La “Luce della mente”, opera di Federica Marangoni in Viale Roma ad Andora

Nella foto: Federica Marangoni

Federica Marangoni, artista e designer veneziana, riconosciuta nel panorama internazionale, ha realizzato importanti opere pubbliche multimediali in varie parti del mondo. La “Luce della mente”, questo il titolo dell’opera, è definita un’insegna urbana e sarà inaugurata ad Andora il 30 aprile, alle ore 21.00, in Viale Roma. La sua installazione ha comportato un intervento di riqualificazione urbana della zona di Viale Roma per creare uno spazio più accogliente per l’opera e i cittadini, co-progettato con l’ufficio tecnico comunale.

L’arte è anche riqualificazione urbana come ci ha detto l’artista – ha dichiarato Maria Teresa Nasi, Assessore alla Cultura del Comune di Andora – E in questo caso anche un invito alla conoscenza, in senso generale, ma anche come scoperta dei luoghi d’arte, della cultura di Andora. La presentazione dell’opera installata ad Andora, dopo essere stata presentata a Milano a Palazzo Reale, è iniziata sui social con un video in cui si vede l’artista segnare con la luce i luoghi significativi di Andora. Un gesto già compiuto a Venezia e che pone l’attenzione su Borgo Castello, il Ponte Romanico, l’antico Acquedotto dei Marchesi Maglioni, il Bastione, il Porto, Palazzo Tagliaferro. Quest’opera, fatta di ferro e luce, è davvero significativa. Invitiamo tutti alla sua inaugurazione. Pensiamo che questo spazio di Viale Roma così definito possa ospitare molti eventi di riflessione e cultura“.

Fulcro dell’installazione è il monumentale libro LIGHT che, semiaperto e posto dentro una gabbia, emerge dal vetro blu, dando vita alla luce delle parole Tolerance – Peace/War – Freedom – Escape – People – Time – Energy – Love/Hate che, liberandosi verso l’alto, sfuggono alla costrizione della gabbia, grazie alla cultura.

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Marangoni è artista multimediale che usa vetro-luce-video per opere e installazioni. Ha realizzato importanti opere pubbliche multimediali per la Spagna a Siviglia, Tenerife e Barcellona, per New York dove l’opera “The Tree of Life” continua a diffondere messaggi a difesa dei valori dell’etica e dell’estetica.

L’artista vive a Venezia, per molti anni ha lavorato a New York e in Spagna. E’ stata pioniera negli anni ‘60 e ’70 della ricerca dei nuovi materiali.Nel 1980 fu invitata al MOMA di New York con la performance INTERROGATION e un film a 16mm “The box of life” e alla Biennale di Venezia, sempre nello stesso anno dover presenta l’installazione multimediale “La vita è tempo e memoria del tempo”. Appartiene a quella generazione che per prima usò i mezzi tecnologici, rinnovando con la nuova dimensione data dalla luce e dalle immagini in movimento, la sua produzione artistica.