Accessibilità dei siti web alle persone con disabilità: è partito il conto alla rovescia per mettersi in regola

Andrea Pizzato e Simone Perenzin
Nella foto: Andrea Pizzato e Simone Perenzin (Ceo e Coo di Spider 4 Web)

L’European Accessibility act, cioè la legge europea sull’accessibilità, recepita dall’Italia il 27 maggio 2022 e che prevede che le imprese private sono tenute a rendere i loro siti web pienamente accessibili sta per diventare operativa. «La scadenza potrebbe sembrare lontana, perché il limite per mettersi in regola è fissato al 28 giugno 2025, ma in realtà questa volta le imprese sembrano proprio voler evitare i rischi della corsa all’ultimo secondo che abbiamo visto nel 2018, in occasione dell’attuazione del Gdpr, regolamento che era stato approvato due anni prima, nel 2016, ma di cui in pochi si erano occupati fino alla data della sua attuazione.

Questa volta le cose sembrano andare in maniera diversa e tra i tanti nostri clienti un’azienda su tre ha già cominciato a informarsi su ciò che questa nuova normativa richiede in termini pratici, sui tempi e le procedure da seguire per dichiarare la conformità del proprio sito web alla direttiva europea n. 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi», spiega Andrea Pizzato, Ceo di Spider 4 Web, digital agency di Fiume Veneto, in provincia di Pordenone, nata nel 2000 per fare del web uno strumento di business, attraverso lo sviluppo di strategie di marketing digitale e soluzioni tecnologiche personalizzate.

L’European Accessibility act

L’European Accessibility act punta a fornire strumenti normativi per una società più inclusiva, garantendo sia alle persone con disabilità sia a quelle con limitazioni funzionali, come gli anziani, un miglior accesso a prodotti e servizi. Tutti i servizi e i prodotti informatici, quindi, dovranno avere specifici requisiti accessibili a tutti. «Siamo alle soglie di una vera e propria rivoluzione nel mondo dei siti web e delle App e l’accessibilità digitale sta per diventare imprescindibile, esattamente come lo è stato il design responsive qualche anno fa -riprende Pizzato-. Per la verità di siti pienamente accessibili in Italia già ce ne sono, anche se soprattutto limitati a quelli della Pubblica amministrazione e delle grandi aziende, in virtù della legge Stanca del 2004 e delle sue successive modifiche, che era stata concepita con l’obiettivo principale di garantire l’accessibilità digitale a tutte le persone, incluse quelle che hanno una qualsiasi forma di disabilità. Da oggi a essere interessate sono anche le piccole e medie imprese e tutti le aziende che gestiscono un sito web o una App».

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Come rendere accessibile un sito web

«Per rendere accessibile un sito web sono molte le cose da prendere in considerazione, sia dal punto di vista tecnologico sia da quello dell’interfaccia grafica -spiega Simone Perenzin, Coo di Spider 4 Web-. Senza voler essere esaustivo, ma giusto per inquadrare l’argomento, basti pensare alla necessità di fornire alternative equivalenti al contenuto audio e visivo, a porre grande attenzione all’utilizzo del colore e alla leggibilità del font, a fornire informazione per la contestualizzazione e l’orientamento e chiari meccanismi di navigazione. E questo al fine di permettere ad ogni utente di fruire, senza discriminazioni, dei diversi contenuti e dei servizi dell’azienda. Per essere pienamente e veramente accessibile un sito o una App dovrebbe essere sviluppata in tal senso sin dall’inizio, ma è comunque possibile intervenire per fare delle sistemazioni dei prodotti digitali già on line, andando a verificare punto per punto quali requisiti di accessibilità soddisfa e intervenendo su quelli parti che hanno la necessità di essere elevati a un maggiore livello di conformità. Si tratta di una revisione che richiede competenze in merito su cui noi di Spider 4 Web ci siamo specializzati. Da sempre attenti al tema dell’inclusività, e ovviamente il nostro sito è accessibile secondo le direttive internazionali, stiamo continuando a formare il nostro team con un percorso interno per fornire a ciascun collaboratore una conoscenza orizzontale e, ruolo per ruolo, verticale sul tema. Questo ci permette di recepire ogni indicazione utile a sviluppare soluzioni web quanto più accessibili possibile».