Liguria, procedure per l’approvazione regionale dei Piani regolatori portuali

Genova | Con 18 voti a favore (maggioranza di centro destra e Boitano del Gruppo misto), 5 contrari (Mov5Stelle) e 6 astenuti (Pd e Linea Condivisa) è stato approvato in Consiglio regionale il Disegno di legge 254 “Modifiche alla legge regionale n.9 del 12 marzo 2003 (Procedure per l’approvazione regionale dei Piani regolatori portuali e dei progetti di interventi negli ambiti portuali). Nel 2016 con la Riforma Delrio e nel 2017 con il cosiddetto “Correttivo Porti”, lo Stato ha modificato le norme sui piani regolatori portuali contenute nella Legge 84 del 1994. In sostituzione dell’attuale Piano Regolatore Portuale unico per ogni scalo, ora è previsto un piano a due livelli: Il Documento di pianificazione strategica di sistema (DPSS) e il Piano Regolatore portuale.

Il DPSS è un documento generale di indirizzo, strategia, posizionamento sul mercato, dell’intero sistema portuale (es. Genova-Savona, La Spezia – Marina di Carrara), contiene anche l’identificazione delle diverse funzioni dei bacini e dei compendi (es. rinfuse o container) e, per la prima volta, sono delimitate le aree di interazione porto-città cioè le aree in cui direttamente avviene il contatto tra porto e ambito urbano, e saranno definite di comune accordo tra Porto e Comuni, segnando una demarcazione: al di qua della linea, sarà il Comune a stabilire nel suo PUC la disciplina urbanistica, e viceversa. Il provvedimento prevede che i Comuni esprimano sul DPSS un semplice parere mentre i DPSS saranno approvati dalla Regione, previa intesa col Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel caso di Autorità di sistema portuale interregionali, la regione capofila ovvero quella cui appartiene il porto sede dell’AdSP, deve ottenere anche l’Intesa con la regione cointeressata. Il Piano Regolatore Portuale vero e proprio, redatto indipendentemente per ogni singolo porto, conterrà tutti gli elementi di dettaglio propri degli attuali PRP; sui nuovi PRP il Comune sarà chiamato ad esprimere l’intesa (più forte e vincolante del parere) ma per la sola parte delle aree di propria competenza, inoltre il PRP sarà sottoposto alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS). La nuova legge regionale, inoltre non si limita a recepire le novità statali, ma Integra alcune tempistiche per garantire certezza alla conclusione del procedimento: per esempio i termini di approvazione da parte della Regione i cui 60 giorni partono da quando si ottiene la prevista intesa col Ministero delle Infrastrutture. Inoltre, nel più attento rispetto dello Statuto, attribuisce la competenza diretta all’approvazione dei livelli di piano alla Giunta Regionale.

Approvati gli emendamenti presentati dall’assessore Benveduti e dal Pd. Giovanni Lunardon (Pd) ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti, poi approvati dal Consiglio regionale: «La norma non prevedeva il coinvolgimento degli organi consiliari nell’iter di approvazione, per questo motivo abbiamo chiesto all’assessore Benveduti il coinvolgimento della Commissione consiliare competente, anche se resta invariato quanto la giunta deciderà, in quanto è sua la competenza in materia. Crediamo, infatti, che il passaggio preventivo in commissione – ha concluso – potrebbe essere utile alla giunta». Alice Salvatore (Mov5Stelle) ha annunciato il voto negativo del gruppo: Nel testoci sono alcune interpretazioni arbitrarie che non corrispondono ai piani di applicazione della VAS ed elementi troppo deboli sulla tutela ambientale e sulla salute in relazione al rapporto che ci deve essere fra porto e citta. Questo disegno di legge – ha concluso – è un’occasione mancata della giunta».

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