Inaugurazione della mostra “Dalla wunderkammer al gyotaku – storia di un percorso di Mariangela Condoleo”

Sabato 23 marzo alle ore 16 si svolgerà l’inaugurazione della mostra “Dalla wunderkammer al gyotaku – storia di un percorso di Mariangela Condoleo” presso l’atelier “TemporaryPiazzaGaribaldi” in Piazza Garibaldi 35 a Rapallo presentato dalla giornalista Isabella Puma con un rinfresco a seguire.

L’artista Mariangela Condoleo è da sempre attratta da tutto ciò che appartiene al frutto della creatività e si avvicina molto presto al mondo del design e dell’antiquariato. Negli anni ’90, dopo una proficua esperienza presso l’architetto e urbanista Luigi Vietti di Milano, apre uno spazio espositivo di antichità e arredamenti, “Il Leggio”, in piazza Garibaldi a Rapallo in cui lavora fino al 2019.

Dopo molti anni di ricerche nel settore antiquariale inizia un percorso di trasformazione abbandonando, a poco a poco, quella che chiama la sua wunderkammer, ovvero la stanza delle meraviglie, dove ha creato complesse composizioni dedicate al mare recuperando antiche cornici, carte nautiche e tessuti da accompagnare a gorgonie e conchiglie per iniziare a scoprire un nuovo mondo completamente privo di orpelli. Tramite la passione per il mondo giapponese dei propri figli scopre l’esistenza di nuove forme d’arte Zen come il gyotaku, il kinsugi e il sumi-e. Il gyotaku è realtà, mentre sul resto ci sta lavorando.

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Mariangela Condoleo fa sapere che: «Nella lingua giapponese “Gyotaku” significa impronta di pesce, da gyo “pesce” e taku” sfregamento” ed è nato nel 1600 per rendere omaggio alla generosità del mare e si narra che anche i samurai praticavano questa tecnica che gli serviva come esercizio di meditazione e autocontrollo. L’antica tecnica permette di rilevare l’impronta di un pesce su carta di riso ed imprigionarne lo spirito e la forma. Si prende un pesce, si stende su un piano, poi si dipinge con il nero di seppia abbinato ai colori e a quel punto si prende un foglio di carta di riso e si appoggia sopra. Da lì in poi, saranno le nostre mani con piccole pressioni a ricavarne la forma perfetta del pesce. Questa antica tradizione, che attualmente viene insegnata ai bimbi come materia scolastica, è stata portata avanti in passato dai pescatori giapponesi per mostrare la loro preda, come se fosse una fotografia, e testimoniare in tal modo il loro impegno e fatica nell’ottenere il pescato. Per sdoganare questa particolare tecnica dal luogo di origine, ho pensato di realizzare un logo specifico che la connota, ossia “Gyotaku Portofino Paradiso” in modo da far conoscere, diffondere e legare al nostro territorio questa importante testimonianza artistica. Si tratta di una tecnica semplice e rilassante che garantisce un senso di pace e di calma di cui abbiamo bisogno in particolare durante questi periodi frenetici; questa pratica di disegno così rilassante è utile anche come terapia psicologica per stemperare e sciogliere la tensione emotiva e lo stress che purtroppo spesso accompagna le nostre attuali giornate».