Consulta boccia referendum Lega, i commenti in Regione Liguria

Il Palazzo di Regione Liguria in Piazza De Ferrari a Genova

Genova / Roma | Respinto come inammissibile dalla Corte costituzionale il referendum depositato dalla Lega per cambiare la legge elettorale.

Tra i più critici nei mesi scorsi, quando il documento è stato votato anche in Consiglio regionale, il Gruppo Pd in Regione Liguria. “Come avevamo preannunciato sin dall’inizio – commentano i consiglieri del Pd – la proposta referendaria della Lega sulla legge elettorale è stata giudicata inammissibile dalla Corte Costituzionale. Anche un bambino lo avrebbe capito, visto che il referendum, se fosse passato, avrebbe dovuto essere auto applicativo, ma a quel punto sarebbero mancati i collegi elettorali. Purtroppo anche il nostro Consiglio regionale è stato coinvolto da questa becera operazione di propaganda, perché Toti si è sottomesso alle operazioni di bassa Lega del suo principale alleato: Salvini. E così è stata forzata ancora una volta la mano e si è utilizzata l’Aula per approvare un provvedimento incostituzionale”.

“D’altra parte la maggioranza di centrodestra ligure non è nuova a questo genere di brutte figure, visto che Toti e co. vantano il record assoluto di leggi bocciate dalla Consulta (dalla legittima difesa alle case popolari). Tutte norme fatte per solleticare il proprio elettorato, ma palesemente in contrasto con la Costituzione. Vorremmo sapere quanto è costata ai cittadini liguri quest’ennesima farsa. E soprattutto ci preme sottolineare, ancora una volta, come il centrodestra utilizzi le istituzioni per fare campagna elettorale. Toti è sempre di più lo zerbino della Lega e ancora una volta la nostra Regione ha fatto una brutta figura per compiacere le smanie elettorali di Salvini” conclude la nota del Pd.

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Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti si mostra sorpreso dalla sentenza della Consulta che ha giudicato inammissibile il referendum sulla legge elettorale:“La Corte Costituzionale ha bocciato il referendum, richiesto anche dalla Regione Liguria, per una legge elettorale maggioritaria. Gli elettori avrebbero finalmente potuto scegliere i propri parlamentari, le alleanze, il Governo del Paese prima del voto. Ora il rischio è che la maggioranza parlamentare voti una legge proporzionale, che ci riporterà alla Prima Repubblica, consentendo ai partiti di accordarsi dopo il voto, alle spalle dei cittadini, mandando a Roma una serie di raccomandati senza nessuna esperienza sul territorio”.   “La Consulta ha definito “eccessivamente manipolatorio” il referendum – continua Toti – Per noi eccessivamente manipolatorie sono solo le manovre di palazzo per non far votare e decidere i cittadini. Ma ormai va tutto al contrario” conclude Toti.