Lettera Aperta sugli ospedali di Albenga e Cairo Montenotte

"La vicenda della gara per l’affidamento della gestione degli ospedali di Albenga e Cairo lascia noi cittadine e cittadini a dir poco sgomenti o, come si dice dalle nostre parti, 'basiti'”

Roberto Melone

LETTEREeINTERVENTI | Albenga / Ceriale | Il noto attivista civico albenganese Roberto Melone, impegnato nei comitati per l’acqua pubblica, i beni comuni e tra gli animatori della Casa dei circoli, in una “Lettera Aperta” propone alcune sue considerazioni e interrogativi rimasti in sospeso con l’accoglimento nei giorni scorsi da parte del TAR (tribunale amministrativo regionale) del ricorso presentato dal Policlinico di Monza contro l’affidamento della gestione degli ospedali di Cairo Montenotte e Albenga all’Istituto Galeazzi.

«(Roberto Melone) – Lettera Aperta sugli ospedali di Albenga e Cairo Montenotte | La vicenda della gara per l’affidamento della gestione degli ospedali di Albenga e Cairo lascia noi cittadine e cittadini a dir poco sgomenti o, come si dice dalle nostre parti, “basiti”.
L’impressione è che in questi 20/25 anni le scelte di privatizzare la nostra sanità (e non solo!) siano state compiute da qualche “diavoletto” che si è infiltrato nelle stanze della politica e, da quelle, nelle istituzioni (soprattutto regionali).
In realtà chi ha governato negli anni passati e chi governa oggi la nostra Regione aveva ben chiaro quello che stava facendo e il tutto era ed è dentro la convinzione di tanti, non tutti, ma tanti amministratori che hanno introiettato l’idea che “privato” significa efficienza, efficacia, buon funzionamento dei servizi pubblici locali.
La realtà nel settore sanità come, per esempio, in quello del servizio idrico, dice che le cose stanno esattamente all’opposto.
E non si tratta del fatto che l’emergenza Covid ha “cambiato le condizioni della sanità”, la pandemia ha messo, questo si, in evidenza la drammaticità delle scelte privatistiche in settori che rappresentano la garanzia per la popolazione di accedere e avere garantiti i diritti fondamentali alla vita e alla cura della vita. Le privatizzazioni hanno cancellato e cancellano questi diritti fondamentali che, in quanto tali, sono inviolabili, per sottometterli alle logiche del mercato e ai vincoli di bilancio.
Sono lieto che tanti amministratori si schierino oggi per la gestione pubblica della nostra sanità (meglio tardi che mai!), sarei ancora più lieto se lo facessero anche su altri servizi pubblici locali.
La domanda però sorge spontanea e non ha nessun intendimento provocatorio: “Come pensate di poter tornare indietro nel momento in cui sono state fatte delle gare (e il ricorso al TAR del Policlinico di Monza non cambia le carte in tavola), e c’è o ci sarà comunque un vincitore e, quindi, un affidatario?”
Non credo che si possa andare, semplicemente, dall’affidatario e dirgli “guarda, abbiamo scherzato, abbiamo fatto un errore gigantesco, facciamo finta di niente, amici come prima!”
Attendo la risposta concreta da parte di chi ci sta amministrando in vario modo e a vario titolo. Diversamente, come per l’Odg votato all’unanimità in regione ad aprile per dare l’acqua gratis a tutti, sarà solo un gigantesco spot elettorale.  
Roberto Melone».

La polemica in Regione Liguria