Il grande ritorno di Su la Testa: prima serata

di Alfredo Sgarlato – Riparte finalmente, dopo tre anni di pausa forzata, il festival Su la Testa, realtà musicale che sebbene sia nata da un gruppo di amici in una città alla periferia dell’impero ha subito raggiunto e mantenuto livelli qualitativi molti alti. La passione degli amanti della musica è stata premiata, e come se l’interruzione non ci fosse mai stata, le luci sul palco del teatro Ambra di Albenga si accendono e i presentatori Chiara Buratti e Alberto Calandriello salutano il pubblico e annunciano i musicisti.

Apre Lorenzo Santangelo, cantautore romano pluripremiato, voce e pianoforte, accompagnato da Giampaolo Pace, chitarra, fisarmonica e seconda voce, nonché spalla nelle gag con cui i due presentano le canzoni. Se il disimpegno sembra essere la cifra dominante dell’epoca attuale, non è così per Santangelo, che sia quando usa l’arma dell’ironia, che quando affronta le tematiche di petto, non si sottrae a un giudizio molto forte sulle contraddizioni e le manchevolezze di una società in crisi. Ci sembra però che nella sua proposta, almeno nella versione live, i testi abbiano un ruolo troppo preponderante sulla musica. Santangelo porge anche un omaggio alla Liguria con una bella versione de “I treni a vapore” di Ivano Fossati.

Si presentano con molti ospiti Ginez e il bulbo della ventola, che presentano il nuovo album “Sambuca sunrise”: alla formazione base, in cui è entrato a far parte stabilmente il chitarrista Aliano de Franceschi, si aggiungono Raffaele Kohler alla tromba, Carlo Ormea al piano e Simone Rossetti Bazzaro al violino. Ginez canta con voce roca la nostalgia di un mondo e una musica che sono diventati rari, con atmosfere gitane e ritmi da balera balcanica. Tromba e violino, agili e swinganti arricchiscono molto canzoni che di per sé sono già molto evocative. Da Albenga gli auguriamo che spicchino il volo verso tutti i palchi d’Italia.

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Irene Buselli, cantautrice genovese, aveva già fatto visita ad Albenga in un’altra manifestazione ideata dell’Associazione Zoo, “La musica che gira in centro”. Ci appare ulteriormente cresciuta, la sua voce è tutt’altro che sottile, ha un’estensione notevole nei registri che Irene domina molto bene. Testi molto personali, con un punto di vista spesso anche surreale, e un’autoanalisi anche impietosa. Aspettiamo il suo primo album in uscita a settembre.

Chiude col botto una serata molto piacevole I Fiumi, quello che potremmo definire un supegruppo: alla grintosa cantante Sarah Stride si affiancano Xabier Iriondo (Afterhours e molto altro) alla chitarra elettrica, Andrea Lombardini (Bunuel, collaboratore di Malika Ayane, e attivo nella scena jazz contemporanea) al basso elettrico e Diego Galeri (Timoria) alla batteria. Grande rock, sporco e potente, con ritmi incessanti e il lavoro di cesello della chitarra al servizio di un’ottima voce. Bellissima una versione stravolta, tra garage e psichedelia alla Black Angels, di “29 settembre”, interessanti anche i brani originali, essenziali ma molto coinvolgenti, perfetti per la dimensione live.

Peccato che però il pubblico presente non fosse numeroso, bisogna sostenere la musica dal vivo, nei teatri e nelle piazze, contrastare l’egemonia dello streaming, specie quando si suona in realtà di provincia. Confidiamo che stasera e domani il pubblico sarà molto più numeroso, e sempre Su la Testa!

*Foto dalla pagina Facebook dell’Associazione Zoo