Genova | Un input di lavoro di 12.200 occupati nelle costruzioni, pari al 29,8% del totale degli addetti nel settore (terzo valore percentuale d’Italia dopo P.A. Trento e Marche): è il rilevante effetto portato in Liguria dagli investimenti in edilizia incentivati dalle detrazioni fiscali. Nel Paese tale effetto è quantificato in 243.500 occupati nelle costruzioni, che rappresentano il 17,9% degli occupati totali del settore. I dati emergono dall’ultima analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato (fonti Camera dei deputati-Cresme, Enea, Mef e Istat). La stima degli investimenti sostenuti in Liguria dagli incentivi fiscali in edilizia è di circa 1,17 miliardi di euro nel 2019, in Italia si parla di quasi 30 miliardi di euro.
«Senza il sostegno degli incentivi per le ristrutturazioni ed ecobonus – commenta Giancarlo Grasso, presidente Confartigianato Liguria – la crisi occupazionale nelle costruzioni in Liguria, così come nel resto del Paese, sarebbe stata ancora più drammatica di quella rilevata tra il 2008 e il 2019: nel giro di due cicli recessivi il settore ha perso addirittura più di 600 mila occupati, circa un terzo dei propri addetti. Inoltre, la domanda privata sostenuta dagli incentivi fiscali ha permesso di attutire gli effetti negativi del crollo degli investimenti pubblici in costruzioni». I numeri lo confermano: nel 2009 gli investimenti pubblici nel settore rappresentavano il 2,2% del Pil, mentre nel 2019 scendono sull’1,2%, il calo maggiore tra le principali tipologie di investimenti.
In Liguria il cosiddetto “sistema casa” vive di 31.116 imprese totali e 60.862 addetti. Di queste, 14.844 sono microimprese artigiane (il 47,7%) e vi lavorano 28.073 persone (il 46% del totale occupati nel settore). Guardando il dettaglio settoriale artigiano, il sistema casa si compone per la maggior parte di microimprese di costruzioni (13.616, con 24.500 addetti circa), fabbricazione di elementi in metallo (609 imprese e 2.160 occupati), fabbricazione di prodotti in legno (392, 768 addetti), taglio e lavorazione di pietre (152, 492 addetti) e attività immobiliari (58, 98 occupati).
Guardando le singole province, Genova conta su 7.330 realtà artigiane del sistema casa, con 13.941 addetti: le 6.763 microimprese di costruzione (12.326 occupati) sono la maggioranza, seguono poi 252 realtà di fabbricazione elementi in metallo (904 addetti), 198 fabbriche di prodotti in legno (374 addetti) e 84 realtà di taglio e lavorazione pietra (275 addetti).
A Imperia le microimprese artigiane del sistema casa sono complessivamente 2.492 e vi lavorano 4.874 persone. In gran parte, anche in questo caso, si tratta di micro e piccole imprese di costruzione, 2.243 con 4.163 addetti. Seguono poi le 133 fabbriche di elementi in metallo (466 addetti), 74 realtà che producono elementi in legno (135 addetti) e 22 microimprese attive nella lavorazione delle pietre (68 addetti).
Il sistema casa savonese artigiano è composto da 3.393 microimprese e dà lavoro a 5.823 persone. 3.147 sono microimprese di costruzioni, con 5.099 addetti, seguono poi 142 microimprese di fabbricazione prodotti in metallo (471 occupati), 71 fabbriche di prodotti in legno (154 occupati) e 18 microimprese specializzate nel taglio e lavorazione della pietra, in cui trovano impiego 73 persone.
Infine, i numeri della Spezia: 1.629 micro e piccole imprese compongono il sistema casa artigiano provinciale, con 3.435 addetti all’attivo. Le realtà di costruzione sono 1.463 (2.923 addetti), seguite da fabbriche di prodotti in metallo (82 con 319 occupati), fabbriche di prodotti in legno (49 realtà e 105 occupati) e infine il settore della lavorazione della pietra, con 28 microimprese e 76 occupati.