Grande successo delle mostre “Non di solo pane, non di sole rose” a Ormea

Rimarranno aperte il sabato e la domenica fino al 2 giugno

Dalla moda alla politica, dalla musica alla pubblicità: nelle sale che ospitano la mostra “Non di solo pane, non di sole rose” a Ormea, si celebra il coraggio, la resilienza e l’innovazione delle donne che hanno cambiato il mondo. Nelle diverse sedi espositive si possono vedere immagini, testi, vestiti, disegni e fotografie che documentano l’evoluzione del ruolo delle donne dal 1946 ai giorni nostri.

Il titolo “Non di solo pane, non di sole rose” si rifà ad uno sciopero del 1912 delle lavoratrici di quattro fabbriche tessili di Lawrence, in Massachusetts, per rivendicare, oltre a maggiori salari, anche più diritti e migliori condizioni di vita. Durante lo sciopero, un gruppo di giovani operaie si presentarono ai cancelli della fabbrica con uno striscione che esponeva una scritta che passerà alla storia: “We want bread and roses too”, “Vogliamo il pane ma anche le rose”. La frase ispirerà il titolo della famosa poesia “Bread and Roses”, di James Oppenheim, pubblicata nel dicembre 1912 sulla rivista “The American Monthly”.

Negli spazi espositivi al primo piano del Palazzo delle Meridiane, in Via Roma 3, la sala centrale è dedicata alle 21 donne che hanno fatto parte dell’Assemblea Costituente e al rilevante mutamento apportato dalla Costituzione Repubblicana, evidenziando i cambiamenti legislativi e normativi avvenuti. In un’altra sala sono illustrate, con testi e immagini, le conquiste sociali e i diritti acquisiti dalle donne nei decenni 50/80.

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Una sala è dedicata al tema, purtroppo sempre attuale, della violenza nei confronti delle donne e alla situazione delle donne in alcune aree del mondo. Tra le immagini e le documentazioni su vicende emblematiche, come quelle delle sorelle Mirabal e di Franca Viola, spiccano le sequenze dei fotogrammi dell’episodio di violenza alla mamma e alla figlia da parte dei soldati delle truppe alleate nel film La Ciociara, interpretato da Sophia Loren.

Sotto il titolo “La vita sulle spalle”, sono raccolte le fotografie di donne extra-ordinarie della nostra zona, immagini in bianco e nero di donne dei territori dei Comuni dell’Alta Val Tanaro, da Nucetto a Ormea, impegnate in attività lavorative e sportive.

I visitatori potranno anche vedere un filmato, predisposto dai volontari del Nuovo Cinema Ormea, sulle conquiste sociali e politiche delle donne. Nella Sala Colombo, al piano terreno del Palazzo Municipale, sotto il titolo Ghigliano & Ghigliano”, sono esposti i disegni dell’artista monregaleseCinzia Ghigliano, che illustrano il libro Lo specchio di Tina sulla vita di Tina Modotti, e le fotografie di Marilaide Ghigliano, fotografa torinese nata a Ceva, che raffigurano donne dei Paesi del Mediterraneo, riprese in momenti di tranquillità e socialità.

Nelle spazi al piano terreno della stazione ferroviaria è documentato, con testi, immagini, fotografie e oggetti, il rilevante cambiamento avvenuto nella moda femminile e il ruolo delle donne nell’arte, nel cinema, nella musica e nella televisione, accompagnato da un brillante filmato che presenta spezzoni di trasmissioni d’epoca.

Nel salone centrale sono esposti alcuni indumenti delle diverse epoche, da un vestito da sposa e un costume da bagno confezionati dalle sarte degli anni ’50 al vestito di Valentino di una sfilata degli anni ’80, oltre a sottovesti, vestiti e cappelli di forme diverse; in un’altra sala si possono ammirare oggetti in uso tra gli anni ’50 e gli ’80: giradischi, mangiadischi, transistor, le prime televisioni portatili, telefoni e radio d’epoca.

Interessante anche vedere le immagini delle “signorine buonasera” e del ruolo delle donne nelle pubblicità di quegli anni, oltre alle rubriche dei settimanali femminili, con i consigli su “come tenersi un marito” o “come accoglierlo alla sera quando torna a casa”.

In una sala sono esposti i lavori di alcune classi dell’Istituto Professionale Statale a Indirizzo Forestale di Ormea, che hanno rielaborato un fumetto dell’illustratrice, regista e scrittrice iraniana Marjane Satrapi sulla condizione femminile in un paese arabo e documentato la vita di due generazioni di donne del dopoguerra. Inoltre è esposto un lavoro delle locali Scuole Primarie e Medie sul ruolo rilevante che alcune donne hanno avuto nelle scoperte scientifiche.

I primi giorni di apertura della mostra hanno registrato un grande successo: le esposizioni sono state apprezzate già da centinaia di visitatori e vi sono prenotazioni da parte di scuole e gruppi organizzati.

La mostra rimarrà aperta fino al 2 giugno, tutti i sabati e le domeniche, oltre ai giorni di Pasquetta, il 25 aprile e il primo maggio, dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 17,30, orari di apertura dell’Ufficio Turistico.

L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Culturale Ulmeta ODVe, in particolare, dal gruppo di aggregazione sociale femminile delle Ragazze di Ormea, con la collaborazione del Nuovo Cinema Ormea, della Pro Loco, dell’Associazione D’acqua e di ferro e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e del Ministero della Cultura, nell’ambito del progetto Borghi e castelli lungo la ferrovia del Tanaro, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finanziato dall’Unione Europea con i fondi del Next generation Eu.

Nei tre mesi di apertura delle mostre, nelle sale delle Vecchie Scuole di Via Dottor Bassi, nel salone della Croce Bianca, nel Nuovo Cinema Ormea o nella Società Operaia, a seconda della dimensione dell’iniziativa, si terranno settimanalmente una serie di incontri dedicati ai temi trattati nelle esposizioni, il cui calendario è pubblicato sulla pagina http://www.ulmeta.it/8-marzo/index del sito dell’Associazione Culturale Ulmeta ODV.