Rigenerazione urbana: in arrivo 102 milioni dal ministero dell’Interno per i progetti di 11 comuni liguri

euro costruzione

Con decreto del ministero dell’Interno, di concerto con il ministero dell’Economia e quello delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, sono stati individuati i comuni beneficiari del contributo previsto per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.

In particolare, per gli anni 2021-2026 i contributi in questione, confluiti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ammontano complessivamente a 3,4 miliardi di euro. Tra i comuni beneficiari sono 11 quelli liguri, 42 i progetti approvati per un totale finanziato di 102.453.970,37 euro: si tratta di Albenga, Chiavari, Genova, Imperia, La Spezia, Rapallo, Sanremo, Sarzana, Savona, Sestri Levante e Ventimiglia.

I progetti aggiudicatari.

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Provincia di Imperia: 1 al comune di Ventimiglia, 11 Imperia e 2 Sanremo per un totale di quasi 35 milioni;

Provincia di Savona: 1 Albenga e 4 Savona per oltre 20 milioni;

Provincia della Spezia: 4 La Spezia e 1 Sarzana per oltre 12 milioni;

Città metropolitana di Genova: 1 Chiavari, 3 Rapallo, 4 Sestri Levante e 10 Genova, per oltre 34 milioni.

“È con viva soddisfazione che registriamo un altro successo del Pnrr in Liguria – afferma il direttore generale di Anci Liguria Pierluigi Vinai – I nostri Comuni raccolgono il frutto del loro buon lavoro e ora svilupperanno sul territorio i progetti finanziati. Ogni giorno noi li stiamo aiutando, li consigliamo ed è giusto che ci rallegriamo con loro per questi risultati. Il percorso del Pnrr è ancora lungo e faticoso, le prossime sfide per il nostro territorio riguarderanno i borghi e il sociale, dove accompagneremo i distretti sociosanitari nelle manifestazioni d’interesse delle progettualità della Missione 5. Inoltre, stanno prendendo forma gli sviluppi dei Piani Salute e Digitalizzazione”.

Gli enti locali interessati hanno provveduto a comunicare le richieste di contributo al ministero dell’Interno – tramite la nuova piattaforma di gestione delle linee di finanziamento GLF, integrata nel sistema di monitoraggio delle opere pubbliche (MOP) – entro il termine del 4 giugno 2021. Tale richieste, ai sensi dell’articolo 2 del Dpcm del 21 gennaio 2021, potevano essere presentate dai comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti “nel limite massimo di 5.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 15.000 a 49.999 abitanti, 10.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 50.000 a 100.000 abitanti e 20.000.000 di euro per i comuni con popolazione superiore o uguale a 100.001 abitanti e per i comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana”.

L’ammontare del contributo attribuito a ciascun ente è stato determinato a favore dei comuni che presentano un valore più elevato dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) come previsto dal Dpcm del 21 gennaio sopra riportato.

Le tipologie di interventi finanziati riguardano:

  • manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree;
  • miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive;
  • mobilità sostenibile.

I comuni hanno tempo fino al 30 settembre 2023 per l’affidamento dei lavori. Il ministero dell’Interno provvederà ad erogare i contributi ai comuni beneficiari secondo la seguente modalità:

  1. 30% del finanziamento, previa verifica dell’avvenuto affidamento dei lavori attraverso il sistema di monitoraggio di cui all’art. 6, comma 1;
  2. 60% sulla base degli stati di avanzamento lavori o delle spese maturate dall’ente, così come risultanti dal sistema di monitoraggio di cui all’art. 6 comma 1;
  3. 10% previa trasmissione, al ministero dell’Interno, del certificato di collaudo, ovvero del certificato di regolare esecuzione rilasciato per i lavori dal direttore dei lavori, ai sensi dell’art. 102 del codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.