Liguria: nel 2021 le richieste di credito presentate dalle imprese calano del -19,2% ma l’importo medio cresce

BAROMETRO CRIF SUL CREDITO ALLE IMPRESE. Il progressivo recupero dell’economia contribuisce a normalizzare la domanda di credito dopo il picco del 2020. Tra le province, Imperia, con un -28,0% Euro di richieste di credito, scivola al penultimo posto nel ranking nazionale

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Nell’anno da poco concluso la graduale ripresa dell’economia nazionale ha contribuito a modificare l’atteggiamento delle imprese rispetto al 2020, anno in cui la crisi di liquidità determinata dalla diffusione della pandemia e le misure straordinarie varate dalle istituzioni avevano stimolato le aziende a rivolgersi agli Istituti di credito in modo massiccio per importi più contenuti.

A livello nazionale, il numero delle richieste di credito è diminuito del -14,5% ma il saldo complessivo resta comunque positivo rispetto ai livelli pre-pandemia (+5,9% il confronto con il 2019). Entrando nel dettaglio, le imprese individuali nel 2021 hanno fatto segnare una contrazione delle richieste del -25,3% contro il -7,5% delle società di capitali.

Va però segnalato il contemporaneo aumento dell’importo medio richiesto, che nell’ultimo anno si è attestato a 105.109 Euro (+29,36% rispetto agli 81.256 Euro del 2020) nell’aggregato di società di capitali e ditte individuali. Per le società di capitali il valore mediamente richiesto è risultato pari a 139.846 Euro (+24% rispetto al 2020) a fronte dei 38.464 Euro delle imprese individuali (+27,3%).

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È questo il quadro che emerge dall’ultima edizione del Barometro CRIF sul credito alle imprese, basato sul patrimonio informativo di EURISC – il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF.

L’analisi dell’andamento delle richieste di credito presentate dalle imprese nel corso del 2021 ha visto un progressivo riallineamento sui livelli pre-Covid. Nello specifico, dopo un 2020 in cui le imprese avevano fortemente accentuato la richiesta di finanziamenti per raccogliere le risorse necessarie a compensare il drammatico crollo dei flussi di cassa, avvalendosi anche delle garanzie dello Stato, negli ultimi trimestri la situazione è andata via via normalizandosi – commenta Maurizio Liuti, Direttore Corporate Communication di CRIF.

LA SITUAZIONE IN LIGURIA

Per quanto riguarda la Liguria, dallo studio CRIF emerge come nell’anno appena concluso la dinamica risulti in calo, più accentuato rispetto al trend nazionale, con una variazione del numero di finanziamenti richiesti del -19,2% rispetto all’anno precedente.

A livello provinciale, come al livello regionale, le richieste hanno registrato una diminuzione generalizzata, con una flessione meno accentuata a Genova (-15,3%) e La Spezia (-19,9%). Chiudono la classifica regionale le provincie di Savona (-21,2%) e di Imperia (-28,0%), con quest’ultimache si colloca al penultimo posto della classifica nazionale.

ProvinceVariazione % interrogazioni (2021 su 2020)
GENOVA-15,3%
IMPERIA-28,0%
LA SPEZIA-19,9%
SAVONA-21,2%
TOT. LIGURIA-19,2%
TOT. ITALIA-14,5%
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Per quanto riguarda l’importo medio dei finanziamenti richiesti dalle imprese, invece, con 70.489 Euro la Liguria si colloca ben al di sotto della media nazionale (105.109 Euro). Questo potrebbe essere determinato sia da una minore tensione delle imprese sul fronte della liquidità, sia dalla tendenza a richiedere importi più contenuti, sia dalla preponderanza di richieste da parte di aziende di piccola e piccolissima dimensione.

Il valore più elevato si registra a Genova, con 75.820 Euro mediamente richiesti, seguita da Imperia,con 71.054 Euro, La Spezia, con 67.659 Euro, e Savona, con 58.978 Euro.

ProvinceImporto medio richiesto (2021 su 2020)
GENOVA75.820 €
IMPERIA71.054 €
LA SPEZIA67.659 €
SAVONA58.978 €
TOT. LIGURIA70.489 €
TOT. ITALIA105.109 €
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Sul fronte dell’erogato, nell’ultimo anno gli Istituti di credito hanno goduto di una rischiosità del comparto business fortemente attutita dalle misure straordinarie varate dal Governo, in primis le moratorie che hanno consentito di sospendere il rimborso delle rate dei finanziamenti in corso dando ossigeno alle imprese maggiormente in difficoltà. per l’anno corrente l’implementazione del pNRR contribuirà a determinare il consolidamento di uno scenario congiunturale favorevole, di cui le imprese potranno beneficiare per rilanciare anche i propri programmi di investimenti – conclude Liuti.