Bruno Gorgone in Argentina alla Biennale del Fin del Mundo

L’artista Bruno Gorgone che opera tra Spotorno e Venezia è stato invitato PTibet BienalFindelMundoalla Biennale del Fin del Mundo che si inaugura il 12 dicembre prossimo a Mar del Plata (Provincia di Buenos Aires). L’artista, unico rappresentante ligure, partecipa nella Sezione del Padiglione Tibet con una Khata dipinta, caratteristica sciarpa tibetana che i monaci offrono in segno di saluto ed amicizia.
La mostra si avvale della Direzione Artistica del Prof. Massimo Scaringella, mentre il progetto speciale del Tibet è ideato e curato da Ruggero Maggi.
La Biennale del Fin del Mundo è uno degli eventi artistici, culturali, turistici e sociali più interessanti del Cono Sud Americano, con grandi ripercussioni nell’ambito della regione e internazionalmente. La mostra si propone di generare nuovi e interdisciplinari spazi di riflessione sulle problematiche della contemporaneità nell’ambito della cultura e della educazione, in speciale modo quella ecologica e con forte enfasi allo sviluppo turistico – culturale delle città e dei luoghi coinvolti nella rassegna.
La IV Edizione della Biennale del Fin del Mundo 2014/2015, si realizza a partire appunto dal dicembre 2014 fino al febbraio 2015 in Argentina nelle città di Ushuaia in Terra del Fuoco, Mar del Plata (Provincia di Buenos Aires) e in Cile Valparaiso (Parque Cultural) e Punta Arenas nella penisola di Brunswick.
Questa edizione affronta il tema “Contrasti e utopie” e conta sulla presenza di 140 artisti internazionali, oltre ad eventi e azioni collaterali di promozione culturale e turistica. L’Italia quest’anno è il Paese invitato “d’onor” e si conta la presenza di artisti provenienti da 40 paesi dei 5 Continenti. La Biennale è un evento internazionale, nato dall’alleanza istituzionale con la Fondazione Memorial del Parlamento Latinoamericano di San Paolo (Brasile).
La presentazione internazionale del catalogo avverrà a conclusione della Biennale nella città di Buenos Aires, durante la conferenza stampa di presentazione di alcune presenze artistiche della Biennale stessa, per inaugurare il suo sviluppo attraverso tutto il 2015, attraverso un itinerario internazionale di promozione diffusione.
La sezione relativa al Progetto Tibet è esposta al Centre UNZUE di Mar del Plata – Argentina, fino al 28 febbraio 2015.

Bruno Gorgone, (Cuneo, 1958). Vive ed opera tra Spotorno (Savona) e Venezia. Artista esponente dell’Astrazione italiana è presente nel panorama internazionale dell’arte contemporanea dai primi anni Ottanta. E’ noto per la sua personale pittura di pattern e per le opere in vetro di Murano incise su lamina d’oro. Laureato in Architettura all’Università di Genova, ha proseguito la sua formazione artistica a Venezia attraversando varie forme di espressione creativa. Il critico francese Pierre Restany, teorico del Nouveau Réalisme, si è interessato al suo lavoro e alle sue sperimentazioni nell’uso dei nuovi media. Il suo percorso è segnato da numerose personali in gallerie, spazi pubblici e museali sotto l’egida di prestigiose istituzioni. E’ invitato a partecipare a importanti esposizioni nazionali e internazionali tra cui il Salone Europeo d’Autunno di Parigi; le edizioni di Ligne et Couleur di Parigi del 1992 (Orangerie des Jardins du Luxembourg) e del 1996 (Ecole Nationale Supérieure des Beaux- Arts); la mostra Alive, The White Box Gallery di New York, 2001; il Festival dei Due Mondi di Spoleto 2010; la 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia e la Mostra Internazionale Padiglione Tibet, evento parallelo alla 55. Biennale di Venezia.
Nel 2014 espone alla Triennale di Arti Visive di Roma, a cura di Daniele Radini Tedeschi, inaugurata da Achille Bonito Oliva ed è stato invitato al Premio Vasto “L’icona ibrida”, a cura di Gabriele Simongini, (luglio/ottobre 2014). Nel mese di giugno si è tenuta a Cuneo, promossa dal Comune di Cuneo – Assessorato alla Cultura, negli spazi di Palazzo Samone, l’ampia mostra retrospettiva “L’infinito viaggiare nel segno. Opere 1980/2014” con il Patrocinio della Regione Piemonte. Hanno scritto del suo lavoro Pierre Restany, Vittorio Sgarbi, Tommaso Trini, Costanzo Costantini, Edoardo Di Mauro, Milena Milani, Giorgio Seveso e molti altri critici e intellettuali.