Consiglio Liguria: aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti

ula Consiglio Regione Liguria

In Consiglio regionale con 18 voti a favore, 11 contrari (minoranza) e un astenuto (Gianmarco Medusei – Lega Liguria Salvini) oggi è stata approvata la Proposta di deliberazione. 49: Approvazione dello schema definitivo di aggiornamento del Piano regionale di Gestione dei Rifiuti e delle Bonifiche 2021-2026, con il Piano di monitoraggio.

Motivazioni. L’aggiornamento è stato necessario in seguito all’evoluzione del quadro normativo e allo stato di realizzazione degli impianti previsti, per individuare le nuove azioni prioritarie fino al 2026 e per cogliere le opportunità di finanziamento offerte dal Pnrr.

Obbiettivi. Riduzione dei rifiuti in discarica anche utilizzando impianti locali, preferibilmente di riciclo chimico o comunque con tecnologie di chiusura del ciclo, che trattino i rifiuti in uscita dai Trattamenti meccanici-biologi (Tmb) che sarebbero, altrimenti, destinati alla discarica.

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Interventi. Viene prevista una più ampia volumetria della discarica di servizio per il savonese a causa dei fabbisogni dell’ambito regionale mentre viene evitata la realizzazione di un nuovo impianto biodigestore anaerobico pubblico, visto che l’attuale impianto privato a Cairo Montenotte è stato recentemente potenziato. Viene confermato nella pianificazione il biodigestore nello spezzino, che smaltirà 60 mila tonnellate di Forsu (Frazione organica del rifiuto solido urbano).

Bilancio attività. La produzione di rifiuti urbani è scesa, fra il 2012 e il 2019 del 12,2% quindi è già al di sotto dell’obbiettivo fissato dal Piano per il 2020 (11,6%). La raccolta differenziata è cresciuta dal 32% del 2012 al 53,46% del 2020. Il riciclaggio registra quote del 96% per il vetro, del 90% per il legno, del 75% per la carta, del 49% per le plastiche su cui saranno avviate azioni specifiche. La produzione dei rifiuti speciali è scesa dai 3 milioni e 335 mila tonnellate del 2014 ai 2 milioni e 620 mila tonnellate del 2019.

Situazione degli impianti: E’ in fase di gara il progetto per il polo di Colli nell’imperiese per il trattamento meccanico-biologico. E’ previsto un ammodernamento dell’impianto per il trattamento meccanico-biologico del polo del Boscaccio nel savonese. Sono autorizzate la nuova discarica e il trattamento meccanico-biologico nel polo di Scarpino, a Genova.

Bonifiche. E’ stata potenziata l’anagrafe dei siti inquinati, sono stati integrati i criteri di valutazione del rischio e le priorità di intervento nelle zone di interesse pubblico, sono state individuate le aree caratterizzate da elevate concentrazioni di metalli fra i quali cromo, nichel, vanadio e arsenico.

Il presidente della IV Commissione Territorio-Ambiente Domenico Cianci ha illustrato la relazione di maggioranza: «Questo aggiornamento non comprende modifiche sostanziali dell’assetto, ma si è reso opportuno, rispetto al Piano del 2015, in considerazione dell’evoluzione normativa, comprensiva degli elementi forniti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, della valutazione degli esiti delle azioni sviluppate nei vari livelli di intervento e, in particolare, delle possibili soluzioni di livello locale alla chiusura del ciclo, anche in considerazione dell’evoluzione tecnologica in corso». Il presidente ha concluso: «L’iter svolto in IV Commissione ha compreso una serie articolata di audizioni che hanno consentito un migliore approfondimento delle questioni connesse ai contenuti dell’aggiornamento del Piano, portando all’approvazione a maggioranza del provvedimento, una volta preso atto del parere favorevole del Consiglio delle Autonomie locali». Cianci ha preannunciato il voto favorevole del suo gruppo e di tutta la maggioranza.

Davide Natale (Pd-Articolo Uno) ha illustrato la relazione di minoranza del suo gruppo. «Il primo dato insufficiente – ha esordito – è la previsione percentuale programmata di riduzione della produzione di rifiuti, perché l’obiettivo fissato del 4 per cento risulta poco ambizioso e le azioni individuate per favorire questa riduzione o vengono finanziate con stanziamenti esigui rispetto alle reali necessità». Natale ritiene insufficiente anche l’obbiettivo del 67% previsto dal piano per la raccolta differenziata. Il consigliere la rilevato, inoltre, che la disponibilità di impianti peril trattamento del rifiuto indifferenziato sarebbe sovradimensionata rispetto al fabbisogno così come quella per gli impianti di trattamento dell’organico. Natale si è soffermato, a questo proposito, sull’ipotesi del biodigestore di Saliceti su cui ha chiesto risposte certe dalla giunta: «Leggendo i contenuti della proposta sembra trattarsi di un impianto già autorizzato, ma questa affermazione non corrisponde alla realtà perché il 3 marzo scorso il Tar Liguria ha annullato l’autorizzazione rilasciata e, dunque, quanto contenuto nel Piano è privo di ogni fondamento perché, come ha sostenuto il tribunale, l’impianto di Saliceti va espunto dalla pianificazione perché non è previsto dalla pianificazione provinciale». Natale ha invitato, dunque, la giunta a sospendere il provvedimento o stralciare il progetto in attesa della sentenza del Consiglio di Stato.

Paolo Ugolini (Mov5Stelle) ha illustrato la relazione di minoranza del gruppo preannunciando una serie di emendamenti: «La prima criticità riguarda la natura della pianificazione nella localizzazione dei rifiuti là dove il Piano afferma che tutti i diversi livelli di pianificazione non devono fornire l’indicazione puntuale del sito interessato alla realizzazione dell’impianto, ma questo non corrisponde né alle norme in materia né agli indirizzi della giurisprudenza amministrativa e costituzionale. In realtà – ha precisato – la Provincia stabilisce i siti degli impianti, tenuto conto dei criteri regionali e delle dimensioni degli impianti stabiliti dai piani regionali quindi, una volta definiti i siti, quelli restano». Il consigliere ha poi criticato l’inserimento, anche solo come indicazione, del biodigestore a Saliceti: «Non spetta alla Regione – ha spiegato – indicare siti specifici tanto più che l’autorizzazione del progetto su quel sito è stata annullata dal Tar». Ugolini, inoltre, ha rilevato che la presentazione del progetto per l’impianto di Saliceti fra quelli finanziabili dal Pnr non sarebbe coerente con i criteri definiti dal Governo per accedere ai fondi del Pnrr perché non rientra nella pianificazione pubblica e, infine, ha lamentato l’assenza di un approfondimento istruttorio legato al nuovo Programma nazionale rifiuti.

Discussione generale in aula

Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa Presidente) ha dichiarato che il Piano contiene alcune criticità rilevando, fra l’altro, che non avrebbe sfruttato appieno le opportunità finanziarie offerte dal Pnrr. Il Piano, inoltre, privilegerebbe gli investitori privati. In particolare Centi ha contestato l’ipotesi di localizzazione del biodigestore a Saliceti per motivi di natura ambientale, sismica e idrogeologica.

Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa Presidente) ha paventato il rischio che il Piano possa intervenire negativamente sulla qualità dell’aria, dell’acqua e quindi sulla salute dei cittadini e non sarebbe all’altezza delle pianificazioni sulla materia effettuate in altri paesi europei.

Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno) ha dichiarato che l’aggiornamento del Piano non traguarderebbe le esigenze dei cittadini e rappresenta un’occasione persa in un momento in cui – ha detto – sarebbe stato necessario un cambio di passo per attuare una vera economia circolare e per adeguarsi alle strategie europee e nazionali.

Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha rilevato che lo smaltimento dei rifiuti è un tema importante, spinoso che riguarda anche il futuro delle prossime generazioni e, nel suo intervento, si è concentrato sul tema del termovalorizzatore e ha espresso la propria contrarietàad ogni eventuali ipotesi del genere in Liguria.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha ribadito che la gestione dei rifiuti rappresenta un tema delicato che coinvolge molti aspetti fra i quali ha ricordato quello ambientale e, pur riconoscendo la pesante eredità ricevuta, ha rilevato che il piano è debole, poco ambizioso e poco connesso alle politiche innovative sul settore attuate altrove.

Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno) ha aggiunto alle critiche espresse dagli altri consiglieri di minoranza il fatto che il piano sarebbe “facile”, perché si pone obbiettivi sottostimati rispetto alla realtà della situazione e non permette di arrivare alla chiusura del ciclo dei rifiuti e ha sottolineato, in particolare, i limiti della programmazione per l’area genovese.

L’assessore al ciclo dei rifiuti Giacomo Giampedrone ha replicato alle critiche della minoranza spiegando che l’aggiornamento del Piano imprime una svolta positiva alla gestione dei rifiuti in Liguria e ha ricordato i risultati raggiunti dall’amministrazione regionale negli ultimi sette anni nel settore con l’incremento di oltre 20 punti nella raccolta differenziata, grazie anche agli incentivi regionali ai Comuni. Giampedrone ha spiegato che il provvedimento rappresenta una scelta strategica fondamentale e riguarda la scelta degli impianti, ma non entra nel merito sui siti. Per la collocazione del biodigestore nello spezzino Giampedrone ha ricordato che è ancora aperta la vertenza in quanto il Consiglio di Stato non si è ancora espresso dopo la sentenza del Tar. L’assessore ha spiegato che la scelta legata al Piano in discussione non è solo l’ulteriore incremento della raccolta differenziata ma, soprattutto, di chiudere il ciclo dei rifiuti con gli impianti idonei.

Sono stati respinti 5 emendamenti presentati da Paolo Ugolini (Mov5Stelle) e un emendamento presentato da Davide Natale (Pd-Articolo Uno).

È stato approvato un emendamento presentato da Paolo Ugolini (Mov5Stelle) che chiede di inserire fra i criteri che escludono gli impianti di chiusura del ciclo (biodigestori, ndr) quello relativo alle “aree con distanze inferiori a 100 metri rispetto al perimetro di impianti a rischio di incidente rilevante”.