Consiglio Regione Liguria: bocciato il sostegno alla proposta di legge contro la violenza o discriminazione di genere

Il Palazzo di Regione Liguria in Piazza De Ferrari a Genova

Oggi in Consiglio regionale con 11 voti a favore (minoranza) e 18 contrari (maggioranza) è stata respinta la mozione 1, presentata da Gianni Pastorino (Linea Condivisa), che impegna la giunta a trasmettere, “il sostegno del Consiglio Regionale della Liguria all’approvazione della proposta di legge in materia di violenza o discriminazione per motivi di sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere con la predisposizione di politiche attive dedicate (proposta di legge “Zan”), in discussione presso il Parlamento italiano in queste settimane”. Nel documento il consigliere ricorda che oggi sono 28 gli Stati del Consiglio d’Europa a fornire tutela contro crimini commessi in ragione dell’orientamento sessuale e 20 di essi anche in ragione dell’identità di genere.

Enrico Ioculano (Pd-Articolo Uno), a nome di tutto il gruppo, ha chiesto di sottoscrivere la mozione e ha ricordato il suo impegno in questo senso in qualità di sindaco di Ventimiglia; Mabel Riolfo (Lega Liguria-Salvini) ha ribadito le perplessità del gruppo, già espresse anche a livello parlamentare, in quanto la proposta di legge appare discriminante perché non include altre categorie altrettanto vulnerabili e disagiate e ha citato poveri, deboli e soggetti psicologicamente fragili non dichiarati disabili ecc. Secondo il consigliere, dunque, la proposta di legge andrebbe contro ad alcuni principi della Costituzione; Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha dichiarato la propria condivisione del documento rispetto alla tutela della sessualità e all’affermazione della propria identità di genere; Davide Natale (Pd-Articolo Uno) ha ribadito la condivisione del gruppo alla mozione e la necessità di superare stereotipi ancora persistenti; Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha denunciato l’arretratezza dell’Italia su questi temi e, in qualità di presidente della Commissione Pari opportunità, ha garantito che il tema verrà portato avanti nel corso della legislatura; Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha sottolineato la necessità che gli interventi normativi e anche educativi tengano conto della complessità della società; Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha sottolineato la necessità di superare le attuali discriminazioni e ha rilevato che la proposta di legge difende scelte di libertà e di autonomia nei diversi percorsi di vita.

L’assessore alle Pari opportunità Simona Ferro ha sottolineato che lo Statuto della Regione si fonda sui principi di libertà, sussidiarietà, pluralismo, democrazia, uguaglianza fra uomo e donna, giustizia e solidarietà e che l’azione del governo regionale si è sempre impegnata per attuare le pari opportunità e contro la discriminazione sessuale sia attraverso modalità organizzative e scelte amministrative e ha illustrato, nel dettaglio, gli interventi normativi regionali già attuati. «Alla luce di quanto esposto – ha concluso – non si ritiene necessaria l’approvazione della proposta di legge oggetto della mozione in quanto l’amministrazione regionale ha già adeguate disposizioni in materia».

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Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha ribadito il voto favorevole alla mozione e ha contestato la risposta dell’assessore alle Pari opportunità Simona Ferro fornita nella seduta del mattino; Angelo Vaccarezza (Cambiamo con Toti presidente) ha spiegato che sarebbe necessario un dibattito per approfondire la proposta di legge nazionale mentre si è dichiarato a favore dei valori generali da cui la legge nasce e ha chiesto di rinviare la mozione in commissione per riportare in Consiglio un documento condiviso; Claudio Muzio (FI-Liguria Popolare) ha condiviso le posizioni assunte da Vaccarezza e la sua proposta di rinviare la mozione nella commissione competente; Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini) ha sostenuto che la proposta di legge oggetto della mozione va in senso opposto alla tutela della libertà in quanto contiene elementi di discrezionalità e ha ricordato le perplessità già emerse sulla proposta di legge nel mondo cattolico; Stefano Balleari (FdI) ha contestato l’impegnativa della mozione, rilevando che la proposta di legge rischia di essere discriminatoria, e ne ha chiesto la modifica reinviando il documento in commissione; Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente) ha avanzato un rilievo formale sottolineando che la Regione non ha competenza sulla materia ma, ritenendo comunque importante una riflessione su questi temi, ha chiesto di rinviare la mozione in commissione.

La proposta di rinvio in commissione non è stata accolta dal proponente Gianni Pastorino (Lina condivisa) e si è quindi passati al voto della mozione che è stata bocciata dalla maggioranza.