Caccia in Liguria, Lac e Wwf: “domani l’apertura della stagione venatoria, con la solita mala-gestione della giunta regionale”

cacciatore nei boschi

Si apre anche in Liguria, domani 17 ottobre, la stagione venatoria 2023/24, secondo il calendario varato dalla Giunta regionale lo scorso maggio.

Secondo le sezioni liguri della Lac (Lega abolizione caccia) e del Wwf «Sono numerosi anche quest’anno i problemi di mancata tutela faunistica, anche correlati all’impatto sulla fauna degli abbattimenti effettuati a scopo ludico. Nel 2022, secondo dati ufficiali, i cacciatori liguri erano scesi ad un totale di 12.019 unità, così ripartiti per provincia di residenza : 4.182 a Genova, 3.046 a Savona, 2.692 ad Imperia, 2.096 a La Spezia. Al crollo degli appassionati, non rimpiazzato dalle giovani generazioni, non corrispondono miglioramenti dal punto di vista gestionale del nostro patrimonio faunistico, anche con riguardo al passaggio di competenze e personale dalle Province alla Regione, a seguito della squinternata riforma “Delrio” del 2014.»

«Da anni è carente la manutenzione delle tabellazioni perimetrali delle zone di divieto venatorio (parchi regionali, oasi di protezione, zone di ripopolamento); il personale di vigilanza prima in capo alle polizie provinciali, ora soppiantato dal servizio di vigilanza regionale, si è ridotto ad un terzo rispetto a 15 anni fa, oltre ad essere destinato dalla politica prevalentemente al controllo del cinghiale, anziché al contrasto del bracconaggio, ancora intenso, soprattutto verso ungulati come il capriolo.»

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«Le varie specie di turdidi e la beccaccia sopportano in Liguria la pressione venatoria più alta, rispetto ad altre specie. Quest’anno è entrato in vigore anche il Regolamento europeo 2021/57 che, per la prevenzione del saturnismo indotto negli uccelli acquatici dal piombo rilasciato nell’ambiente, vieta l’impiego di cartucce a pallini di piombo in stagni, laghi, acquitrini ed altre zone umide. La Liguria è interessata da questi divieti soprattutto nei comuni di Luni e Sarzana, ove i contravventori rischiano la denuncia per violazione dell’art. 674 del codice penale sul “getto pericoloso di cose”.» concludono i portavoce delle sezioni liguri della Lac e del Wwf.