una profonda riflessione tutti coloro che si lanciano sovente in richieste di espulsione o dimissioni verso chi non segue la linea politica del PD. In questo caso, chi non l’ ha seguita? Ringraziamo gli Assessori PD Claudio Montaldo e Pippo Rossetti e i consiglieri PD Antonino Oliveri e Franco Bonello, che in coerenza con i principi del Partito Democratico per una migliore sanità pubblica a vantaggio dei cittadini, hanno votato contro”.

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Contrarietà è stata espressa anche da l’Altra Liguria e Rifondazione Comunista. «La sanità in Liguria è in una situazione difficile. I continui tagli alla spesa operati dal governo stanno mettendo a rischio i servizi sanitari», interviene l’Altra Liguria. «Nella nostra regione la programmazione sanitaria e la riorganizzazione dei servizi non brilla certo per l’efficacia degli interventi, nonostante ciò la giunta regionale, a pochi mesi dalle elezioni, si è preoccupata di far approvare una legge che consenta ai primari di svolgere la libera professione anche fuori dalle mura ospedaliere (fino ad ora i Primari potevano svolgere solo attività in intramoenia). Un regalo a chi non ne ha certo bisogno, totalmente fuori luogo e sbagliato e che, evidentemente, serve solo a garantirsi consenso per le prossime elezioni regionali. L’Altra Liguria, che difende la sanità pubblica e l’assistenza universalistica è assolutamente contraria a questo provvedimento ritendo invece che la libera professione andrebbe limitata il più possibile anche per consentire l’accorciamento delle liste di attesa».

Sul punto è intervenuto anche il segretario regionale di Rifondazione Comunista, Marco Ravera : «Non sempre sono stato d’accordo con Claudio Montaldo. Ad esempio quando l’Assessore regionale alla Sanità, nonché vice Presidente della Regione Liguria, invitò la sinistra a superare l’impostazione ideologica e ad aprire ai privati nella sanità citando a modello il “caso Albenga” dove il reparto di ortopedia-protesica dell’ospedale pubblico è gestito appunti dai privati. Oppure quando penso ai tagli che la sanità ligure ha subito, certo non solo per responsabilità sua, in questi anni. Ma in quest’occasione Claudio Montaldo ha assolutamente ragione».
«La legge sui “primari” votata da Partito Democratico e dalla destra, infatti, non ridurrà le fughe dei pazienti fuori dalla Liguria, ma porterà all’aumento delle tariffe per le prestazioni dei primari visto che gli stessi non saranno più vincolati da tariffe fisse per visite ed esami. Questa legge rappresenta un “regalo elettorale” ai primari, un regalo che va nella direzione di una costante privatizzazione della sanità fortemente voluta da Matteo Renzi, un regalo che pagheranno i cittadini liguri, un regalo che rappresenta uno schiaffo ai lavoratori della sanità pubblica che hanno il contratto bloccato da anni. Questa vicenda mette in luce una volta di più la deriva a destra del PD. Anche per questo insieme ad altri stiamo costruendo in Liguria e in Italia una sinistra degna di questo nome», conclude Ravera.

1 Commento

  1. Così i pèiu’ abbianti potranno andare a farsi la pre visita operatoria dal primario che fà marchette nel privato, dietro il lauto pagamento della visita forse potrà avere pure una corsia preferenziale nella lista di attesa per l’intervento che lo stesso primario eseguirà nell’ospedale pubblico.
    … Mi pare che ci sia qualcosa che non và. Oppure si stà inseguedo il modello lombardo dove da anni funzona così?
    Dove sono i vantaggi per i pazienti?
    Dove và a finire l’etica dove un ricco potrebbe trovarsi agevolato rispetto a un povero?
    In quale modo si preserva la sanità pubblica e non la si indeboilisce rispetto a quella privata?
    Non mi pare che occorra essere degli scienziati dsi programmazione sanitaria per rispondere a queste domande.
    Per una volta ha ragione Montaldo.

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