Albenga crocevia di fedi religiose e luogo di confronto di culture diverse

Albenga. L’Amministrazione Comunale e la Fondazione Gian Maria Oddi promuovono insieme a diverse confessioni religiose, una settimana di approfondimento della filosofia orientale che troverà occasione di scambio e confronto con altre religioni il 3 di Agosto all’auditorium San Carlo. L’occasione è data dalla presenza ad Albenga di una delegazione di monaci buddisti tibetani, e l’incontro verterà sulle grandi questioni: mondo globalizzato, umanità contrapposte, esodi di massa, solidarietà ed egoismi, prospettive di esaurimento delle risorse, terrorismo e conflitti. Questo scenario, dicono gli organizzatori, “esige una reazione consapevole e dirimente, della quale possono essere promotori autorevoli soggetti religiosi, capaci di parlare alle coscienze, richiamandole alla tutela dell’umanità intera, dell’ambiente nel nome della della convivenza pacifica. Un nuovo imperativo: collaborazione, solidarietà fratellanza”.

L’evento: Dall’1 al 5 agosto la corte di Palazzo Oddo sarà sede dalle ore 9 alle 13 e dalle 16 alle 19 della costruzione del mandala, massima espressione di arte sacra orientale, portatrice di pace e beneficio al luogo e a coloro che vi sono; parallelamente si svolgerà un’esposizione di artigianato tipico tibetano.

Il 3 agosto alle ore 18, presso l’auditorium San Carlo, “Dialoghi di interreligiosità”: tavola rotonda con esponenti di varie culture e contributi di pop sophia (filosofia alla portata di tutti). A seguire “La cultura a tavola” – scambio di aromi e sapori da diversi continenti.

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Il 5 agosto alle ore 18 cerimonia di dissoluzione del Mandala e, di seguito, alla foce del Centa, cerimonia di dispersione delle sabbie. La visita dei cinque monaci tibetani «rappresenta una tappa del percorso che essi stanno svolgendo in Italia, al fine di raccogliere fondi per il proprio monastero: Sera jè Jadrel Kantsen, situato nella regione del Karnataka, nell’India meridionale. Dal 1959, anno dell'”annessione” del Tibet da parte della Repubblica Popolare Cinese, il governo indiano ospita colà numerosi profughi – laici e religiosi – incluso S. S. il XIV Dalai Lama. Inoltre, da allora, sono state ricostituite le tre più importanti università monastiche tibetane: Drepung, Geden, Serajè, dove si tramanda l’antica, ma incredibilmente attuale, filosofia relativa alla conoscenza del Sé. Il riferimento italiano per i monasteri tibtani in India è l’Istituto di Studi di Buddismo Tibetano Gh Pel Ling, di Milano».

L’ iniziativa, oltre all’Amministrazione Comunale di Albenga e alla Fondazione Oddi ha goduto del concorso delle seguenti associazioni: Associazione Culturale “Green Butterfly” titolare del progetto “Peregrinus orizzonti non confini: via cielo, terra e mare il respiro europeo sul cammino di San Colombano”. Questo progetto, risultato meritevole di apprezzamento da parte del MIBACT, potrà fregiarsi del logo europeo in occasione dell’anno europeo del patrimonio culturale. Il progetto Peregrinus è già operante in Albenga, Andora e Bobbio e in altri centri, i cui Istituti scolastici collaborano con Scuole e sodalizi sportivi della Repubblica d’Irlanda e dell´ULSTER.Green Butterfly ha favorito il coinvolgimento di “Columban Way” sodalizio religioso interconfessionale costituito da cattolici, protestanti, metodisti, presbiteriani ecc. irlandesi. Columban Way sarà rappresentato alla tavola rotonda del 3 agosto da Padre Derry Healy, che illustrerà l’approccio colombaniano all’ esperienza missionaria. Parteciperà inoltre una delegazione della Diocesi di Albenga e Imperia per rappresentare l’esperienza quotidiana della realtà territoriale.

«I contenuti degli incontri dedicati a questo evento costituiranno sicuramente un prezioso contributo per l’intera comunità albenganese, che si confronta quotidianamente con la necessità di instaurare un dialogo costruttivo tra portatori di culture diverse. Altri motivi di riflessione potranno rappresentare materiale utile per la buona riuscita della partecipazione ingauna al progetto “Interreg New Pilgrim Age” sulla figura di San Martino».