Regione Liguria, nuova legge elettorale verso l’affossamento

Il Palazzo di Regione Liguria in Piazza De Ferrari a Genova

Genova | Avvicinandosi le regionali sembra sempre meno probabile il varo di una nuova legge elettorale, già slittata anche la precedente legislatura. Critiche oggi dai consiglieri del Pd e M5S per la “quadriglia” della maggioranza in Commissione.

“Anche oggi la discussione sulla legge elettorale regionale è fallita” – è il commento del Gruppo Pd, “e ha toccato punte di vero e proprio surrealismo quando Vaccarezza, che si era dimesso dalla presidenza della Commissione competente, ha annunciato di volersi ricandidare alla sua guida facendosi rieleggere nella prossima seduta, in modo da provare la compattezza della maggioranza. Compattezza che però, al momento, pare una chimera.

Il Gruppo del Pd ribadisce la propria disponibilità a utilizzare i pochi giorni rimasti per arrivare a una nuova legge elettorale, che preveda il superamento del listino tramite un equilibrato premio di maggioranza e l’introduzione della doppia preferenza di genere”. “Con grande sorpresa, oggi in Commissione, abbiamo appreso che la maggioranza di centrodestra potrebbe arrivare a una sintesi di legge elettorale, che però varrebbe per le elezioni del 2025! Non si è mai vista una cosa del genere. E se non fosse un tema serio saremmo alle comiche finali. Ci pare che, come sempre, la maggioranza abbia prodotto tanto fumo per coprire le proprie difficoltà nel proporre una legge adeguata. Per modificare il sistema elettorale ligure servono 21 voti: il centrodestra viaggia tra i 17 e i 18” concludono i consiglieri del Pd.

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Alice Salvatore

Dure critiche anche da parte della capogruppo Alice Salvatore al termine della I Commissione convocata oggi per discutere la riforma della legge elettorale regionale: “La qualità dei politici si vede dai fatti. Possono fare e dire tutto quello che vogliono, ma i fatti li inchiodano alle loro responsabilità. Il centrodestra, la Giunta di maggioranza, non vuole cambiare nulla. Vogliono eletti decisi dai loro partiti e non vogliono che a decidere siano i cittadini”. “Abbiamo assistito a fine anno alle dimissioni del presidente Vaccarezza. Dimissioni che poi sono rientrate senza però che apparentemente sia cambiato nulla. Sono giochi di vecchia politica di Palazzo. Prove di forza interne che non hanno rispetto del tempo perso a danno dei cittadini liguri”. “L’abolizione del listino (che, se mantenuto, calerebbe dall’alto ben sei consiglieri regionali senza passare per il voto degli elettori!) e l’introduzione delle quote e preferenze di genere (che permetterebbe finalmente un riequilibro della rappresentanza di genere: è sotto gli occhi di tutti che in questa legislatura appena il 10% dei consiglieri è donna!): questi erano e restano gli obiettivi che il MoVimento 5 Stelle si prefiggeva e si prefigge di ottenere”.

“La maggioranza invece che fa? Le bizze, prende tempo e umilia il presidente di Commissione delegittimandolo per le loro beghe di partito. Forza Italia e Lega contro Cambiamo inesistente.” “Il MoVimento 5 Stelle però resta coerente con quanto auspicano i cittadini, trasversalmente, e con i propri impegni presi: andremo fino in fondo e porteremo il testo in Consiglio”, conclude Salvatore.