«Ci siamo schierati subito al fianco del Comune di Genova in questa campagna contro l’abusivismo e la contraffazione, perché riteniamo che l’economia sommersa sia un danno enorme per le nostre tante imprese sane, che ogni giorno combattono per tenere aperta la propria attività. È quindi fondamentale sensibilizzare i cittadini ad acquistare nelle imprese in regola, non solo per un dovere sociale ma anche per tutelare la propria sicurezza e salute». Questo il commento di Felice Negri, presidente della Confartigianato di Genova, in occasione della presentazione della campagna “Genova per la Legalità”, presentata oggi a Palazzo Tursi dall’assessore alla sicurezza Stefano Garassino.
Un’iniziativa di comunicazione che prevede una serie di azioni per contrastare abusivismo e contraffazione, piaghe che colpiscono moltissime imprese liguri e genovesi, soprattutto nei settori della moda, dell’edilizia, dell’installazione impianti, dell’acconciatura, dell’estetica e dei taxi: non a caso, i quattro temi portanti su cui poggerà la campagna di comunicazione del Comune saranno proprio i taxi abusivi, il commercio di merce contraffatta, il lavoro nero nell’artigianato e nella cura della persona, il rispetto del decoro urbano.
A tutela di questi settori, la campagna di comunicazione genovese prevede, da una parte, una serie di azioni destinate a sensibilizzare i cittadini ad acquistare prodotti o servizi da imprese in regola e, dall’altra, un impegno continuo a proseguire controlli e sanzioni delle attività irregolari.
I numeri sono preoccupanti: l’economia sommersa colpisce potenzialmente ben 2 imprese su 3 nel solo Comune di Genova, con un tasso di irregolarità della Liguria pari al 12,1%. Guardando il tessuto economico artigiano genovese, le imprese coinvolte dalla campagna sono 13.575: il dettaglio parla di 8.296 edili e 2.160 installatori, ma anche di 1105 acconciatori e di 517 estetiste. 869 taxi e, nella moda, sono 628 imprese a potenziale rischio abusivi.