Savona | Verso le elezioni comunali del 20021. Il Coordinamento dell’associazione politica “Il rosso non è il nero” (Sergio Acquilino, Franco Astengo, Sergio Tortarolo, Dilvo Vannoni) in merito al “Patto Per Savona” lanciato da Marco Russo avanza una proposta “per avviare la formazione di una coalizione democratico – progressista”.
«UNA PROPOSTA DI CONVENZIONE PROGRAMMATICA. La presentazione della proposta di un "Patto Per Savona" avanzata da Marco Russo nella sua recente conferenza stampa può rappresentare sicuramente un punto di apertura di grande importanza in vista della costruzione di uno schieramento democratico - progressista in grado di imprimere una svolta all'amministrazione comunale di Savona. Si tratta di affrontare in una prospettiva di alto profilo progettuale le elezioni previste per la primavera del 2021. A questo punto giudichiamo possibile aprire un forte livello di interlocuzione sia con il Patto, sia con gli altri soggetti potenzialmente interessati alla costruzione di una alleanza sviluppata sulla base di istanze comuni orientate nel senso appena indicato. Su queste basi nei giorni scorsi abbiamo promosso un documento sul quale sono state raccolte adesioni tali da fornire a questo tipo di impostazione positivi elementi di consenso e di autorevolezza che cercheremo di porre a disposizione di idee di crescita sul profilo della qualità di progetto e di programma e di capacità di confronto esterno. La proposta più coerente che può essere avanzata a questo punto è quella di realizzare, pur nelle difficoltà del momento, una convenzione programmatica nella quale tutti i soggetti politici, sociali, civici, d'associazione culturale possano trovare sede per l'espressione della loro volontà di contribuire ad un significativo cambiamento per la nostra Città, proponendo non solo l'uscita dalla fase del declino ma soprattutto l'avvio di una fase di nuovo sviluppo. I punti sui quali avviare la riflessione sono: 1) una progettualità comprensoriale orientata soprattutto sull’obiettivo di rendere le infrastrutture (ferroviarie, stradali) adeguate a recuperare un rapporto diretto tra Piattaforma, Porto, Città. Sul piano comprensoriale comprendendo di conseguenza la Val Bormida deve essere affrontato anche il tema dell’area di crisi complessa, al riguardo della quale Savona deve portare avanti un ruolo di primaria importanza senza estraniarsi. Non deve trattarsi di un semplice confronto di livello istituzionale ma dell'apertura di una ricerca comune per una condivisione di "progetto". 2) il ritorno ad una capacità di relazione tra centro e periferia, partendo dalla necessità di recuperare anche “strappi” sul piano urbanistico. Si tratta di puntare un equilibrio nel decentramento cittadino della crescita delle condizioni generali di vivibilità. Nello stesso tempo è necessario far emergere anche elementi di nuova capacità di rappresentanza sociale all’interno dei quartieri; 3) Il dopo-emergenza sanitaria vedrà il determinarsi di condizioni inedite sul piano della richiesta di vivibilità, sicurezza, salute. La questione della sanità attorno ai due punti della difesa dell’Ospedale San Paolo e del recupero della territorialità si dimostrerà assolutamente prioritaria. 4) Occorre inoltre considerare fenomeni di grande importanza come il presentarsi di un arretramento strutturale nel fenomeno del turismo di massa, sia la necessità di rendere la Città attrattiva alle nuove forme di lavoro imperniate sullo smart-working. Questo dato richiede un punto di riflessione particolare: servirà attenzione all’arredo urbano; sarà necessario puntare su di un alto standard di qualità abitativa ( pensiamo alle migliaia di case sfitte);diventerà urgente il recupero dei contenitori storici da utilizzare per molteplici funzioni e in specifico in raccordo con l'attività culturale; la gestione pubblica delle utilities; si dovrà modificare l’offerta commerciale, culturale, del tempo libero, (pensiamo all’utilizzo delle colline nell’immediato entroterra in funzione sportiva e di diporto) mentre la gestione della sicurezza dovrà privilegiare la prevenzione del disagio sociale. 5) Dovrà essere rivista e potenziata la macchina comunale rispetto a settori strategici nel frattempo abbandonati, quindi servirà una grande attenzione alla pianta organica nei suoi punti deboli, rispetto alla necessità di una ridefinizione complessiva.» Savona, il Coordinamento de “Il rosso non è il nero” | Sergio Acquilino, Franco Astengo, Sergio Tortarolo, Dilvo Vannoni