Albenga: Mya Karen ha ufficialmente le sue due mamme

La storia è quella di una coppia formata da Ilaria Aicardi e Samanta Siri che, a un certo punto della loro vita hanno deciso di coronare il loro rapporto e il desiderio di una famiglia con un figlio.

riconoscimento Karen Mya

Albenga / Loano | Un lieto fine che arriva dopo varie vicissitudini e percorsi, anche un po’ travagliati, al termine dei quali, però, come nelle favole, a vincere è l’amore. La storia è quella di una coppia formata da Ilaria Aicardi e Samanta Siri che, a un certo punto della loro vita hanno deciso di coronare il loro rapporto e il desiderio di una famiglia con un figlio.

Da qui le procedure per la fecondazione, la gravidanza vissuta esattamente come una qualunque coppia, con estrema gioia e qualche ansia svanita immediatamente quando le due mamme hanno avuto tra le braccia la loro bambina, Mya Karen.

Ecco però che la burocrazia, le procedure e l’informatica che governano il mondo d’oggi hanno generato una difficoltà: il programma dello stato civile non è progettato per inserire due genitori dello stesso sesso all’atto di registrazione della nascita. Insomma il computer non riesce a vedere l’amore immenso che c’è in questa famiglia, ma parla per schemi informatici, dati e numeri in un sistema binario che non conosce i sentimenti.

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Questo però non ha fermato le due mamme che volevano, giustamente, vedere riconosciuti i propri diritti (fosse anche solo per poter andare a prendere la piccola Mya all’asilo dicendo “Io sono la mamma”) che si sono rivolte a due avvocatesse, l’Avv. Tabbò e l’Avv. Tonarelli intraprendendo un procedimento di volontaria giurisdizione per chiedere la rettifica dell’atto di stato civile al fine di inserire anche il nome della donna che, pur non avendo partorito la bimba ne è a tutti gli effetti anche lei mamma.

Durante il percorso, però, si è continuato a cercare anche un’altra strada. Il dirigente del Comune di Albenga dottor Emanuele Scardigno ha preso a cuore la vicenda di questa famiglia e, confrontandosi con le avvocatesse, ha contattato le principali associazioni per la tutela delle coppie omosessuali e i comuni (come Milano e Torino) dove situazioni come quella vissuta ad Albenga si erano già verificate.

Da qui la possibile soluzione: compilare il modulo di riconoscimento di un figlio, modulo utilizzato anche dai padri qualora non abbiano provveduto in tal senso durante l’atto di registrazione del bambino alla nascita. In questo modo si è riusciti a dare legittimità ad una famiglia che già esiste e che, nel frattempo, ha già avuto un altro figlio riconosciuto grazie all’intervento dell’Avv. Tabbò e dell’Avv. Tonarelli allo stesso modo nel Comune di Loano. Oggi tanta emozione alla firma ufficiale dell’atto di riconoscimento.