Liguria, Consiglio regionale: corretta assegnazione dei ristori alle imprese

Il Palazzo di Regione Liguria in Piazza De Ferrari a Genova

Genova | Sull’assegnazione dei ristori alle imprese sono state presentate oggi in Consiglio regionale tre interrogazioni: la prima da Fabio Tosi (M5S), e sottoscritta dal collega del gruppo, la seconda da Claudio Muzio (FI-Liguria Popolare), la terza da Enrico Ioculano (Pd-Articolo Uno) e sottoscritta dai colleghi del gruppo.

Tosi ha ricordato la deliberazione dell’11 dicembre scorso che individua le categorie economiche per l’assegnazione dei ristori. Tosi ha rilevato che la Camera di Commercio di Genova il 21 dicembre scorso ha trasmesso alla Regione gli elenchi delle imprese che dovrebbero beneficiare del ristoro, ma risulta che numerose attività commerciali inserite non sono più attive anche da anni. Il consigliere ha chiesto alla giunta come verrà corretto l’elenco, considerando che la Camera di Commercio il 15 gennaio pubblicherà sul sito le modalità per usufruire del contributo assegnato.

Muzio ha chiesto alla giuntase corrisponda al vero quanto emerge dalla lettura degli elenchi, in merito alla presenza di numerose aziende destinatarie del ristoro una tantum, dove compaiono imprese che non sarebbero più in attività e quali iniziative, secondo quanto peraltro previsto dalla delibera regionale n. 1119 del 2020, saranno urgentemente attivate nel caso in cui si trovasse riscontro a questi casi, per garantire che i contributi siano assegnati ad attività non cessate e che hanno, dunque, pieno diritto ai contributi.

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Ioculano ha chiesto alla giuntadi evidenziare preventivamente con un apposito atto quali saranno i criteri utilizzati per l’assegnazione dei ristori, escludendo esplicitamente dai beneficiari le ditte iscritte al registro delle imprese della C.C.I.A.A. in posizione “inattiva”. Secondo il consigliere la presenza di attività cessate e/o inattive nell’elenco delle imprese beneficiarie dei ristori riduce l’aspettativa dell’ammontare destinato alle imprese realmente bisognose, inducendole a previsioni errate per la programmazione della propria attività.

L’assessore allo sviluppo economico Andrea Benveduti ha risposto: «In seguito all’assegnazione di 7 milioni e 700 mila euro previsti dal “Decreto Ristori quater”, la Regione ha attivato la procedura per consentire di assegnare questi contributi ‘una tantum’ entro la fine 2020, pena la restituzione della somma allo Stato. Vista l’urgenza necessaria – ha aggiunto – la Regione ha richiesto alle Camere di Commercio liguri di estrarre in velocità gli elenchi delle imprese appartenenti alle due categorie (sospensione totale attività e restrizione parziale), approvandoli poi con la delibera 976 del 23 dicembre scorso. Considerata l’immediatezza necessaria, la Camera di Commercio ha fornito un primo elenco di aventi diritto, riservando a un successivo intervento gli opportuni controlli. Le imprese beneficiarie riceveranno via PEC una modulistica semplificata da restituire alla Camera di Commercio, che consentirà di correggere errori o eliminare imprese che non abbiano titolo di ottenere il contributo. La Regione – ha concluso – si è resa disponibile, non appena avrà a disposizione gli esiti dei controlli, a sanare in tempi brevi le situazioni derivanti da imputazioni sbagliate nel Registro Imprese o anomalie nell’estrazione dei dati».

Ristori alle imprese: i commenti a margine del Consiglio regionale

Claudio Muzio, consigliere regionale capogruppo di Forza Italia – Liguria Popolare: “La Regione, di concerto con le Camere di Commercio, ha avviato l’iter per la ripulitura delle liste dei potenziali aventi diritto al bonus previsto dal decreto Ristori quater, all’interno delle quali erano presenti anche aziende che hanno cessato da anni la propria attività. Positiva, dunque, l’azione della Giunta regionale, che si era trovata ad operare in tempi stretti e a dover approvare in pochi giorni, entro il 31 dicembre 2020, gli elenchi forniti dalle Camere di Commercio, pena il ritorno nelle casse dello Stato dei quasi 8 milioni di euro assegnati alla Liguria dal Ristori quater. Ora, come ha reso noto quest’oggi l’assessore allo Sviluppo Economico rispondendo ad una mia e ad altre Interrogazioni in merito, è partita la fase di screening che porterà ad una migliore definizione delle liste, con l’obiettivo di espungere coloro che non hanno diritto al contributo e di dare un giusto ristoro a coloro che ne hanno diritto. Invito infine gli imprenditori che, pur avendone titolo, non trovassero la propria attività ricompresa negli elenchi a darne puntuale segnalazione alla Camera di Commercio”.

Fabio Tosi Regione Liguria

Fabio Tosi, capogruppo regionale M5S: “Prima parlano di ristori certi e immediati alle aziende che hanno subito perdite per le chiusure dovute al Covid-19, poi compilano un elenco pasticciato in cui figurano numerosi negozi, bar e ristoranti chiusi, alcuni addirittura da oltre 10 anni come nel caso di un’attività di Rapallo. Nell’elenco figura addirittura il Teatro Cantero di Chiavari, chiuso dal 2017. Queste cose non le diciamo noi: è tutto scritto nero su bianco nella lista delle aziende beneficiarie del bonus una tantum regionale trasmessi alla Regione dalle Camere di Commercio. Risultato? Parecchi esercizi sono rimasti esclusi e giustamente hanno protestato, come è accaduto ad esempio pochi giorni fa a Savona dove i centralini della Camera di Commercio sono stati subissati di richieste di chiarimenti”, dichiara, primo firmatario dell’interrogazione dedicata discussa oggi in Consiglio regionale.

“Tra un paio di giorni, le Camere di Commercio procederanno a rendere disponibili sul proprio sito le modalità per usufruire del contributo regionale una tantum. Ma nel frattempo, è stata corretta la tabella allegata? Sia chiaro: bene che Regione abbia destinato quegli oltre 7 milioni di euro di fondi governativi (inutilizzati) alle imprese in difficoltà, male però che l’abbia fatto senza le necessarie attenzioni. Il pasticcio delle imprese non più in attività rischia di rallentare l’iter dei ristori regionali, che saranno tutto fuorché “immediati”. Quei fondi erano lì da tempo e andavano impegnati entro fine anno altrimenti sarebbero dovuti tornare allo Stato. Non sono arrivati, come cerca invece di far passare l’assessore competente nella sua risposta in Aula, all’ultima ora”, aggiunge Tosi.

“È evidente che questa Giunta, a dispetto dei proclami, non ha tutte le soluzioni in tasca e non è esente da errori. Su una cosa l’assessore competente Benveduti ha ragione: in questa Giunta non ci sono fenomeni, benché negli ultimi mesi ci siamo sentiti dire ben altro! Quel che è certo è che in Regione la maggioranza si è scornata per utilizzare fondi governativi per ristorare le imprese. Soldi stanziati da quello stesso Governo quotidianamente attaccato dal centrodestra regionale: la risposta dell’assessore competente ci soddisfa ma non ci rassicura. Vigileremo dunque sulla distribuzione dei ristori, sperando davvero che non ci finiscano alle imprese chiuse da diversi anni”, conclude Tosi.