Elena Ledda protagonista al Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana

Sarà Elena Ledda la protagonista mercoledì 25 luglio, a Loano della quattordicesima edizione del Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana, organizzato dall’Associazione Compagnia dei Curiosi in collaborazione con l’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano, con il contributo della Fondazione A. De Mari e il patrocinio della Regione Liguria e dell’ANCI.

Il festival, che vede la direzione artistica del giornalista e musicologo Jacopo Tomatis, dedica il programma della giornata alla vincitrice del Premio Loano per il miglior Album dell’anno 2017, assegnato da una giuria di oltre sessanta giornalisti specializzati a Elena Ledda per l’album Lantiàs (S’ard Music).

Voce della Sardegna per eccellenza e fra le più belle voci popolari italiane, Elena Ledda insieme a Valentina Casalena, Mauro Palmas e Michele Palmas, alle ore 18.00 nei Giardini Caduti di Nassiriya, sul lungomare, incontreranno il pubblico per parlare del disco Lantiàs e del Premio Parodi, festival e premio cagliaritano dedicato alla memoria dell’ex Tazenda Andrea Parodi.

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Dieci anni fa esatti Elena Ledda vinceva il Premio Loano con Rosa Resolza, firmato in coppia con il cantante Andrea Parodi, artista sardo-ligure scomparso nel 2006. Andrea Parodi, nato a Porto Torres da padre savonese e madre sarda, ha vissuto a Savona i primi 17 anni della sua vita e poi si è trasferito in Sardegna dove nel 1977 ha iniziato la sua carriera artistica.

Oggi il nome di Andrea Parodi è di ispirazione ai molti giovani musicisti che partecipano al Premio Parodi di Cagliari, voluto da sua moglie Valentina Casalena e con la direzione artistica di Elena Ledda.

Alle ore 21.30, nel Chiostro di Sant’Agostino, Elena Ledda presenterà insieme alla sua band il disco Lantiàs. Con la band di Elena Ledda un ospite speciale: Gabriele Mirabassi, unanimemente riconosciuto tra i maggiori clarinettisti del nostro Paese, e non solo.

“Elena Ledda – dice Jacopo Tomatis, direttore artistico del Premio Loano – è tornata dopo otto anni a pubblicare un disco, Lantiàs, destinato a diventare un classico istantaneo della nostra tradizione: produzione che rimanda alla world music “mediterranea”, un affiatato gruppo di musicisti, testi poetici e con le orecchie bene aperte sulle sfide e i problemi di oggi… e, naturalmente, la voce di Elena Ledda, che illumina la via come un lume (Làntias, in sardo) nella notte dei tempi che stiamo vivendo.”

Prima del concerto, a partire dalle 20.00, sempre nel chiostro di Sant’Agostino, in collaborazione con la Fondazione CEIS – che nell’ex convento gestisce il centro di accoglienza per richiedenti asilo -, sarà proposto l’Apericena Etnico con degustazione di piatti tipici dei paesi di provenienza dei ragazzi ospitati.

Tutti i concerti sono ad ingresso gratuito.

Elena Ledda comincia la sua attività giovanissima nell’ambito della musica tradizionale sarda alla quale affianca, dall’età di sedici anni, gli studi di canto classico al conservatorio di Cagliari. Sulla scia dei grandi fermenti culturali che negli anni Settanta animano la Sardegna, interpreta Brecht, Weill e Eisler, si dedica al canto classico, promuove le prime esecuzioni filologiche di musica antica (dal medioevo al barocco) e partecipa ai primi esperimenti dedicati alla musica contemporanea.
Approfondisce in questo periodo la sua ricerca dedicata alla musica tradizionale sarda che, in seguito la porterà a privilegiare questo repertorio nell’ambito della sua arte espressiva. È di questi anni l’incontro fondamentale con il musicista e compositore sardo Mauro Palmas, con il quale condividerà scelte e progetti.
La sua formazione artistica le consente di non chiudersi in un ristretto territorio musicale ma, grazie al patrimonio culturale, di confrontarsi con musicisti di diverse estrazioni e provenienze: Don Cherry, Nana Vasconcelos, Lester Bowie, Don Moye, Enrico Rava, Andreas Vollenweider, Paolo Fresu, Antonello Salis, Giorgio Gaslini, Moni Ovadia, Luigi Cinque, Noa, Richard Galliano, Gabriele Mirabassi, Antonio Placer, Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Maria Pia De Vito, Rita Marcotulli, Lino Cannavacciuolo, Raiz, Daniele Sepe, Andrea Parodi, Savina Yannatou, Ginevra Di Marco, Faraualla sono solo alcuni dei musicisti con cui Elena Ledda ha incrociato il suo cammino.
Partecipa a numerose e prestigiose produzioni (teatrali, musicali, italiane e straniere), fra cui Sonos ‘e Memoria e il film che ne viene tratto, Passaggi di tempo. Il viaggio di Sonos ‘e Memoria, per la regia di Gianfranco Cabiddu, con la direzione musicale di Paolo Fresu.
Nel 2007, dopo una lunga collaborazione con Andrea Parodi nasce il disco Rosa Resolza, che si aggiudica due prestigiosi riconoscimenti: la Targa Tenco 2007, nella sezione Disco in dialetto e il Premio Miglior Album al Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana.
Negli ultimi anni ha preso parte al progetto Bella Ciao, diretto da Riccardo Tesi, che ha ottenuto decine di repliche sui palchi di tutto il mondo. I suoi progetti musicali, partendo dalla Sardegna, l’hanno portata in tutta Italia, Francia, Germania, Austria, Norvegia, Belgio, Grecia, Gran Bretagna, Svizzera, Yugoslavia, Spagna, Portogallo, Stati Uniti, Australia, Argentina, Brasile, Tunisia, Russia, Algeria, Marocco, Ungheria, Singapore, Polonia. Del 2017 è Làntias (S’Ard Music), Premio Loano per il Miglior Album.

Gabriele Mirabassi è uno dei massimi virtuosi del clarinetto a livello internazionale, con uno stile unico a cavallo tra pratiche compositive diverse e generi, tra jazz, classica e musiche del mondo. Dopo il diploma, ottenuto col massimo dei voti e lode, la sua formazione musicale per i primi anni ha riguardato le tecniche esecutive peculiari della musica contemporanea. Parallelamente ha cominciato a lavorare professionalmente in ambito jazzistico, attività che, a partire dall’incisione di Coloriage (1991), in duo col fisarmonicista Richard Galliano, è diventata mano a mano sempre più consistente. In duo con Stefano Battaglia incide Fiabe, con Sergio Assad Velho Retrato e firma Cambaluc, dove il quartetto di clarinetti Namaste è affiancato da vari ospiti tra i quali lo stesso Galliano, Riccardo Tesi e il fratello Giovanni.
Nel 1996 vince il Top Jazz nella categoria “miglior nuovo talento”. Nel 2000 a “Umbria Jazz” presenta insieme a Luciano Biondini, Michel Godard e Francesco D’Auria il progetto Lo Stortino che riceve consensi di critica e di pubblico sia in Italia che all’estero. Nel progetto si rileva una particolare attenzione alle variegate architetture compositive che attingono soprattutto alla tradizione popolare e alla musica colta europea, ponendo le basi per quella linea di ricerca che animerà gran parte dei lavori che seguiranno. Tra i dischi successivi, si segnalano 1 a 0 (Egea), lavoro incentrato sullo choro brasiliano, Latakia Blend con Luciano Biondini e Michel Godard (Enja), Fuori le mura (Egea) in duo con Luciano Biondini, New Old Age, con John Taylor e Steve Swallow, Graffiando vento con Guinga, Canto di Ebano a suo nome (Egea), Miramari, con André Mehmari, Um Brasil diferente (Dodicilune) e Nítido e obscuro (CAM) con Roberto Taufic
Negli anni ha collaborato con innumerevoli artisti, fra cui Rabih Abou Khalil, Mina, John Cage, Ivano Fossati, Battista Lena, Riccardo Zegna, Enrico Pieranunzi, Roberto Gatto, Cristina Zavalloni, Trio Madeira, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Marco Paolini, Mario Brunello, Orchestra d’archi italiana, Gianmaria Testa, Erri De Luca, Barbara Casini, Monica Demuru, David Riondino.