Ottobre De Andrè: Trafficanti di sogni, donatori di emozioni

di Alfredo Sgarlato – Si conclude Ottobre De Andrè 2023 col pomeriggio di festa e spettacolo intitolato come di consueto “Trafficanti di sogni”, dall’ormai mitica definizione data da Don Gallo, alla cui comunità vengono destinati le donazioni ricevute durante la manifestazione. Nel Teatro Ambra si ricostruisce l’atmosfera della cantina in rione Sant’Eulalia, con Gino Rapa e Franco Fasano a fare da anfitrioni. Grande spazio alla musica: Andrea Filippi, giovane cantante e attore veneto, molto simpatico, fa da apripista coinvolgendo il pubblico in “Crêuza de mä”, per poi in seguito deliziarci con un medley delle più note canzoni di Faber.

Due rivelazioni per il pubblico dell’Ambra: Amara, cantante dalla voce profonda e scura, da blues e promettente autrice; ed Eileen Rose, cantautrice da Boston, innamorata dell’Italia, che accompagnata da Rich Gilbert alla lap steel (o chitarra hawaiana), già collaboratore di Frank Black (frontman dei leggendari Pixies) canta una sua traduzione, fedele e ben riuscita, di “Amore che vieni, amore che vai”, per poi cimentarsi, in un buon italiano, in “Nessuno mi può giudicare”, ma il giudizio sulla brava Eileen può essere solo positivo.

Ma non sono solo le giovani promesse ad essere trafficanti di sogni: sale sul palco Gigliola Cinquetti, che dopo aver raccontato, insieme a Dori Ghezzi, molti aneddoti sulla vita avventurosa che aveva un cantante nell’età dell’oro della musica, ci ha regalato una toccante “Canzone di Marinella”. Si cambia poi totalmente genere e atmosfera con Giorgio Vanni, e Max Longhi, eroi del pubblico meno boomer: sono i più noti autori e interpreti di sigle di cartoni animati.

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E non è solo la musica ad essere protagonista a Ottobre De Andrè, c’è spazio per la satira, inevitabile quando su un palco c’è Antonio Ricci, che confessa il sogno irrealizzato di De Andrè di interpretare per una serata il Gabibbo; irrealizzabile perché Faber era un gigante e il Gabibbo è 1,50.

E c’è spazio per la solidarietà, nel momento più toccante della serata, quando sale sul palco Mattia Villardita, il volontario che offre compagnia ai bambini con malattie oncologiche impersonando l’Uomo Ragno. Mattia racconta la sua storia e il pubblico sente fortemente le sue emozioni, e le fa proprie applaudendolo più volte fino alla standing ovation con cui lo saluta. Veramente un momento di grande intensità, il culmine (dal punto di vista emotivo, da quello artistico ne abbiamo avuti parecchi) di un’edizione di Ottobre De Andrè che ricorderemo a lungo.

*Foto di Roberto Ruaro