Liguria, una nuova legge per contrastare i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione

Savona / Genova. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge 234 “Disposizioni a favore del contrasto dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione e per la promozione della formazione del personale sanitario”, presentata da Alice Salvatore (Mov5Stelle) e sottoscritta da tutti colleghi del gruppo. Il testo era stato riformulato e approvato all’unanimità dalla I commissione nella seduta del 18 luglio scorso.

Il provvedimento prevede il contrasto dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione con interventi mirati alla prevenzione, al riconoscimento e al potenziamento dell’offerta dei servizi e delle prestazioni con particolare attenzione all’età evolutiva. Vengono promosse attività formative rivolte agli operatori sociali e sanitari coinvolti nella presa in carico dei pazienti con disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, inclusi i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta. Viene attivato il “codice Lilla” al Pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Giannina Gaslini, assicurando la formazione degli operatori ed il coinvolgimento dei familiari nel primo riconoscimento dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione. Sempre al Gaslini viene potenziato ambulatorio per i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione dedicato ai pazienti fino ai quattordici anni con estensione fino ai diciotto anni del percorso di cura. Saranno previsti un’equipe multidisciplinare con formazione specifica e un servizio adeguato a soddisfare la “domanda di aiuto” che proviene dal paziente e/o dalla famiglia. Al termine della fase diagnostica, verrà presentato al paziente e alla famiglia un progetto terapeutico, espressione concreta della presa in carico da parte del servizio che comprende il coinvolgimento della famiglia, la quale dovrà essere altresì formata per agevolare un tempestivo recupero. Le modalità di attuazione della legge sono stabilite dalla Giunta regionale entro novanta giorni dalla sua entrata in vigore con l’adozione di Linee di indirizzo per la presa in carico dei pazienti. L’attuazione della legge non determina nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Alice Salvatore durante il Consiglio di ieri ha illustrato la proposta di legge ricordando che queste patologie coinvolgono, direttamente o indirettamente, circa il 10% della popolazione e «nella nostra regione il dato è in aumento rispetto alla media nazionale. Dopo un confronto aperto sono emerse le numerose difficoltà delle famiglie e dei pazienti a interfacciarsi con il nostro sistema regionale, che sono per lo più donne, ragazze in età adolescenziale e bambine ma sono sempre di più anche gli uomini a soffrire di questi disturbi». Secondo il consigliere «la situazione richiede interventi per fornire ai piccoli pazienti cure tempestive che consentano di conseguire la guarigione ed evitare che la malattia e le cure li accompagnino per molti anni se non per il resto della loro vita. Le “Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione” – ha aggiunto – indicano il luogo ideale per il trattamento dei disturbi dell’alimentazione il contesto ambulatoriale perché non interrompe la vita del paziente, costituisce il nucleo fondamentale dell’attività diagnostica e terapeutica svolge funzione di filtro per i successivi livelli terapeutici, di day-hospital e di ricovero e di controllo periodico per i soggetti che non hanno presentato elementi clinici tali da richiedere trattamenti intensivi ma che, comunque, manifestano fattori di rischio». Salvatore, infine, ha rilevato che «sul territorio regionale non esiste una unità ambulatoriale specialistica e lo scopo di questa proposta è di offrire un primo strumento utile e l’ambulatorio diventa un baluardo per le situazioni già drammatiche che, però, non devono diventare forme acute da richiedere il ricovero».

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Sergio Rossetti ha aggiunto: «La norma va a colmare una situazione drammatica, anche perché il fenomeno è sempre più presente in una età precocissima ed è necessario avere un servizio specifico già prima dei 14 anni. La legge – ha aggiunto – sostiene un processo per cui è possibile dare al Gaslini una mission fino ai 18 anni. Speriamo che questa norma non resti solo sulla carta, chiederemo prima della fine della legislatura i provvedimenti che saranno assunti in merito». Paolo Ardenti (Lega Nord Liguria-Salvini) ha sottolineato la gravità del probleme dei disturbi alimentari fra i giovanissimi e la necessità di un percorso per formare gli operatori e dare strumenti alle famiglie per affrontare queste situazioni. Ardenti ha sottolineato l’importanza delle audizioni che hanno permesso di conoscere le reali dimensioni del problema. Claudio Muzio (FI) ha ribadito la necessità di una legge su questo tema e ha annunciato voto favorevole. Valter Ferrando (Pd) ha dichiarato: «Gli ambulatori sono la risposta adeguata ma devono avere il personale formato». Andrea Melis (Mov5Stelle) ha spiegato: «Questo è un tema delicato che richiede equilibrio e partecipazione, credo sia un percorso giusto che dobbiamo proseguire nella commissione per valutare lo sviluppo di questo testo». Lilli Lauro (Giovanni Toti Liguria) ha ringraziato i proponenti, ha sottolineato il ruolo importante dei medici e ha chiesto di apporre anche la sua firma alla proposta di legge.Marco De Ferrari (Mov5Stelle) ha ribadito: «E’ fondamentale la formazione degli operatori, il potenziamento dell’ambulatorio del Gaslini, l’estensione della cura fino a 18 anni e, soprattutto, il coinvolgimento del mondo della scuola».

“Questa norma migliorerà il nostro sistema sanitario, assicurando una migliore risposta ai giovani e giovanissimi che soffrono di disturbi del comportamento alimentare e il supporto adeguato alle famiglie, anche grazie alla formazione specifica degli operatori e di tutti coloro che lavorano nei servizi alla genitorialità” ha poi commentato la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale in merito all’approvazione in Consiglio regionale della legge sui disturbi alimentari. “Con questa legge – aggiunge la vicepresidente Viale – affrontiamo in modo compiuto il tema dei disturbi del comportamento alimentare, con un preciso impegno nella formazione degli operatori e con l’attivazione del codice lilla nel pronto soccorso dell’Istituto Gaslini, potenziando anche l’ambulatorio esistente, con la possibilità di estendere il percorso di cura fino a 18 anni. Questo, per altro, senza irrigidire i setting assistenziali, che possono essere modificati secondo l’evidenza clinica e scientifica”. L’assessore Viale ha ricordato che “ogni anno il 15 marzo celebriamo la giornata nazionale del fiocchetto lilla, dedicata ai disturbi alimentari: il prossimo anno sarà l’occasione anche per fare il punto sull’entrata in vigore di questa legge. Nell’ultimo piano socio sanitario c’è un focus dedicato a questo tema su cui lavorano ogni giorno diverse associazioni, spesso nate a seguito di drammi familiari, spesso consumati in silenzio, senza che il sistema riuscisse ad intercettare i bisogni dei ragazzi e senza che i genitori avessero gli strumenti per cogliere i primi segnali di queste patologie. Anche per questo dovranno essere coinvolti in questo percorso anche tutti i servizi territoriali a supporto delle famiglie”.

In Liguria sono circa un migliaio le persone, soprattutto giovani under 24, in carico ai servizi delle Asl su tutto il territorio ligure per patologie legate ai Disturbi del comportamento alimentare (Dca). Si tratta di una problematica che interessa prevalentemente il genere femminile e le classi di età più giovani. In Italia l’incidenza è di 8 casi su 100mila abitanti per l’anoressia e di 12 casi su 100mila abitanti per la bulimia, sono circa 3 milioni i giovani colpiti da disturbi del comportamento alimentare, con un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza di queste problematiche. I centri di riferimento in Liguria sono: il Centro di valenza regionale per i disturbi dell’adolescenza e del comportamento alimentare presso l’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (10 posti letto) e la comunità terapeutica Villa del Principe nel centro di Genova (autorizzata/accreditata per 22 posti letto) per quanto riguarda i trattamenti sia residenziali sia semiresidenziali; il Centro disturbi alimentari di Genova-Quarto e il day hospital presso l’ospedale di La Spezia per quanto riguarda i trattamenti semiresidenziali. Alla rete ligure delle strutture specialistiche dedicate alle patologie legate ai Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) si aggiunge un ambulatorio ad hoc attivo in ciascuna Asl.