Fionda di Legno 2023 a Ezio Greggio e Enzo Iacchetti, risate e solidarietà

di Alfredo Sgarlato – Consegnata ieri pomeriggio al Teatro Ambra la ventesima Fionda di Legno, fionda doppia perché consegnata a una coppia comica inscindibile nell’immaginario collettivo, Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti. In una sala gremita in ogni ordine di posti (come avrebbe detto l’indimenticabile Sandro Ciotti) Gino Rapa, Mario Mesiano e Antonio Ricci fanno da padroni di casa, riassumendo in breve la storia del premio. Nata quasi per gioco, per impedire la costruzione di un ecomostro nel centro storico, consegnata per la prima volta per strada, la Fionda di Legno è diventata la più longeva manifestazione di Albenga, insieme a Su la Testa, con un elenco di premiati davvero lusinghiero (ognuno avrà il suo favorito, scommettiamo che per tantissimi è Don Gallo), non scevro da polemiche, ma sarebbe impossibile visto che si premia chi ha tirato fiondate.

Quest’anno la scelta è andata su due personaggi noti come comici, ma impegnati anche in campo sociale, e spesso sottotraccia. Greggio e Iacchetti, ovviamente accolti al grido “sono loro o non sono loro? Ceeeerto che sono loro!”, messi a proprio agio davanti a un pubblico festoso, sono stati veramente esilaranti, raccontando un fuoco di fila di aneddoti sui dietro le quinte della televisione, sugli inizi della carriera (Ricci racconta di avere ingaggiato Iacchetti per averlo scambiato con Gianni Ciardo, comico all’epoca molto più noto), e su mille altri fatti che sarebbe bello riportare ma non violiamo la privacy.

Non mancano i momenti musicali, con le celebri canzoni bonsai di Iacchetti, un omaggio a Gaber cantato con Franco Fasano al piano e Mauro Vero alla chitarra, e infine il racconto di alcuni episodi legati ad azioni di solidarietà nei confronti dei senza tetto, o nel sostegno alla sanità pubblica sempre più disastrata: straziante il racconto di Greggio su un medico che aveva salvato una bambina prematura avvolgendola nella stagnola per portarla in un altro ospedale dove c’era l’incubatrice. Alla risate si sostituisce la vera commozione quando sale sul palco una ragazza nata prematura e tenuta in vita in una delle tante incubatrici donate da Greggio gli ospedali; altrettanta commozione nel dedicare la serata, e le donazioni raccolte, all’Emilia Romagna devastata dagli alluvioni.

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Davvero una domenica speciale quella che abbiamo vissuto ieri noi di Albenga, con due personaggi che per un paio di ore sono stati persone reali, con la loro vita, i loro aneddoti, e le loro battute fulminanti. Un bello spettacolo ottimamente organizzato dai Fieui di Caruggi: hanno detto che sono stanchi e vorrebbero andarsene in pensione, ma sappiamo benissimo che non è vero.

*Foto di Roberto Ruaro