Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: deliberazioni in Consiglio regionale

Il Palazzo di Regione Liguria in Piazza De Ferrari a Genova

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno 734, presentato da Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno), e sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna la giunta a sviluppare ulteriormente la promozione di iniziative e di attività di prevenzione e di sensibilizzazione per contrastare la violenza conto le donne, a continuare a sostenere le donne vittime di violenza o di maltrattamenti in sede giudiziaria o nella fase che ne prevede l’avvio per il riconoscimento e l’affermazione dei loro diritti; a rafforzare e potenziare, d’intesa con gli Enti locali interessati, la rete ligure dei centri antiviolenza e delle case-rifugio e, infine, a continuare la sensibilizzazione e promuovere la diffusione del numero antiviolenza 1522, tramite la stampa sugli scontrini degli esercizi commerciali e le buste della spesa della grande distribuzione.

Pnrr, ridurre le diseguaglianze di genere. ll Consiglio regionale ha inoltre approvato all’unanimità l’ordine del giorno 124, presentato da Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa presidente) e sottoscritto da tutto il gruppo, che impegna la giunta, considerati i fondi messi a disposizione dall’Europa con il Next Generation EU e il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia, a ridurre le diseguaglianze di genere promuovendo una strategia integrata di riforme, istruzione e investimenti in infrastrutture sociali e servizi di supporto. Nel documento si ricorda che gli ultimi dati Istat evidenziano che tra le donne è maggiore il calo del tasso di occupazione specialmente nei settori maggiormente colpiti dalla pandemia da Covid-19: turismo, ristorazione, moda e commercio al dettaglio.

Pnrr, attuare la parità di genere negli appalti e negli investimenti alle aziende. Approvato all’unanimità in Consiglio regionale anche l’ordine del giorno 151, presentato da Luca Garibaldi (Pd-Articolo-Uno), e sottoscritto dai colleghi del gruppo, che impegna la giunta a stabilire misure per favorire il gender mainstreaming a supporto delle iniziative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anche con meccanismi di premialità negli appalti e investimenti alle aziende che promuovono l’occupazione femminile e includono clausole sociali di parità. Nel documento si rileva che studi sul Recovery Plan dimostrano che i fondi sono oggi destinati soprattutto a settori ad elevata concentrazione di forza lavoro maschile (costruzioni o trasporti), mentre in questa crisi i settori maggiormente colpiti sono quelli a maggiore concentrazione femminile.

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