Mostra Fotografica di Gabriele Pedemonte “Viaggio agli estremi della terra”

Viaggio dalle Grotte di Borgio Verezzi ai confini del mondoè il titolo dell’evento di presentazione della Mostra Fotografica di Gabriele Pedemonte “Viaggio agli estremi della terra”, con inaugurazione e presentazione nelle Grotte di Valdemino sabato 19 agosto ore 21 (esposizione foto sino al 27 agosto) e prosecuzione della mostra a Verezzi in via Roma dal 30 agosto sino a fine settembre.

Un messaggio importante che dall’intimità del sottosuolo, punto di partenza e riflessione, ci porterà lontano…ambienti, popoli, culture…nella magia della conoscenza.

Si comincia appunto dal ventre della terra, scrigno di bellezza e punto di partenza del viaggio: le grotte di Borgio Verezzi, storicamente note come “Valdemino”, che si snodano per circa 800 metri all’interno di grandi sale formate in ere lontane, ricche di concrezioni di ogni forma, le cannule esili e quasi trasparenti, i drappi sottili come lenzuoli, le grandi colonne che sembrano sostenere la volta, quelle stalattiti così eccentriche, delicate e fragili, tanto potenti. E’ un mondo nascosto, oscuro, dove dominano colori caldi che vanno dal bianco, al giallo, al rosso in un crescendo di sfumature diverse, che fanno delle Grotte di Borgio Verezzi le più colorate d’Italia.

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Dal mondo di sotto, il viaggio si sviluppa in quello di sopra, descritto con le immagini scattate da Gabriele Pedemonte, fotografo internazionale e appassionato escursionista del pianeta terra, che nei suoi tanti itinerari nel mondo ha fissato con il suo obiettivo le meravigliose diversità che si possono trovare in ogni angolo del nostro pianeta, specialmente nei luoghi più remoti e meno conosciuti, dalla Siberia alla Mongolia, alle isole dell’oceano Pacifico, all’America del Sud. Paesaggi e ritratti che ci mostrano, attraverso colori, forme, uomini, donne, bambini, come gli individui siano legati da una connessione profonda di umanità.

La mostra fotografica verrà presentata sabato 19 agosto alle ore 21 nella prima sala delle Grotte di Borgio Verezzi (vista la capienza limitata, è necessaria la prenotazione al numero 019.610150 o via mail a grottediborgiosv@libero.it ). L’evento è organizzato da Arcadia Soc. Coop. con il patrocinio ed il sostegno del Comune di Borgio Verezzi.

In questa occasione, insieme al fotografo Gabriele Pedemonte, sarà presente il prof. Antonio Guerci, ordinario di antropologia all’Università di Genova e istitutore della cattedra UNESCO in “Antropologia della Salute-Biosfera e sistemi di cura”, centro di eccellenza per l’insegnamento e la ricerca, che con il programma “Memorie del mondo” intende promuovere il patrimonio documentario mondiale, con il riconoscimento dei costumi culturali e delle consuetudini appartenenti alle diverse nazioni aderenti all’Unesco. A lui il compito di raccontare le culture dei popoli ritratti nelle fotografie.

Con la mia fotografia – ci raccontaGabriele Pedemonte – cerco di trasmettere la meravigliosa diversità che si può trovare in ogni angolo del mondo, specialmente nei luoghi più remoti e meno conosciuti. Ogni volta che incontro lo sguardo di queste anime lontane, mi sento sempre a casa. Questo mi fa riflettere sul fatto che, nonostante le nostre apparenti differenze, siamo tutti legati da una connessione profonda. Qui troverete una selezione di foto scattate durante alcuni dei miei viaggi, che spero possano aprire una finestra su mondi diversi e affascinanti, con colori, forme e persone di cui non potevo fare a meno di testimoniare la presenza.”

Questo evento è segno di amicizia e nasce dal desiderio di far conoscere a tutti la bellezza che c’è in ogni parte del mondo, condividendo l’importanza di ogni popolo e il significato profondo di ogni tradizione, grazie allo strumento della storia, che permette di guardare avanti attraverso lo sguardo e la saggezza di ieri, e a quello della geografia umana che aiuta a scoprire il racconto della vita di luoghi lontani, gli usi e i costumi di genti fra loro così diverse ma anche così uguali. Quando tutte le persone avranno la capacità di ascoltare la natura e di seguirne l’esempio, di avere il rispetto della terra, imparando dall’interfaccia di culture diverse, quando sapranno approcciarsi agli altri con umiltà e rispetto, il mondo sarà migliore, la dimensione umana sarà più variegata, più complessa e articolata e si potrà vivere “a misura d’uomo”.

Le immagini che saranno proiettate ed esposte nella mostra raccontano, infatti, la fatica di vivere di tanti nostri simili, descrivono la bellezza del mondo, dicono che il presente va tutelato. In quelle zone, là dove le giovani generazioni scelgono di rimanere, mantenendo continuità e fluidità con il passato, si assiste ad un’inclusione profonda dell’uomo con la natura, in un’armonia piena di bellezza, fatta di rispetto, di salvaguardia e di equilibrio.

Non dobbiamo semplicemente sopportare le differenze fra gli individui e i gruppi, ma anzi accoglierle come le benvenute, considerandole un arricchimento della nostra esistenza (Albert Einstein)