Choros Ensemble: l’Opera Giocosa di Savona cala cinque assi sul Priamar

Il terzo appuntamento di ‘Contaminazioni Liriche 20.21’ vedrà lunedì 5 luglio protagonisti cinque virtuosi dell’Orchestra del Carlo Felice di Genova per un ‘viaggio’ tra Mozart, Beethoven e Haydn.

choros ensemble

Tre giganti della musica per un gruppo di virtuosi di altissimo livello. Sono questi gli ingredienti principali di Choros Ensemble, il terzo appuntamento di ‘Contaminazioni Liriche’ che l’Opera Giocosa di Savona propone lunedì 5 luglio (ore 21.30) sulla Fortezza del Priamar. Danilo Zauli, clarinetto, Andrea Franzetti, violino, Marino Lagomarsino, violini, Debora Tedeschi, viola, e Alberto Pisani, violoncello, accompagneranno il pubblico in un viaggio nella forma-Sonata che si dispiegherà tra le pagine immortali di Mozart, Beethoven e Haydn. Quello con il quintetto formato da musicisti dell’Orchestra delTeatro Carlo Felice di Genova rappresenta l’ennesimo passaggio di altissima qualità di una rassegna che ha già incantato il pubblico con ‘Maria de Buenos Aires’ di Astor Piazzolla e ‘Dante attraverso’ con Sonia Bergamasco ed Emanuele Arciuli .

«Il successo fin qui riscontrato è anche frutto di un grande gioco di squadra e di apertura alle collaborazioni con altre realtà importanti – commenta Giovanni Di Stefano, presidente e direttore artistico dell’Opera Giocosa di Savona – l’appuntamento con Choros Ensemble ne è la riprova oltre che la proposta di un concerto di altissima qualità e bellezza».

Il Choros Ensemble – che alla compagine delle sedici corde aggiunge il clarinetto per l’esecuzione delle più grandi pagine della letteratura per lo strumento – aprirà il programma proprio con il Quintetto con clarinetto di Mozart, K. 581. Nato grazie alla frequentazione e collaborazione che l’autore del Don Giovanni ebbe con “il signor Anton Stadler senior” (che era senior perché fratello di Johann Nepomuk Franz), il Quintetto in la maggiore che dall’esecutore prende il nome – “Stadler-Quintett”. Finito di comporre il 29 settembre del 1789 e pubblicato ad Offenbach da André nel 1802, fu scritto in momento di grave crisi nella vita personale di Mozart. Uno stato emotivo che, però, non emerge dalle linee melodiche di semplicissima solarità che erompono dopo l’introduzione degli archi scritte dal genio salisburghese che, anzi, seppe dare fama a questa pagina anche per il fatto che, per la prima volta, il clarinetto, primus inter pares, venne usato in tutta la sua estensione.

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La Cavatina, tratta dal Quartetto op. 130 di Beethoven del 1825 (inizialmente considerato il tredicesimo in ordine di pubblicazione ma, nei fatti, il quattordicesimo composto dal musicista di Bonn) è dedicata invece al nobile russo Nikolai Galitzin e fu eseguita per la prima volta dallo Schuppanzigh Quartet nel marzo del 1826. Nella struttura originaria dell’op. 130, la Cavatina risultava essere il quinto movimento, precedendo così quel poderoso ultimo tempo che sarebbe poi diventato un brano a se stante con il titolo celeberrimo di Große Fuge, op. 133, sostituito nel Quartetto con un Finale: Allegro. La disarmante bellezza di questa pagina che, secondo la testimonianza di uno dei primi esecutori del Quartetto op. 130 commosse anche lo stesso Beethoven, nel suo titolo fa riferimento alla vocalità e cioè alla volontà dell’autore di conferire un carattere “parlante” alla musica, come si può notare in alcune forme di eco tra gli strumenti o di ritornello giocato dagli strumenti sotto il canto del violino, in una leggerissima trama polifonica.

Dell’op. 77 di Haydn fanno parte i due Quartetti dedicati al principe Joseph Franz von Lobkowitz del 1799, il primo in sol maggiore e il secondo, eseguito in concerto dal Choros Ensemble, in fa maggiore. Composti nel 1799 sono frutto di una commissione e segnano in qualche modo il passaggio da un impianto prettamente classicistico a un’apertura verso il romanticismo con l’introduzione di una maniera preschubertiana di utilizzare temi e ritmi dal sapore popolare. Anticipatori anche della cifra beethoveniana improntata a un melodismo cantabile e intriso di melanconia si distinguono comunque per un differente carattere: il Quartetto n. 2 in fa maggiore, per esempio, pur attingendo gran parte della sua ispirazione da un tema prettamente settecentesco, invece di restare ancorato al passato, nell’incalzante Menuetto riporta all’attualità di una maniera compositiva di forte impatto ritmico.

Per acquistare i biglietti di ‘Contaminazioni Liriche 20.21’ la biglietteria dell’Opera Giocosa è aperta dal lunedì al sabato con orario 10-12 e 17-19 al teatro Chiabrera. I biglietti potranno essere acquistati anche sulla Fortezza del Priamar un’ora prima di ogni rappresentazione. Per info telefonare allo 019 801155 oppure 366.6726682 o visitare il sito www.operagiocosa.it